SPAZIO ME :D
ciao amori miei
questo è il mio capitolo preferito
non riuscivo ad aspettare di più quindi eccovelo qui uwu
fede_jimin non picchiarmi lo sai che ti amoScena 13
_____________Ore 16.25, Casa Nakamoto
__________________________________Cinque mesi. Cinque mesi interi, e l'anello stava nel suo cofanetto di velluto, nascosto sotto il letto dei due. Cinque mesi a cercare di pianificare la proposta perfetta, senza alcuna fortuna. Sicheng aveva iniziato la scuola in quei mesi, e aveva il massimo in tutte le materie. Una delle stanze degli ospiti si era trasformata in uno studio di danza, e Sicheng era letteralmente caduto ai piedi di Yuta quando aveva aperto la porta. Rin andava altrettanto bene alla scuola materna. Era un bambino brillante e amichevole, e aveva già una piccola cotta nella classe d'arte.
E Yuta? Beh, Yuta era stressato e arrabbiato con sé stesso. La sua prima proposta non era stata affatto stressante come quella, e Yuta incolpava la persona a cui doveva chiedere. Se tieni più a una persona, ti impegni di più, semplice.
Rigirò la scatoletta tra le mani, sentendo il materiale blu danzare tra le sue dita.
"Cosa faccio?" gemette, lasciandosi cadere sulle lenzuola nere. Su richiesta di Sicheng, la loro stanza era stata arredata in modo più moderno, con grandi finestre, lenzuola nere, tende e una grande cabina armadio. Il bagno era elegante e contemporaneo, le stesse caratteristiche di quello vecchio, tranne che per una cosa. Yuta aveva spostato la confezione di preservativi nel suo comodino, trovandone finalmente un uso.
"Yuta?" Sicheng bussò provvisoriamente al telaio della porta. Yuta scattò su, infilandosi la scatola dell'anello nei pantaloni. Non gli venne in mente altro, ok?
"Sì?" chiese timidamente, sperando che il rigonfiamento nei suoi pantaloni non sembrasse troppo equivocare.
"Rin è a casa" Sicheng guardò giù, ai pantaloni dell'uomo, e la sua testa si riempì di pensieri non troppo innocenti. Si era chiesto perché si fosse chiuso in camera da quando erano arrivati a casa, e ora tutto aveva un senso. Non poté evitare la leggera gelosia quando si chiese a cosa avesse pensato Yuta per provocarsi un'erezione.
"Meglio che sia io" si disse, camminando per il corridoio pieno di foto, Yuta dietro di lui. Sicheng voleva che l'abitazione sembrasse più 'casa', quindi era andato in negozio e aveva stampato centinaia di fotografie dei tre, incluse quelle che aveva scattato a Yuta in cucina. Davano un qualcosa di personale che Sicheng adorava. Non aveva mai avuto foto di famiglia sui muri, da piccolo. Tutto ciò che ricordava fosse stato incorniciato era il suo certificato di nascita, con quelle terribili cancellature sui nomi dei suoi genitori. La sua prima foto di famiglia era stata con Kun, e sperava di sostituire quei ricordi con altri più belli.
"Rin!" urlò Sicheng nel soggiorno dall'aria vuota. Sollevò sospettosamente un sopracciglio quando non ottenne risposta. Un bambino silenzioso era un combina guai, ma un Rin silenzioso era un Rin distruttivo.
"Giuro su Dio, se ha preso di nuovo le palline al formaggio..." borbottò Yuta dietro Sicheng, facendolo ridere al ricordo.
"Mammina! Papino! Venite a vedere!" la testolina di Rin sbucò dal muro che divideva soggiorno e cucina. Stava ovviamente nascondendo le mani, e i due potevano solo sperare che il pavimento non fosse nuovamente arancione. Furono piacevolmente sorpresi quando girarono l'angolo e incrociarono due coroncine di fiori. A Yuta non importava se i fiori fossero in realtà erbacce o fossero pieni di terra, indossò volentieri la corona, più per la gioia di suo figlio.
"Ok, questo è sbagliato, signorino" disse Sicheng, armeggiando con la corona sulla testa di Yuta, inclinandola e pettinandogli i capelli indietro. Sicheng fermò i suoi movimenti per guardare Yuta negli occhi. Mantenne le dita tra le sue ciocche morbide e si abbassò per lasciare un casto bacio sulle sue labbra, per poi riprendere a sistemarlo.
"Sichengie, qui!" Rin diede un colpetto a Sicheng, porgendogli una bellissima rosa, tutte le spine erano state tolte. Sicheng ridacchiò appena, sistemandosi il fiore dietro l'orecchio, il suo viso dello stesso colore della rosa.
"Grazie, amore. Vado ad allenarmi per l'esibizione, comportatevi bene" disse a Yuta, per strada per andare allo studio. Yuta annuì senza curarsene, perso tra i suoi pensieri un'altra volta. Si sentiva come se nel suo cervello avesse una cartella di file chiamata "Fidanzamento Perfetto", o forse era solo il CEO in lui. Ma prima di fare qualsiasi cosa, doveva confrontarsi con Rin. Se Rin non si fosse sentito a suo agio, non avrebbe forzato il matrimonio.
"Hey, Rin?" il bimbo interruppe la creazione delle coroncine.
"Sì, papino?"
"Come ti sentiresti se chiedessi a Sichengie di sposarmi?"
Rin sorrise al padre ansioso. "Sarebbe bellissimo! Mi piace tanto Sichengie, e a lui piaci tu. Potresti essere il suo dinosauro"
Alla fine, Yuta aveva avuto l'idea per la proposta perfetta. Abbracciò suo figlio e sfrecciò fuori dalla porta, prendendo la sua Bugatti per lo studio di tatuaggi più vicino.
"Mi serve un dinosauro e ho solo cinque ore" disse Yuta senza fiato, sbattendo qualche centone sul bancone. Il tatuatore sorrise e lo guidò alla sedie su cui stette seduto per le successive quattro ore.
"Sicheng? Rin?" chiamò, camminando per la porta d'ingresso, la sua camicia copriva la sorpresa nascosta.
"In cucina!" urlò di rimando Sicheng.
Yuta entrò nella stanza, guardandosi attorno curiosamente.
"Rin è a letto, se te lo stai chiedendo" Sicheng prese un sorso dal liquido nella tazza che aveva in mano, fissando Yuta. Lui notò il suo sguardo e sospirò.
"Che c'è che non va, tesoro?"
"Stai fuori ore, con un'erezione, aggiungerei, e poi torni qui, senza un'erezione, e senza dire dove sei stato" disse Sicheng camminando per la cucina, finendo la bevanda e posando la tazza nella lavastoviglie. Camminò per il corridoio verso la loro camera, Yuta dietro di lui come un cucciolo smarrito.
"Sicheng" piagnucolò "Non fare così" Il ragazzo non rispose, invece cambio la sua maglietta con una delle felpe comode di Yuta. Lui strinse la felpa e lo tirò verso il letto. Sicheng non reagì, lasciò che il suo corpo cadesse accanto a quello di Yuta, che aveva iniziato a baciargli il collo in cerca di attenzioni.
"Basta" borbottò Sicheng, spingendolo via, appoggiando la mano sul tatuaggio fresco. Yuta sussultò al contatto, il che non sfuggì a Sicheng. Sollevò la camicia dell'uomo, nonostante le sue proteste.
"Yuta, cos'è questo?" chiese Sicheng, tracciando delicatamente il contorno del T-Rex. Il dinosauro in sé era incredibilmente adorabile, ma Sicheng era più concentrato sulle parole sotto di esso, scritte nella sua lingua madre.
'嫁给我'
"Non doveva andare così, ma okay" Yuta fece spallucce, e tirò fuori dal sotto il letto un cofanetto blu.
"Yuta, cosa, aspetta" gli occhi di Sicheng si riempirono di lacrime.
"Dong Sicheng, 嫁给我?" Yuta aprì la confezione, rivelando un anello nero di diamanti. Il cinese di Yuta era incerto e tremante, ma Sicheng aveva capito perfettamente.
"Ovviamente ti sposerò, idiota" disse Sicheng, tra le lacrime. Yuta ridacchiò dolcemente, asciugandole quando cadevano. L'uomo prese delicatamente le sue mani tremanti, infilandogli l'anello al dito. Il contrasto tra la pelle di Sicheng e il diamante era sbalorditivo, e il ragazzo poteva solo fissare il gioiello in soggezione.
"Hai detto che Rin dorme, giusto?" chiese Yuta, baciando la pelle esposta di Sicheng. Lui mugolò in risposta, il suono vibrò tra le labbra bisognose di Yuta.
"Bene" fu l'unica cosa che disse prima di dedicarsi a Sicheng. Ogni tocco, ogni bacio, pieno di una passione così profonda per il ragazzo sotto di lui. Fecero lo stesso tipo di amore che avevano fatto mesi prima in cucina, ma questa volta con e come qualcosa di diverso. Yuta avrebbe fatto l'amore col suo fidanzato e futuro marito.
non sono adorabili? hsjsjsjskakksjs
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Daddy's babysitter - Yuwin [!TRADUZIONE!]
FanfictionYuta è un genitore single, e cerca di cavarsela con un figlio piccolo e un lavoro a tempo pieno. Non si sarebbe mai aspettato di trovare un babysitter in questo modo, e decisamente non si aspettava che fosse così carino. -TRADUZIONE- La storia NON è...