20. Problemi Di Cuore.

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❝ Problemi Di Cuore. ❞

Te che sei come un numero primo,
non ti divido con nessuno
tranne che con il numero uno.
Per questo mi ostino ad esserlo.

«Axel

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«Axel...»
Shawn sorrise, accarezzando il volto del più grande. Adorava vedere la differenza di carnagioni fra lui e il più grande; a pensarci erano totalmente diversi.
Lui era di carnagione lattea, pallida.
L'altro invece era di carnagione più ambrata.
Quasi tutte le sue tecniche c'entravano con il ghiaccio.
Tutte le tecniche dell'altro c'entravano con il fuoco.
Uno era dolce e gentile con tutti, preoccupandosi sempre del pensiero altrui.
L'altro era menefreghista con la maggior parte delle persone.

Shawn sentí i suoi capelli essere toccati e scompigliati dalla mano del più grande, e rise. Erano sopra al divano, Shawn stava addosso ad Axel, e stavano parlando.
«Shawn, sei così carino...»

Shawn arricciò il naso, spostando il viso di lato. D'improvviso gli era venuta in mente qualcosa che gli aveva totalmente cambiato l'umore. Si mise seduto sul bacino dell'altro, poi cercò di staccarsi completamente, ma Axel, confuso, glielo impedí.
«Mh? Che hai?»

Shawn borbottò qualcosa di incomprensibile.

«Mh?»

Di nuovo la stessa storia.

«Shawn, non capisco se fai così...»
Corrugò la fronte, e l'albino sbuffò.
«Scommetto che anche ad Austin l'avrai detto.»
Axel alzò entrambe le sopracciglia, confuso. «Austin- E che c'entra adesso?»
«E io che ne so, tu hai detto che era carino.»
«Ma io ho detto che tu sei carino.»
«Due settimane fa hai detto la stessa cosa a lui.»

Axel era perplesso.
«...Due... settimane fa?»
«Eh.»

Axel sospirò; aveva capito che era geloso, eppure non gli dispiaceva quel comportamento. Gli faceva capire che era importante per lui, e in fondo la gelosia era umana, no? Il bomber di fuoco sorrise, avvicinandosi al più basso. Lo prese per il polso, tirandolo verso di sè.
«Non potrebbe mai arrivare ad essere quello che sei tu.» Shawn arrossí, guardandolo.
«M-Mai...?»
«No, mai piccolo
Axel sorrise, baciandogli dolcemente la fronte. E lentamente scese con i baci, arrivando sulla punta del naso, e finalmente, sulle sue labbra. Ma poco prima che si unissero, un rumore assordate si fece spazio nelle sue orecchie.

«M-Mh...»
Shawn lentamente aprí gli occhi, svegliandosi da quel bel sogno che stava facendo. Sbuffando, si chiese perché i sogni dovessero finire sempre nella parte più bella, ma alla fine tirò un sospiro di sollievo. Attorno a lui, stesi a terra, ci stavano tutti i ragazzi della squadra addormentati: ieri, quando le ragazze se n'erano ormai andate, loro erano rimasti e diciamo che erano finiti con l'addormentarsi uno ad uno. Compreso lo stesso Shawn. Fortunatamente alla fine Julia non era venuta a casa loro, doveva studiare, e pensò che fosse meglio così. Si guardò attorno, e lentamente si mise seduto, ma qualcosa gli cadde di dosso. Abbassò lo sguardo: una... felpa?
Sbattè più volte gli occhi, e prendendola in mano era proprio una felpa della Raimon; si girò alla sua sinistra, e vide Axel, solo con la maglia della squadra, accanto a lui.
“Giusto, ieri siamo scappati dagli allenamenti...”
Shawn sorrise, vedendo che il più grande si era preoccupato per lui. Dormiva a pancia in su e aveva un braccio disteso, ed arrossendo, l'albino aveva compreso che su quel braccio ci era stato appoggiato tutta la notte. Quindi- avevano dormito di nuovo abbracciati, si può dire...
Arrossí quanto più potesse, ma lentamente mise la felpa sopra al corpo del più grande, cercando di farlo stare bene almeno per quei minuti.

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