19. Una coppia.

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❝ Una coppia. ❞

É che sono pazzo di te,
non riesco a fermarmi,
un limite non c'é.

Shawn sorrise, per poi girarsi verso Axel

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Shawn sorrise, per poi girarsi verso Axel.
«É vero che dobbiamo fare la scommessa...» Abbassò lo sguardo, portandolo solo dopo qualche secondo sul più grande. «Però pensiamo soprattutto a divertirci, va bene?»
Shawn sorrise, chiudendo entrambi gli occhi, e convinse immediatamente il biondino che annuí.

«Perderá sicuramente.»
Disse Caleb, sospirando. Sapeva benissimo come sarebbe andata a finire; aveva conoscenza delle capacità di Shawn. Tuttavia... lui non era spaventato da queste cose? Non ne aveva paura? E allora perché con quel ragazzo riusciva ad aprirsi così tanto? Chiuse gli occhi.

«Caleb, non devi preoccuparti.»
Shawn guardò il più grande, sorridendo. Stavano camminando insieme verso la casa del più piccolo, e stavano iniziando a discutere.

«Come faccio a non farlo?»
Il ragazzo dal ciuffo moro sbuffò. «Ho paura che risucceda quello che é successo.»

Shawn sorrise, facendo velocemente "no" con la testa.
«Fidati... Axel- Axel é quello giusto.»
Sussurrò piano, per paura di essere scoperto. Caleb a quelle parole sgranò gli occhi e si girò verso di lui. Aveva- una cotta per quell'attaccante? «Caleb... é strano da raccontare... ma con lui- tutte le mie paure svaniscono. Divento come un bambino senza alcuna esperienza.» Shawn sorrise. «Mi sento come... un ragazzo normale.»

Caleb si girò verso di lui.
«Un... ragazzo normale?»

«In che senso? Tu non conosci Axel, quel tipo é talmente apatico che a meno che non gli si spoglierà davanti, non fará nulla.»
Entrò nella conversazione Xavier, mettendosi le mani nelle tasche.

«É vero, conosciamo Axel da tempo...»
Mormorò Tod, abbassando la testa.

«Shawn sa come muoversi per piacere ad un uomo.»
Caleb sorrise, guardando dall'altra parte della strada i due che camminavano tranquillamente verso la gelateria. «E beh, se quell'Axel é così resistente come dite... allora ci sará da divertirsi.» Ghignò, per poi con un salto uscire dal cespuglio, vedendo i due svoltare. La squadra quasi del tutto a completo, lo seguí.

Shawn entrò per primo sorridendo, ed entrambi si andarono a sedere. Erano seduti ad un posto vicino alla finestra, così che i loro amici, nascosti dietro a qualcosa, dietro di loro, potessero vederli. Questo loro però non lo sapevano.
«Che gelato prendi?»
Shawn sorrise dolcemente, guardando il maggiore. Ma Axel fece le spallucce.

«A me non piace il gelato.»
Shawn corrugò la fronte; non era esattamente quello che gli era stato detto. Abbassò lo sguardo rattristito, pensando che forse non ne stava azzeccando una con il ragazzo più grande. «Ehi, cos'è quella faccia?» Axel inclinò il viso di lato.

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