Sospiro, come sempre, e mi dirigo nell'ufficio di Harry.
Osservo la sua sedia, notando di non essermici mai seduta e quando lo faccio la sensazione è abbastanza strana è difficile da descrivere.
No, non è solo una sedia, è la sua sedia, e in un certo senso mi fa sentire al sicuro.
non sono una persona a cui piace usare la messaggistica in generale, ma in questo momento ho bisogno di sapere come sta.
Rimango per 10 minuti a chiedermi se fosse meglio scrivere a lui o Brian ma alla fine decido di scrivere lui.
-Essere costretti in un letto d'ospedale concede dei privilegi? Come stai? Mi manchi, capo.-
Scrivo, e non ho nemmeno il tempo di accendere il PC che lo schermo del mio cellulare si illumina e lo prendo all'istante.
Sembro una cavolo di adolescente neofidanzata, ma me ne frego.
- Mi stupisce di non aver ricevuto un suo messaggio prima, signorina.-
Sorrido e noto che sta ancora scrivendo.
-I vantaggi di restare in un letto di ospedale sono solo le gelatine di frutta, per il resto infermieri e aghi nelle braccia non sono proprio il massimo.-
Scrive ancora.
-Mi manchi tanto anche tu.-
Mi mordo il labbro e gli mando un cuore rosso a cui lui risponde con un altro cuore rosso e adesso mi sento ancora più un' adolescente in piena crisi ormonale.
Sorrido e poso il cellulare sulla scrivania, cercando di iniziare a lavorare come capo.
Dopo qualche minuto di lavoro il telefono squilla e mi affretto a rispondere.
«Harry, sono James, che mi dici di quel podcast che ti ho mandato via mail?»
«Salve, il signor Styles è momentaneamente indisposto, solo la sustituta, Louisa Stewart.»
«Oh... Salve, mi perdoni, ho inviato alla mail del signor Styles un podcast che dovrebbe ascoltare lui in persona.»
«Non può, sono io il signor Styles ora.»
«Oh beh, allora dovrebbe consegnarmi un esito entro domani pomeriggio.»
«Nessun problema, sarà fatto.»
«Arrivederci signor...»
«Smith, sono James Smith.»
«Felice di aver parlato con lui, signor Smith.»
E riaggancio.
Non sarà così tremendo.Accendo il computer di Harry, anche se mi sembra di invadere in un certo senso la sua privacy, ma non ho tanta scelta.
La mia bocca si allunga in un sorriso quando vedo la mia foto come sfondo.
Faccio quello che devo fare ascoltando il podcast e mandando mail di risposta tutto il giorno, scoprendo che siamo più famosi di quanto pensassi.Di colpo arrivano le 18 ed io scatto dalla sedia, prendendo la mia roba e correndo in macchina sfrecciando verso l'ospedale che tiene prigioniero il mio principe.
Mi incammino nel suo reparto e quando entro nella stanza vedo il suo letto vuoto...completamente vuoto. I miei occhi scattano in ogni angolo della piccola camera ma non lo vedo. Corro verso il bancone.
«Mi perdoni, in quella stanza c'era Harry Styles, non c'è più ora.»
Cerco di mantenere la calma mentre parlo all'infermiera dietro il bancone.«Solitamente quando tolgono qualcuno da una stanza è morto o è stato dimesso.»
Mi risponde, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.Sbianco all'instante e le orecchie iniziano a fischiarmi.
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Businesswoman- H.S.
Teen Fictionda un semplice colloquio può nascere un girone all'inferno che va ben oltre l'indecenza e l'impurità dei lussuriosi...