Innesco

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SPAZIO ME MA ALL'INIZIO E NON ALLA FINE :D

fede_jimin se ci tieni tanto amore...

vi prego non piangete qwq

Scena 7
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Ore 22.33, ponte di Seoul
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Sicheng era coperto di un liquido rossastro che Yuta presunse fosse sangue, i suoi capelli, in genere soffici, erano arruffati e tinti della sostanza rossa. I suoi bellissimi occhi mostravano un terrificante livido scuro, che in qualche modo complimentava la sua pelle chiara. Yuta poteva vedere che Sicheng fosse fisicamente a pezzi, ma le occhiaie prominenti e il cipiglio permanente gli dicevano che fosse emotivamente distrutto. Yuta non seppe a cosa stesse pensando quando allungò una mano verso il suo polso magro, qualcosa in lui poteva sentire l'inspiegata tensione e il nervosismo che irradiava Sicheng. Yuta stava con Rin abbastanza da sapere quando qualcuno stesse nascondendo qualcosa. Se il cappuccio non l'aveva reso abbastanza ovvio, ci aveva pensato il suo disagio quando Yuta aveva afferrato il suo polso.

Le dita snelle di Yuta lasciarono la morbida felpa, spostandosi sulla pelle ruvida nascosta sotto di essa. Sicheng sibilò, ma alla fine si abituò al tocco di Yuta. Era troppo imbarazzato per gardare l'uomo davanti a lui, troppo spaventato di vedere il giudizio e la delusione nei suoi occhi.

L'altra mano di Yuta risalì per il collo di Sicheng, posizionandosi infine sulla sua guancia. Yuta ruotò il viso del ragazzo verso di lui, guardandolo dritto negli occhi, mostrandogli che non fosse deluso.

"Sono preoccupato, Sicheng, e spaventato. Ma non sono deluso, tu non sei una delusione. Sei un angelo caduto e sei qui con me, su questo fottuto, stupido ponte per un motivo. E ho finalmente capito qual è..." Yuta inspirò profondamente, unendo le loro fronti, e diede a Sicheng un bacio sul naso "Hai bisogno di aiuto per tornare in Paradiso"

Sicheng annuì timidamente, allontanando delicatamente Yuta.

"Rin" disse, la voce rotta a causa delle lacrime.

"Merda, me ne ero dimenticato. Che grande padre sono" Yuta ridacchiò, alzando Sicheng, stando attento ad evitare i tagli freschi.

"Credo di dover tornare a casa" borbottò Sicheng, iniziando ad allontanarsi da Yuta.

"Direzione sbagliata, stupido. Casa è di qua" Yuta indicò nella direzione di casa sua, ritirando Sicheng indietro dal suo cappuccio "Sei pazzo se pensi che ti lasci andare così, senza una spiegazione"

Sicheng iniziò a protestare, ma Yuta lo ignorò, trascinandolo verso la sua casa. Non era un vero e proprio scontro. Sicheng sapeva di essere più al sicuro con Yuta che in qualsiasi altro posto, ma aveva sviluppato una sorta di dipendenza da suo fratello. Non importava cosa gli avesse fatto o detto, Sicheng sarebbe sempre ritornato da lui. Se per il debito che sentiva di avere nei confronti di Kun o per il senso di colpa, alla fine si ritrovava sempre a tornare da suo fratello.

Era malsano, lo sapeva, anche i suoi genitori, prima di morire, lo sapevano, ma non aveva la forza di smettere. O almeno, non l'aveva mai avuta prima di incontrare Yuta.

"Allora, mi dici cos'è successo?" chiese Yuta, aprendo la sontuosa porta.

"Una doccia, prima?" suggerì Sicheng, puntando i suoi capelli e i vestiti sporchi. Yuta annuì e lo guidò in bagno, Sicheng arrossì non appena entrò nella stanza, cosa che a Yuta non sfuggì.

Daddy's babysitter - Yuwin [!TRADUZIONE!]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora