Dedicated to giulia9castellazzi
Ho sempre amato correre. Se c’era qualcosa in cui andavo bene a scuola era quando facevamo le gare di corsa. In questo momento non so se sto più correndo o scappando, ma non che mi importi molto. Le lacrime continuano a scendere sulle mie guance ma non ci faccio caso. Non faccio nemmeno caso che sono arrivata fino alla spiaggia di Barcellona. Dopo ancora qualche metro di corsa mi siedo per terra sfinita. “Perché stai piangendo? E perché hai corso come una forsennata per niente?” vi chiederete voi. Semplice: ho appena visto il mio, ormai, ex fidanzato che mi tradiva con una che manco conosco. Bella la vita vero? Mi metto la testa fra le mani e inizio a piangere. E io che mi ero fidata di lui! Che povera idiota che sono! Mi odio. E mentre le lacrime continuano a scendere sulle mie guance, inizio a pensare a un ragazzo. Un bellissimo spagnolo che ho conosciuto tanto tempo fa e che presto divenne il mio migliore amico. Non lo vedo da un po’ di tempo, anche se ci sentiamo sempre. Con lui potevo parlare di tutto. Eravamo vicini di casa, ma solo a 11 anni abbiamo iniziato a parlarci un po’. Non lo so perché ci abbiamo messo così tanto tempo per parlarci per la prima volta. Poi abbiamo fatto un sacco di cose assieme: sono andata a vederlo alla sua prima gara di Formula 1, lui è venuto a vedermi alla mia prima gara nazionale dei 100 metri e poi tanti viaggi ed esperienze insieme che ricorderò per sempre. In questi momenti, quando mi sento sola e mi rendo conto che non ho nessuno di vicino a me a cui posso confidare i miei problemi, mi manca tantissimo. Ormai il sole sta calando e non c’è nessuno. Mi raggomitolo nella mia felpa, mi porto le gambe al petto e guardo il sole scendere in acqua. Io e Carlos ce ne stavamo sempre così, sin da quando mi ha portato per la prima volta qui ad 11 anni, ci mettevamo qui, sulla spiaggia, con le nostre felpe a fissare il tramonto. Invece oggi sono qui da sola, a rimpiangermi addosso per quanto la mia vita faccia schifo. <Vorrei che fossi qui…> sussurro tra le lacrime. Poco dopo sento qualcuno che si siede accanto a me. Io non lo guardo perché so già chi è. È una cosa straordinaria, è come se mi avesse sentito e che ho appena avuto bisogno di lui si è precipitato qui. “Riconoscerei quella presenza ovunque” <Sapevo che ti avrei trovata qui> mi dice. E io come una povera idiota scoppio a piangere un’altra volta. Carlos mi abbraccia e mi accarezza i capelli. <Ehi, basta piangere. Lo sai che odio vederti così> <Sono così felice che tu sia qui!> lo abbraccio forte. <Sono felice anche io Giulia> mi sorride. <Mi vuoi spiegare cosa è successo?> mi chiede asciugandomi le lacrime. Prendo un bel respiro e inizio <Sai che Paul lavora qui no?>. Lui annuisce. <Ecco. Io sono andata a trovarlo a casa sua e beh, vedo che c’era la porta già aperta allora ho pensato che avesse dimenticato di chiuderla. Poi sentivo dei rumori, quindi ho immaginato che fosse in casa. Ma il problema è che quando sono arrivata vicino alla camera da letto la porta era socchiusa e…> <E?> <E lui… stava scopando con una e questa stava gridando e gemendo come non so cosa, manco stesse partorendo>. A rivedere di nuovo la scena nella mia testa mi fa quasi ridere. Carlos mi guarda e poi scoppia in una fragorosa risata e io lo seguo. È sempre stato così con lui: è riuscito a farmi sorridere anche quando non ci sarei mai riuscita. Quando ci calmiamo sorridiamo e ci guardiamo felici. <Mi era mancato ridere con te> ammetto sorridendo. <Anche a me Giuli, anche a me>. E ritorniamo a guardare il mare. <Comunque io l’ho sempre detto che quello era un deficiente, ma tu eri troppo presa da lui per ascoltarmi> mi dice, dopo un po’, stizzito. <Adesso è colpa mia? Mi stai accusando?> sbotto infastidita guardandolo. <No, Giuli, non volevo dire questo. Volevo dire che nessuno si dovrebbe permettere di trattare così una bella persona come te. Tu non te lo meriti uno come quello, tu meriti di meglio> mi dice serio e guardandomi negli occhi. Parla con una serietà che non gli avevo mai visto. Poi nei suoi occhi… c’è qualcosa di diverso. <Grazie Carlos, sei un vero migliore amico> gli dico arrossendo un po’. Lui continua a guardarmi con quello sguardo e a poco a poco si avvicina al mio viso. Il mio cuore batte all’impazzata. Ok, ammetto di avere sempre avuto una cotta segreta per Carlos Sainz Jr e di averla cercata di nascondere con Paul. Lui si avvicina ancora di più. I nostri nasi si sfiorano e io mi immergo nei suoi occhi bruni. <Ti prego dimmi che non ti perderò dopo quello che sto per fare. Non ti voglio perdere Giulia, sei la cosa più importante che ho> mi sussurra. <Non mi perderai Carlos, te lo prometto>. Lui sorride rassicurato e posa le sue labbra sulle mie. Le sue labbra carnose sulle mie era una cosa che avevo sognato da tanto tempo. Ci baciamo, le nostre lingue si incontrano e si cercano per una danza che sembra non finire mai. Poi alla fine ci stacchiamo, senza fiato. Ci guardiamo e sorridiamo nello stesso momento appoggiando la fronte contro l’altra. Gli accarezzo la guancia e i capelli. Lui con il pollice ripassa il contorno delle mie labbra. <Ti amo, Giulia, più di quanto tu possa pensare> mi dice in un sussurro, quasi ha paura di pronunciarle quelle semplici parole. <Ti amo anche io, Carlos, e non te l’ho mai detto> gli dico sorridendo e baciandolo un’altra volta.
Spazio autrice:
Ciao a tutti! Spero vi piaccia questa one shot anche se è un po' corta. Scusate per il tanto tempo che ci ho messo per pubblicarla. Volevo ringraziarvi di cuore per avermi fatto raggiungere le mille letture, sono veramente un grande traguardo per me. Baci😘❤
Martina
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One Shot| Formula 1 (RICHIESTE CHIUSE)
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