Mi sveglio di soprassalto perché mia madre bussa incessantemente alla porta. Entra senza che io le dia il permesso e tuba: "Lara è venuta a trovarti. Datti una sistemata, sta salendo."
Io salto giù dal letto come se mi avessero messo una bomba sotto al materasso. Guardo la sveglia digitale sul mio comodino: sono le otto e sette del mattino. Lara non è una persona molto mattiniera e pensavo dormisse fino a ora di pranzo oggi che non abbiamo lezione, eppure ha deciso di farmi prendere un colpo e costringermi a rendermi decente in qualche secondo prima che si presenti alla mia porta.
Cerco la prima felpa che mi capita a tiro, la indosso, rimbocco velocemente il letto e mi sistemo freneticamente i capelli con le dita.
"Buongiorno raggio di sole!" urla lei sulla porta, annunciandosi così come soltanto Lara può fare. Cammina verso di me scuotendo i lunghi ricci neri. In pratica lei non si muove: ondeggia.
"Ci vuole coraggio a definirmi raggio di sole." dico io, ironica, ma lei mi guarda male. Vediamo entrare mia madre in camera, ma invece di iniziare a parlare per ore con Lara (cosa che fanno sempre quando viene a trovarci), si limita a salutarci e scappa per andare a lavoro. Ultimamente fa le pulizie nella casa di una signora molto anziana e... particolare. La vuole lì puntuale alle otto e trenta del mattino ogni giovedì e sabato, e se ritarda un minuto inizia a tartassarla con migliaia di storie sulla sua giovinezza perduta. Mi dispiace tanto per mia madre e anche lei ammette che, se potesse scegliere, non trascorrerebbe un'ora di più in quella casa, ma quando si fanno le pulizie ogni telefonata è sacra e non la si può rifiutare.
"Cos'è quel sacchetto... non mi avrai mica portato la colazione? Ti ho detto che fino a ora di pranzo..." inizio io seccata, ma Lara mi blocca subito.
"Non cominciare. Ti ho portato un pangocciolo fresco, appena sfornato. E, dato che ho intenzione di restare qui finché non mi caccerai, ti guarderò mangiarlo oggi pomeriggio." dice lei e sfoggia il suo solito sorriso irresistibile.
"Sei incredibile..."
"Grazie cara, lo so. Dai prendi il libro, facciamo un po' di speaking."dice e la guardo sorpresa. Da quando la conosco è forse la prima volta in cui la vedo seriamente intenzionata a studiare.
"Dici davvero?Sei sicura di essere venuta qui per questo?" le chiedo,sospettosa.
"Tu mi sottovaluti, eh? Ok, diciamo che potrebbe esserci una minima probabilità che io non sia venuta a buttarti giù dal letto solo per studiare, ecco..."
"Lo sapevo, dai che hai combinato?" le dico e ci sediamo entrambe sul letto ancora malconcio.
"Sappi che mi stai davvero indisponendo, signorina! Non ho combinato niente, volevo solo chiederti... come stai?" dice assumendo un tono serio. Mi guarda di sottecchi e aspetta, in silenzio, una mia reazione. Mi stupisce questo suo modo di comportarsi perché non è da lei. Lara è il tipo di persona che cerca di farti stare bene portando casino e strappandoti sorrisi, ma questo suo lato riflessivo, preoccupato per me, un po' mi spaventa perché non lo conoscevo.
"Sto bene. Ti sei alzata presto solo per questo motivo? E ti aspetti che io ci creda?" rido di gusto prendendola in giro, ma lei non mi segue.Ora sono davvero confusa.
"Ange, tesoro,io e te abbiamo sempre avuto un rapporto molto spensierato, ci siamo confidate poche volte e abbiamo sempre cercato di evitare discussioni scomode, ma ho notato che qualcosa non va. Magari mi sbaglio, eh, però ti vedo diversa ultimamente. Puoi anche non rispondermi e continueremo a far finta di niente, ma sono qui perché voglio che tu capisca che io tengo a te e voglio starti vicino." dice e mi prende la mano. Mi sorride e sento il cuore sciogliersi. La guardo silente, incapace di dire anche solo una parola. E' vero, io e Lara non siamo mai andate troppo in profondità, specialmente se questa profondità implicava pensieri negativi e, forse, mi sono chiusa tanto con il resto del mondo proprio perché tendo a non parlare di cose importanti con l'unica persona con la quale mi interfaccio quotidianamente (al di fuori della mia famiglia). Sapevo che avrei potuto sempre contare su di lei, sapevo che il nostro, nonostante tutto, fosse un rapporto speciale e sapevo quanto lei tenesse a me, ma il gesto di oggi mi fa sentire speciale per qualcuno, forse per la prima volta. E' tutto così inaspettato e intenso che, senza alcun controllo, una lacrima mi scivola timida fuori da un occhio, poi un'altra la segue, poi un'altra e un'altra ancora fino a ritrovarmi in una valle di pianti disperati.
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Sapone
General Fiction"Sei pulita, Angelica, non hai bisogno di altro sapone. Inspira, espira. Provo a godermi questa piccola vittoria, ma l'entusiasmo dura poco: li sento, i batteri che risalgono le mie gambe, raggiungono la pancia e finiscono sui polsi, lí dove lui str...