Busso alla sua porta come se fossi inseguita da un killer psicopatico, quando invece si tratta solo della mia testa.
«Lou, ma che diavolo?»
Abbraccio Jess come se fosse la mia unica salvezza in quel momento.
Singhiozzo senza fermarmi.«Andiamo, vieni.»
Mi lascia entrare chiudendo la porta e mi fa sedere sul divano.
«Raccontami tutto.»
«Harry... Styles....il signor Styles...»
Dico tra i singhiozzi.«Ti ha violentata? Oh mio dio lo sapevo che non c'era da fidarsi dannazione.»
«No...non... Jess!»
«Okay allora dimmi!»
«Ci siamo baciati, due volte e...la seconda stavamo per...ma io sono...»
E scoppio di nuovo a piangere.È come se i miei stessi singhiozzi mi stessero soffocando, non porovavo questa sensazione da molto.
«Lou...»
Inizia.«Lo so, so cosa stai per dire...che sono una stupida...che è passato tanto tempo...ma non ce la faccio io...non posso farcela.»
Dico, mettendo la testa nelle mani.«Lou, ascoltami dannazione!»
Urla e io la guardo.«La verità è che hai solo paura di lasciarlo andare Lou! Cazzo...»
Dice alzandosi dal divano.«Nick è morto Lou, le cose brutte accadono okay? È la vita! Ma non puoi lasciare che queste cose uccidino anche te!»
Urla.Sospira e io rimango in silenzio.
«Non puoi Lou...non puoi.»
Continua.
Si inginocchia davanti a me«Lascialo andare Lou.»
Mi sussurra, accarezzandomi il viso e guardandomi negli occhi.Esplodo...di nuovo...e ogni volta sembra più forte della precendente.
Mi stringe forte e io le stringo la maglia.
«Puoi farcela Lou, lascialo andare.»
Sussurra.«Shh.»
Mi accarezza e io lascio andare la sua maglia.Piano piano il pianto disperato si calma e ci stendiamo insieme sul divano, abbracciate.
«È straziante...lo so, ma ce l'hai fatta e ce la farai...okay?»
Mi sussurra e lentamente annuisco.Il mattino si fa sentire a causa dei prepotenti uccellini fuori dalla finestra.
Mi guardo intorno e vedo Jess in cucina.
Mi alzo e la raggiungo.
«Hey, sei davvero orribile.»
Mi dice sorridendo.«Buongiorno anche a te.»
Dico, sedendomi su uno sgabello.Mi passa una tazza di caffè che non esito subito a bere, sospirando dopo averla finita.
«Come ti senti?»
Mi chiede.Alzo le spalle.
«Meglio, sicuramente.»
Dico, guardando il fondo della tazza.«Mi fa piacere.»
Continuo a girare il poco caffè rimasto sul fondo della tazza.
«Vado a farmi una doccia.»
Dico, salendo le scale.La doccia si prolunga un po'più del previsto, ma ha un effetto sul mio corpo rigenerante.
Indosso una vestito rosso abbastanza stretto e scendo.
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Businesswoman- H.S.
Teen Fictionda un semplice colloquio può nascere un girone all'inferno che va ben oltre l'indecenza e l'impurità dei lussuriosi...