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"Io lo ammazzo." annuncia Lara, con una naturalezza invidiabile. Dopo ciò che sono riuscita a confessare (o meglio, quello che sono riuscite a evincere dai miei pianti), l'unica priorità era quella di farmi calmare e, magari, mettermi anche dei vestiti a dosso. Ora che sono più tranquilla e vestita, Lara sta facendo uscire tutta l'emotività che aveva tenuto repressa fin ora.

"Lara, per favore, calmati." provo io, ma lei mi guarda con occhi spiritati. Non credo sia servito a molto.

"Non mi calmo, cazzo. No che non mi calmo!" urla e cammina avanti e indietro per la stanza senza mai fermarsi. Nel frattempo, sia mia madre che mia zia non accennano a volerla fermare. Magari hanno un carattere meno impulsivo di Lara, ma credo siano arrabbiate tanto quanto lei.

"Tesoro io... mi dispiace che tu abbia dovuto fronteggiare da sola una cosa del genere. Adesso mi spiego il tuo cambiamento. Perché non me ne hai mai parlato?" mi chiede mia madre. Ha le lacrime agli occhi. Sapevo che venire a conoscenza di tutto questo l'avrebbe ferita tanto quanto ha ferito me, forse è anche per questo che ho provato a risolvere il tutto da sola, anche se con scarsi risultati.

"Prima di tutto, io stessa non me ne sono resa conto fino a poco tempo fa. E poi non ho... avuto la forza. Non avevo la forza di andare da mia madre e dirle che... dirle questo." dico e un brivido mi scuote. Zia Anna si siede accanto a me e mi prende una mano, accarezzandola dolcemente.

"Sei stata forte, Angelica. Davvero tanto." dice, ma io non le credo affatto.

"Forte in che cosa? Ho passato mesi e mesi della mia vita a farmi logorare da questa cosa, non sono mai riuscita a dire di no. E, peggio ancora, non l'ho neanche realizzato subito. Non stata forte, ma debole. Solo una persona debole acconsente a farsi fare male in questo modo." alle mie parole, Lara scatta verso di me, incredula.

"Non azzardarti a dire una cosa del genere. La tua mente ha cercato in tutti i modi di difenderti perché per colpa di questo pezzo di merda manipolatore ti sei autoconvinta di meritarti uno schifo del genere. Sapevo ci fosse qualcosa che non andava in lui, ma questo... si può denunciare, vero? Devi denunciarlo. Devi marcire in galera questo bastardo figlio di..."

"Lara, tesoro, sono totalmente d'accordo con te. Ma la situazione, legalmente, potrebbe essere più complicata del previsto." dice zia Anna, cercando di mantenere l'ordine.

"Cosa vuol dire? Solo perché stavano insieme non significa che poteva fare di lei tutto ciò che voleva!" dice Lara, ormai su tutte le furie.

"Ovvio che no! Quello che questo... essere... ti ha fatto non ha nulla di giustificabile. A preoccuparmi, però, sono le tempistiche. Cerco solo di essere realista, tesoro."

"Zia, lo so, non preoccuparti. In realtà, se anche potessi denunciarlo io... non vorrei farlo." affermo e Lara si blocca, così come mia madre.

"Angelica, cosa stai dicendo? Deve pagare per quello che ti ha fatto."

"Lo so, ok? Lo so. Ma io non ne ho le forze. Non ce la faccio anche solo a pensare di rivivere tutta questa storia. Adesso che sono riuscita a farlo venire fuori, voglio solo trovare un modo per andare avanti con la mia vita e non parlarne mai più."

"No! Tu non puoi... Angelica questa cosa è folle..."

"Lara, ti prego." la blocca mia madre, prontamente. "E' una sua decisione e ha deciso di non voler più avere niente a che fare con questa storia. Quello che possiamo fare noi è starle vicino incondizionatamente ed aiutarla quando ne avrà bisogno." conclude. Lara sembra delusa, ma si rassegna e abbandona la sua lotta.

"Grazie mamma. E scusami." dico e lei mi si avvicina per abbracciarmi.

"Non scusarti mai più per questa cosa, hai capito? Non hai nulla per cui doverti dispiacere. Adesso, per favore, cerca di risposare. E' stata una serata parecchio pesante. Lara, resti qui a dormire?" dice mia madre e Lara annuisce in risposta. Sia mia madre che mia zia si congedano dopo un breve saluto e io Lara rimaniamo nuovamente da sole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2020 ⏰

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