Capitolo settimo

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Riprendiamo la mia storia mio caro Gentiluomo. Mia madre si fece compagnia con Frate Riccardo il quale molto sapientemente consigliò di farmi avere un buon partito. Ma mia madre pensò bene di castigarmi e naturalmente a casa dovetti fare gli esercizi di devozione per rallegrarla. Ma la cosa si prolungò per lungo tempo. Solo con il Vostro arrivo le cose mutarono. La prima cosa che Vossignoria avete chiesto fu la seguente:

- La ragazza ha un buon partito?

- No, mio Signore. Sarebbe cosa siffatta grave? 

- Ma naturale. Dovreste avere già un uomo e aver consumato mia dolce fragile fanciulla. 

E fu così che intervenni lasciandola di stucco. 

- Cosa sono i rapporti carnali se non un mero passatempo che portano al peccato mortale? Solo la creazione dei figli è opera di Satana. Il farsi penetrare è peccato e il bacio stesso rappresenta un peccato immorale. Preferisco la mia verginità. La voglio accudire e poi gli uomini cosa sono? Non sono forti come le rocce, non sono forti in guerra e sono i primi esseri tanto sgraziati che la Natura possa avere. Voi uomini come siete inutili su questo mondo corrotto. 

- Jacopla! Vergogna! Ma dove hai imparato queste cose? 

- Al convento delle Suore dove mi mandasti con tanto ardore. E adessoho un rigetto per tutto ciò che è definibile essere umano maschile. 

- Lei Signora non ha saputo educare al piacere sua figlia. Ma non si vergogna? Come può procreare questa verginella impaurita se non ha le basi del piacere? Eppure tutta Milano la conosce mia Signora come la Donna che ha saputo far perdere la testa a tanti uomini sotto le coperte. 

Mia madre se ne vergognò. E così a ventisei anni cercò di propormi tanti ragazzi. Ma li rifiutai. Avevo l'amore perso per quel rozzo contadino. E dopo un mese mia madre sentì il bisogno di consultare un medico. 

Jacopla Filosofa - Storia di un erotismoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora