You're going to regret it young man

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Louis si sedette sul letto di Daisy, massaggiandosi il viso.

Che diavolo stava succedendo? Pensò. 

Qualche mese fa era seduto fuori dall'ufficio di Harry in attesa di essere scelto, mesi fa stava cercando il suo capo. 

Amava Harry, lo fa davvero, amava Harry abbastanza da fare qualsiasi cosa per lui.  Harry era il suo tutto.  Ma cosa stava succedendo?  Si sentiva come se fosse in un film d'azione invece che in una commedia romantica e non gli piaceva tanto. 

Quando sentì aprire la porta d'ingresso, alzò gli occhi, guardando Harry con le labbra tremanti. 

"Oh, Lou."  Disse Harry prima di attirare Louis per un abbraccio. 

"Lo ucciderò Harry, se toccherà anche Daisy gli farò esplodere il cervello."  Louis ringhiò, le sue guance bagnate. 

Harry fece semplicemente scorrere le dita tra i capelli di Louis. 

Improvvisamente Louis sentì il suo gatto strofinarsi contro la gamba. 

"Julie!"  Disse Louis, afferrando il suo gatto e abbracciandola al petto.

"Non ti hanno toccato, vero?"  Chiese Louis guardandola. 

Lo guardava con l'espressione come per dice: "Sei davvero serio?" 

Louis coccolò il suo gatto, più vicino a se stesso.

Harry sospirò, passandosi le dita tra i capelli, maledicendosi per aver portato Louis in questo casino. 

"Mi chiedo come possa stare Daisy, deve essere così terrorizzata Haz. Quel ragazzo è uno psicopatico. Sono così arrabbiato Harry che potrei ucciderlo a mani nude."  Disse Louis, fissando la lettera sul pavimento. 

"Starà bene, Lou. Contatterò tutti quelli che dovrebbero tenerlo d'occhio. Non riesco a credere che sia successo, ho delle persone qui intorno."  Dice Harry, accigliato, mentre prendeva il telefono. 

"Daisy starà bene, Julie. Ma deve essere così spaventata, oh Dio Julie...." Louis borbottò contro pelliccia del suo gatto. 

Verremo a prenderti Daisy, resisti. 

***

"Fammi uscire di qui così posso toglierti quel sorriso dalla tua faccia!" Gridò  Daisy. Non riusciva a vedere esattamente fuori dalla porta della stanza in cui era legata, legata alla sedia. Ma lei ebbe le sue possibilità.

"Non sto sorridendo."  Disse l'uomo fuori con un cipiglio. 

"Fammi uscire di qui!"  Urlò lei. 

"Non puoi fare proprio niente vecchia, sarà meglio che tu stia solo zitta." 

Una delle guardie rispose con un'espressione stanca.  La donna non si era zittita, una volta diventata cosciente, e stava diventando stancante e fastidiosa. 

"Non puoi chiamarmi semplicemente VECCHIA, portami indietro inutile cazzone!" 

"Che cosa hai intenzione di fare a riguardo?"  Disse l'uomo compiaciuto.

"Te ne pentirai ragazzo, davvero."

Mr.Styles  {Solo Traduzione Italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora