6. Il peso dei ricordi.

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Il Peso Dei Ricordi.

Ti mando un bacio ovunque tu sia,
Chissà se sei orgoglioso di me.
Combatto sto mondo usando la poesia
Proprio come mi hai insegnato te.

Erano negli spogliatoi della nuova partita che avrebbero dovuto giocare

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Erano negli spogliatoi della nuova partita che avrebbero dovuto giocare. Era un'amichevole, quindi chiunque avesse vinto sarebbe stata una bella partita.
Shawn venne messo in campo, e diede il meglio di sè, perché alla fine quello era calcio. Divertirsi e dare il meglio di sè in ogni caso, che si tratti di una partita vera, di un'amichevole, o un allenamento. Quindi corse velocemente con la palla ai piedi verso la porta avversaria, ma quando venne bloccato, fece un retro-passaggio, dandola ad Axel. Quest'ultimo si avvicinò alla porta indisturbato, e proprio quando era ad un centimetro da essa, e tutti credevano che volesse tirare, la passò a Kevin. Trovandoli impreparati, anche un semplice tiro di Kevin -senza alcuna tecnica speciale-, fece goal.
Tutti esultarono, sorridendo.
«Bravissimo Kevin!»
Urlò Shawn, battendogli il cinque. Kevin sorrise.

Ricominciarono a giocare, e gli avversari iniziarono a marcare Nathan e Jack, che però ripresero la palla. Tutti ridevano mentre giocavano, e velocemente la partita finí.
Shawn era stanco e ridendo, si lasciò cadere a terra. Allargò le braccia e le gambe, cercando di riprendere fiato affannosamente. Chiuse gli occhi, e qualcuno gli si avvicinò. Gli fece ombra e Shawn lentamente aprí gli occhi, davanti a lui, Axel.
Axel sorrise, tendendogli la mano.
«Forza, alzati.»
Sorrise il più grande, e Shawn ridacchiò. Prese la mano di Axel, alzandosi.

«E... grazie.»
Axel strinse la presa sulla mano dell'albino, e lui alzò lo sguardo verso il maggiore. Si guardarono negli occhi, e Axel iniziò a guardarsi negli occhi chiari del più piccolo. Shawn arrossí leggermente, ritrovandosi a socchiudere la bocca davanti ad Axel. Era completamente perso a specchiarsi nei suoi occhi scuri. Quegli occhi scuri, per quanto fosse comune il colore, riuscivano a catturarlo così tanto. Quegli occhi erano così profondi, lo attiravano così tanto, e gli piaceva in altrettanto modo il come lo guardassero.
Si spostò i capelli dalla fronte, continuando a guardare Axel.

«N-Non... capisco a cosa ti riferisci, Ax.»
Gli parlò con tono basso, quasi per paura di rovinare il momento.

«So che sei stato tu a parlare a mio padre.»
Lo guardò, fissando il taglio dei suoi occhi. Aveva degli occhi così grandi, che quasi si domandò se non fosse ancora un bambino. Lui aveva gli occhi più tirati, e questo gli donava uno sguardo più serio.

Shawn lo guardò, per poi mettersi le mani sui fianchi. Inclinò il viso verso il basso, cercando di guardarlo meglio in faccia, e si fece spuntare un grosso sorriso.
«Quindi ti ha parlato?»
Sorrise, per poi staccarsi e incrociare le braccia al petto, inarcando la schiena. «Sapevo che sarebbe cambiato.» Annuí velocemente, per poi girarsi e guardarlo.

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