24. Scoperti... o quasi.

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❝ Scoperti... o quasi. ❞

E fai casini se ti tocco,
ma so che alla fine ti piace.

Verso sera, Jordan e Xavier decisero che forse era arrivato il momento di liberare i due poveri ragazzi rinchiusi nello spogliatoio

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Verso sera, Jordan e Xavier decisero che forse era arrivato il momento di liberare i due poveri ragazzi rinchiusi nello spogliatoio. Era poco prima di cena, e riuscirono ad uscire senza farsi beccare da nessuno dal dormitorio.

Jordan guardava da dietro Xavier camminare, e cercava sempre di allungare la mano per prendere la sua, ma poi la ritraeva, come scottato. Aveva così tanta paura di quale potrebbe essere stato il pensiero dell'altro, ma pian piano si fece coraggio.
Iniziò a fargli aprire la mano accarezzandola delicatamente con le dita, e lentamente uní le loro mani. Facendosi coraggio alzò lo sguardo verso il rosso, che lo guardava sorpreso.

«E-Ecco...»
Provò a dire Jordan, ma velocemente chiuse gli occhi. «S-Scusa, non so cosa mi sia preso...» Cercò di allontanarsi, ma Xavier strinse ancora di più la sua mano. Jordan sgranò gli occhi, fissandolo. «X-Xavier...»
Il rosso gli sorrise, prendendogli lentamente il mento fra le mani. «Per fare la coppietta, dopotutto, non abbiamo bisogno di un obbligo.» Sussurrò, e Jordan sentí di morire.

Quasi cadde per il tremolio che sentiva alle gambe, e Xavier rise.
«Sei più rosso dei miei capelli, tenero.»
Borbottò, socchiudendo gli occhi. «Ne parliamo in stanza, va bene? Andiamo a liberare quei due; sono sicuro che li troveremo a prendersi a capelli.»

Jordan si riprese dal suo stato di trance, e inizió a seguire il più grande.
Ma poi pensò.
“...CHE SIGNIFICA RIPARLARNE IN STANZA?!”
Iniziò così a complessarsi e a non stare più calmo, ma finalmente ritornò con i piedi per terra quando raggiunsero la porta dello spogliatoio.

Xavier infilò la chiave nella serratura, e iniziò a fare la parte di chi li aveva trovati per caso.
«Ragazzi? Siete qui?»
Il rosso aprí leggermente la porta, e corrugó la fronte vedendo la panca di fronte a lui completamente vuota. Disse a Jordan di accendere la luce mentre lui camminava, ed il verde eseguí.

Si bloccò in mezzo al corridoio.
«Jordan?»

«C-Che cosa?»

«Passami il mio telefono.»
Allungò la mano, e Jordan confuso lo raggiunse, dandoglielo. Effettivamente non sapeva perché avesse il cellulare dell'altro, ma non capiva cosa volesse fare.
Lo capí solamente quando ispezionando la stanza, vide Shawn ed Axel dormire, in un angolo, vicini. Shawn aveva la testa poggiata sulla spalla di Axel, il quale aveva le braccia strette attorno al corpo del più piccolo. Le loro gambe erano intrecciate; e i loro volti sembravano calmi e tranquilli mentre dormivano.
Sorrise alla scena tanto dolce.
Sentí il rumore di uno scatto, e guardò il rosso ridacchiando.
«La manderai al gruppo, vero?»

«Ovvio.»
Rise, inviando la foto al gruppo della Raimon, con sottoscritto "Abbiamo trovato i due innamorati!". Ovviamente, i due avevano finto anche con la squadra di non sapere nulla. Spioni com'erano, avrebbero riferito tutto ad Axel, e lui sarebbe diventato una belva.

Quindi, era meglio non sapere.

Jordan si avvicinò lentamente ai due, iniziando a scuoterli.
«Ragazzi, ragazzi...»
Borbottò, scuotendoli più volte. Pian piano Shawn aprí gli occhi, e guardò il verde.
«U-Uhm... J-Jordan?»
Mugolò, e ci mise un po' per comprendere dove fosse. Solamente dopo qualche minuto gli ritornò tutto in mente, ed un dolore alla schiena gli ricordò che non era molto comodo addormentarsi su un pavimento.
«Vi abbiamo trovato finalmente. Vi cerchiamo da tutto un pomeriggio; siete rimasti bloccati?»
Shawn annuí, corrugando la fronte. Si girò verso Axel, preoccupandosi per lui.
«Giá...»
«Shawn?»
«Sì?»
«...Ma sei nudo?»
Preso dalla curiositá provò ad alzare la felpa che Shawn aveva, e il ragazzo si ritrovò presto dall'altra parte della stanza con il segno di un calcio sul viso. Mugolando, alzò la voce.
«M-Ma ti pare il modo?!»
Urlò, coprendosi il viso con le mani. Girò poi la testa dall'altro lato, di nuovo verso Axel sospirando. «Lo sveglio io...»
Sussurrò l'albino, guardando il biondo. I ragazzi allora subito tolsero il disturbo, senza far finire la frase a Shawn.

“Cavolo, volevo chiedergli di portarmi un cambio...”
Sospirando si rassegnò al suo destino: avrebbe trovato un modo poco imbarazzante per entrare nella sua camera. Ma poi si girò verso il bomber di fuoco, e i pensieri di Shawn si dedicarono completamente al ragazzo.
Chiuse gli occhi, iniziando a baciare la guancia del più grande. E continuò; continuò lungo la sua fronte, sulla punta del suo naso, sulle labbra. Lo svegliò nel modo più dolce che conoscesse, e anche quando il ragazzo aprí lentamente gli occhi, Shawn non smise.
«Ciao Ax...»
Sussurrò l'albino, iniziando a stringere le braccia attorno al suo collo. Riprese a baciarlo, senza fermarsi un attimo, e questo fece sì che l'umore di Axel si alzasse ancor prima di essere completamente sveglio.

Il biondo iniziò ad accarezzare la schiena del più piccolo, mentre con la mano destra si strofinò un occhio.
«Che dormita...»
«Lo so... dovremmo tornare in dormitorio, adesso. I ragazzi ci hanno aperto; possiamo andare.»
Axel annuí, alzandosi. Si stiracchiò un po', per poi girarsi con il viso verso Shawn, che rimaneva ancora seduto a terra.
«Beh, cosa stiamo aspettando?»

Shawn lo guardò, arrossendo un pochino. Abbassò la testa ma non staccò il contatto visivo, facendolo apparire ancora più carino in quel modo.
«Axel... io sono nudo.»
Mormorò, e il più grande si sbattè una mano sulla fronte. Cavolo, era vero.

«Va beh, non completamente...»

«E meno male!»
Sospirò alzandosi, guardando il bomber di fuoco. «Mi vergogno a farmi vedere in questo modo, A-Ax...»
Abbassò la testa, e il bomber di fuoco alzò un sopracciglio. Si avvicinò a lui, prendendolo per un fianco. «Ci penserò io.»
Shawn sorrise dolcemente, pensando che gli avrebbe portato il cambio lasciandolo momentaneamente da solo. Tirò un sospiro di sollievo.
«Grazi- COSA FAI!»
Urlò, vedendo che Axel si era chinato, mettendo un braccio sotto le sue ginocchia e uno dietro la sua schiena. Lo prese in braccio, a mo di sposa.
Axel sbattè gli occhi, come se fosse tutto normale.
«Ho promesso di non lasciarti da solo in situazioni potenzialmente pericolose.»
«M-Ma che c'é di pericoloso?!»
«Immagina se viene un cane con la rabbia che ti vuole mordere e fare del male.»
«...Ma siamo in una scuola recintata...»
«E immagina che venga un vecchio pedofilo.»
«L'unico vecchio che c'é é Hillman, e non é quasi certamente un pedofilo.»
«E immagina se qualcuno ci vuole provare con te e ti vuole toccare.»
«Saprei difendermi per quei minuti in cui non ci sarai...»
«Oh hai rotto il cazzo, stai zitto e stringiti a me che altrimenti ti faccio cadere.»
Sbuffò, e Shawn stette zitto alla finezza dell'altro. Ma ridacchiando leggermente, lo guardò, allacciando le braccia attorno al suo collo.

«Non vorrei che ci vedesse Trevis...»
Borbottò l'albino, ed Axel annuí, mentre usciva dalla porta.
«Tranquillo, farò in modo di non farci vedere da lui.»
Giá, ed effettivamente Trevis non li aveva visti, ma Nathan, Kevin, Jordan, Xavier, David, il detective Smith, Silvia, Jude, Caleb, Cammy, Victoria, Suzuette, Nelly, Mark, Jack, Archer, Austin, l'allenatore Hillman, Thor, Harley, Scott, Darren, Jim, Steve, Sam, Tod, Timmy, Joseph, Peter, Derek, Daniel, Herman, Alan, Gus, John, Bob, Cliff, Barry, (che erano venuti a trovarli), Bobby ed Erick (che stavano facendo una video-chiamata in quel momento), sì.

Shawn si fece completamente rosso, guardando i ragazzi. Provò a coprirsi il viso con le mani, mentre Axel senza alcun pudore li guardava.
«...Shawn, ma tu sai perché ci guardano?»

«PERCHÈ SEI UN CRETINO!»
Urlò imbarazzato Shawn, prima di sentire le urla di tutti i ragazzi presenti. «...Voglio solo tornare nella mia stanza!»
Urlò.

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