Scena 1
______________Ore 18.57, il parco
______________________Yuta stava camminando per il vecchio parco giochi, mano nella mano con suo figlio, Rin, che moriva dalla voglia di giocare sullo scivolo. Il bambino lasciò la mano del padre e corse verso lo scivolo color rosso brillante. Yuta guardava in pura adorazione come il figlio si arrampicasse sull'attrezzatura del parco giochi, per raggiungere la cima di plastica bollente. Il sole era alto nel cielo, sciogliendo i gelati e costringendo molte persone a sudare in modo malsano, incluso Yuta.
"Papino!" chiamò Rin, agitando le sue piccole braccia in aria. Yuta sorrise e fece segno coi pollici in su, per mostrare al piccolo che stesse guardando.
Rin scese per il vorticoso scivolo, i capelli marroni che rimbalzavano ad ogni curva.
"Fatto!" urlò nuovamente, mentre correva verso Yuta con le braccia spalancate. Yuta lo sollevò come una piuma, facendolo ruotare tra le sue braccia. Era un piacere per tutte le mamme e gli anziani al parco vedere un padre prendersi cura di suo figlio in modo così dolce.
"Posso scendere con te, questa volta?" chiese Yuta al bambino tra le sue braccia, i cui occhi si illuminarono di gioia.
"Sì!" strillò, dimenandosi dalla presa del padre e trascinandolo verso il gioco. Yuta non era un bambino, e la sua corporatura da uomo alto un metro e settantacinque passava a malapena per la piccolo entrata dello scivolo, ma riuscì a gestire gli spazi.
Si sedette in cima, con le gambe che coprivano metà dello scivolo, e posizionò Rin sul suo grembo. Si diede una spinta e scese per quel piccolo tratto, che sembrò però molto lungo al suo bambino. Rin fece dei piccoli strilli mentre scendevano, ovviamente felice. Ad altri, il bambino rumoroso avrebbe potuto dare fastidio, ma per Yuta il suono era musica per le sue orecchie. Rin era tutto per lui, la sola cosa che gli era rimasta della sua ex moglie.
Yuta fu scosso dai suoi pensieri da un urlo, che sorprendentemente non proveniva da suo figlio.
"Toglietemi questo demone di dosso!" gridò la voce, catturando l'attenzione della maggior parte del piccolo parco.
Lo strillo proveniva da un ragazzo di non più di vent'anni, che aveva un grosso cane sdraiato su di lui. Il cane gli stava furiosamente leccando il viso, togliendogli gli occhiali e scombinandogli i capelli.Un altro ragazzo arrivò correndo per il parco, mormorando continuamente delle scuse mentre tirava via il cane dal ragazzo. Questi si alzò e si passò le dita tra i capelli, liberandosi di terra ed erba.
Rin stava guardando in soggezione. Yuta aveva imparato che avesse una fissa per i capelli soffici e già poteva dire che il ragazzo misterioso fosse la sua prossima vittima. I suoi pensieri furono confermati quando Rin si alzò da lui e iniziò a correre verso il ragazzo. Yuta lo seguì, sperando di fermare il disastro prima che accadesse.
Il ragazzo si inginocchiò davanti a Rin.
"Ehi carino, io sono Sicheng!" tese una mano delicata perché suo figlio la stringesse, incontrando perfettamente l'energia di Rin. Il bambino strinse la sua mano, ridacchiando.
Yuta non poté fare a meno di pensare che Sicheng avesse chiamato carino la persona sbagliata. Il ragazzo era estremamente bello da vicino.
"Sta' attento, ha una fissa per-" iniziò ad avvertire Sicheng, ma fu interrotto dall'urlo di Rin.
"Morbido!" allungò una mano paffuta per afferrare le ciocche morbide di Sicheng. Ne agganciò una e tirò, sorprendendo il bel ragazzo.
"-i capelli" Yuta sospirò. Amava suo figlio, ovviamente lo amava, ma qualche volta il piccolino poteva essere estremamente imbarazzante.
In primis di fronte a sconosciuti attraenti, aveva imparato."Scusami, è una cosa che fa"
Sicheng lo guardò per la prima volta dal loro incontro, e fu piacevolmente sorpreso. Non si aspettava che qualcuno di così giovane avesse un figlio, ma non si sarebbe mai lamentato. Specialmente se quella persona era estremamente hot e sembrava single, data l'assenza dell'anello al dito.
"Tranquillo, è carino" Sicheng portò la sua mano ai capelli di Rin e li accarezzò delicatamente, come se fosse un gattino.
"Mi piacciono i tuoi capelli" disse Rin, rilasciando finalmente la sua presa mortale su Sicheng.
"Grazie, amore. Anche a me piacciono i tuoi"
Rin arrossì. Se fosse per il complimento o per il nomignolo, Yuta non lo sapeva.
"Papino" suo figlio sussurrò, toccandolo sulla coscia "possiamo portarlo a casa?"
Yuta e Sicheng quasi non si strozzarono, entrambi formulando pensieri non così innocenti. Tuttavia Yuta riacquistò confidenza abbastanza velocemente, e fece un sorrisetto a Sicheng.
"Dipende, ti piacerebbe venire a casa con noi?"
Sicheng diventò dello stesso colore che aveva Rin, balbettando e agitando le braccia freneticamente.
"Come nuovo babysitter di Rin!" aggiunse Yuta, fingendosi completamente puro.
Sicheng fece una risatina, la sua faccia ancora rosso ciliegia. Rin fraintese la reazione di Sicheng e pensò di non piacere più al ragazzo, al che piagnucolò, lasciandosi a una cascata di lacrime.
"Oh, no! Che c'è che non va?" tubò Sicheng, cercando di farsi guardare da Rin, ma il bambino nascose la faccia nelle gambe del padre.
"Non piaccio più a Sicheng" Rin tirò su col naso.
"No, no, non è così" lo rassicurò Sicheng, guardando Yuta in cerca d'aiuto. L'uomo ignorò il suo sguardo, trovando l'albero lì accanto molto interessante. "Mi piacerebbe molto essere il tuo babysitter!" disse infine Sicheng, non trovando nessun modo per fuggire da quella situazione.
"Yay!" urlò Rin, e abbracciò Sicheng, facendolo cadere di nuovo. Il ragazzo si rialzò dopo pochi secondi, sistemandosi i capelli per la seconda volta in quel giorno.
"Beh, so il nome del piccolino, ma sono abbastanza sicuro che tu non voglia che ti chiami 'papino' tutti il tempo"
"Nah, solo di notte" Yuta fece l'occhiolino, facendo arrossire Sicheng di nuovo. Il colore rosso gli donava, e a Yuta piaceva sapere di esserne la causa.
"Sono Yuta"
"Grazie per avermi dato una risposta normale, alla fine"
Yuta sorrise e prese il telefono dalla tasca dei suoi skinny jeans. L'orologio digitale si illuminò, segnando le 19.32. Yuta avrebbe dovuto lavorare il giorno dopo, e Rin doveva andare all'asilo la mattina presto.
"Ecco, dammi il tuo numero" Yuta passò a Sicheng il suo fragile iPhone e guardò il ragazzo digitare il suo numero sul telefono.
"Ti scrivo i dettagli quando si addormenta, ok?"
Sicheng annuì e si accovacciò per salutare Rin.
"Ci vediamo dopo, piccino" Rin sorrise felicemente e diede a Sicheng un altro abbraccio.
Mentre padre e figlio camminavano verso casa, Yuta controllò la lista dei suoi contatti, facendo una risatina al nome del contatto di Sicheng.
Daddy's 💕
spazio me :D
Non sapevo come tradurre "Daddy's💕", quindi ho pensato di lasciarlo così.
Credo che sappiamo tutti cosa significa
Vero-?
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Daddy's babysitter - Yuwin [!TRADUZIONE!]
Hayran KurguYuta è un genitore single, e cerca di cavarsela con un figlio piccolo e un lavoro a tempo pieno. Non si sarebbe mai aspettato di trovare un babysitter in questo modo, e decisamente non si aspettava che fosse così carino. -TRADUZIONE- La storia NON è...