Scena 8
__________Ore 11.05, Casa di Yuta
___________________________"Mammina, mammina..."
"Sicheng, piccolo..."
Sicheng gemette infastidito, mentre il duo composto da padre e figlio cercava di svegliarlo, succedendo, sfortunatamente.
"Lasciatemi dormire. Chi diavolo si sveglia così presto, di domenica mattina?" si lamentò, la voce ovattata per il guanciale in cui aveva nascosto il viso. Rin era seduto sulla sua schiena, le mani paffute cercavano di rubargli il suo prezioso cuscino.
"Dai mamma, papino ha fatto i waffle!" urlò felicemente Rin, scendendo dal letto del padre. Sicheng sollevò momentaneamente la testa, inalando il dolce profumo di waffle appena fatti e bacon, prima che la pigrizia tornasse, facendogli nuovamente piantare il volto nel cuscino.
"Sì. A meno che tu preferisca che io mangi te" sussurrò Yuta al suo orecchio, lasciando un bacio sul collo esposto del ragazzo.
"Yuta, piantala. Rin è qui." Sicheng tolse il cuscino per rimproverare il padre. Yuta sorrise arrogante, portando le labbra su quelle del ragazzo, facendolo in qualche modo girare sulla schiena. La sua lingua accarezzò le labbra del minore, tirandole tra i suoi denti. Yuta si allontanò lentamente, il labbro inferiore di Sicheng ancora intrappolato tra i suoi canini. Lasciò andare con un sorriso sfacciato, saltando dal letto.
"Forza, pigrone!" urlò, dando un colpetto sulla coscia esposta di Sicheng "Waffles!" L'uomo corse via, suo figlio subito dietro, cantando insieme la stupida canzone dei waffle dei Teen Titan's Go.
"In che cosa mi sono cacciato?" si chiese Sicheng, letteralmente rotolando fuori dal letto, cadendo dolorosamente a terra. Fortunatamente il dolore fu compensato con dei waffle sorprendentemente deliziosi. Ma, se Sicheng avesse avuto voce in capitolo, avrebbe aggiunto del cioccolato.
"La prossima volta Sichengie ti farà i waffle al cioccolato, che ne dici?" riferirsi a sé stessi in terza persona era strano, ma per la faccia sorridente di Rin, ne valeva decisamente la pena.
"Posso essere migliore di te in qualcosa, per favore?" chiese Yuta, infilandosi violentemente un waffle in bocca.
"Beh, sarai sicuramente tu a toppare, se può farti sentire meglio"
Yuta tossì, rischiando di strozzarsi con il waffle. In genere era Sicheng quello in imbarazzo, e scambiare i ruoli gli stava piacendo.
"Rin è qui!" disse Yuta, ripetendo l'affermazione di Sicheng di poco prima.
"Oh, quindi ti interessa ora e non quando ho la tua lingua in gola, ok"
Rin li guardava in totale confusione. Aveva sollevato lo sguardo dalla sua faccina sorridente di sciroppo, quando aveva sentito il suo nome, ma i due stavano usando parole che non capiva. Si annoiò presto della coppia e tornò ad aggiungere gli occhi al sorriso sbilenco.
Il resto della colazione era trascorso tranquillamente, ignorando il piccolo incidente di Rin, che aveva urtato un piatto di bacon.
Sicheng si sorprese nel vedere un Pomerania arrivare e iniziare a leccare il bacon."Noi abbiamo un cane?"
"Sì, noi abbiamo un cane"
Sicheng notò la parola usata e arrossì, la sua spavalderia era durata poco. Si era riferito alle cose come loro molte volte di recente, specialmente con Rin. Quando erano al parco o a scuola e chiedevano chi fosse Rin, rispondeva che era suo figlio. Ciò ovviamente comportava molte domande, ma Sicheng era felice di rispondere se significava parlare della famiglia che aveva iniziato a rivendicare. Rin stette sveglio per qualche altra ora, obbligando Sicheng a guardare Le Tartarughe Ninja con lui. Non che Sicheng si lamentasse, gli era piaciuto abbastanza guardare il film della vecchia serie animata. Yuta alla fine aveva chiamato Rin in camera per l'ora del sonnellino, rimboccandogli le coperte nel letto a forma di macchina da corsa rossa, dandogli il suo procione. Sicheng cercò di non strillare per la vista adorabile mentre Yuta lo trascinava via. All'insaputa di Yuta, Sicheng aveva scattato delle foto per tutto il giorno, a cominciare dai waffle e dal cane, per finire con la faccia addormentata di Rin. Sicheng prese il suo iPhon rovinato e aprì la fotocamera un'altra volta, facendo una foto alla schiena di Yuta mentre lavava i piatti.
"Sicheng, dobbiamo parlare" sospirò Yuta. Aveva evitato l'argomento il più a lungo possibile, ma con Rin che dormiva aveva l'occasione perfetta per parlare col ragazzo. Sicheng annuì per far continuare Yuta.
"Vuoi morire?" gli chiese, le mani nascoste nell'acqua sporca del lavandino. Sicheng saltò sul ripiano accanto, fissando pensierosamente il vuoto.
"No, davvero no" disse infine, interrompendo la gara di sguardi col soffitto. "Onestamente, non posso nemmeno definire quello che faccio 'tendenza suicida'. Non so se capirai, ma c'è differenza tra autolesionismo e tendenze suicide. C'è una linea molto sottile tra le due, ma c'è. La mia intenzione è provare qualcosa, non uccidermi. Prendo il mio dolore emotivo e lo trasformo in qualcosa di concreto, dolore fisico. Sono sicuro che tu sappia che il dolore emotivo è molto peggio di quello fisico. Non puoi mettere un cerotto sul cuore, presente?" Sicheng guardò Yuta, che aveva smesso di lavare i piatti per ascoltare meglio.
"Com'è?" chiese Yuta, senza fiato, cercando disperatamente di capire le emozioni e le parole di Sicheng.
"Beh, potrei dire annegare, ma non è giusto. Almeno non per me. Lo definirei più come un cerchio. Hai una routine: stessi sentimenti, stesse persone, stessi posti. Ma nel minuto in cui qualcosa cambia negativamente, il tuo cerchio è rovinato. Che sia un qualche tipo di abuso, nuova scuola, tradimento. Molti sono facilmente aggiustabili, il tuo cerchio sarà bendato, ma non rotto, non ancora almeno. È fisica comune, se pieghi troppo qualcosa, si romperà. La parte del lesionarsi è come aggiustare il cerchio. È una cosa che è di routine, che ti è familiare, che non cambia mai." Sicheng sospirò stancamente. "Il mio cerchio sta bene ultimamente. Quando sento che è piegato e sta per rompersi, vengo qui, e tu lo aggiusti. Anche se non te ne accorgi, completi davvero il mio cerchio, Yuta." Sicheng sorrise all'uomo che non avrebbe mai immaginato di incontrare. Dal momento in cui aveva incontrato Yuta aveva provato sentimenti molto forti. Sicheng non avrebbe mai potuto etichettarli. Non c'erano parole che potessero descriverli accuratamente. Yuta guardò Sicheng con quello sguardo negli occhi, quello sguardo che faceva sentire qualcuno la persona più importante del mondo. Lo sguardo che faceva illuminare gli occhi e colorire le guance. Lo sguardo che non faceva scintille, ma brillava come se si stesse guardando la Stella più luminosa della galassia.
"Ti amo, Nakamoto Yuta" sussurrò Sicheng, guardando negli occhi che mostravano tanto amore.
"Ti amo di più, Dong Sicheng"
I due stettero insieme in cucina, e i piatti furono presto dimenticati, mentre loro dimostravano il loro amore con labbra e lingue. A differenza del loro primo bacio, tuttavia, questo era guidato da puro amore. Anche quando la mano di Yuta era scivolata nei pantaloni di Sicheng, e la mano del ragazzo si era diretta alla camicia del maggiore, l'amore era rimasto. La lussuria non era il loro obbiettivo, il piacere fisico non era la loro priorità. In quel momento il loro obbiettivo era esprimere i loro sentimenti e mostrare quanto si amassero.
SPAZIO ME :D
amo questo capitolo, è tra i miei preferiti, e non vedevo l'ora di pubblicarlo xhsjhxjw
spero piaccia anche a voi 👉🏻👈🏻
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Daddy's babysitter - Yuwin [!TRADUZIONE!]
FanfictionYuta è un genitore single, e cerca di cavarsela con un figlio piccolo e un lavoro a tempo pieno. Non si sarebbe mai aspettato di trovare un babysitter in questo modo, e decisamente non si aspettava che fosse così carino. -TRADUZIONE- La storia NON è...