(2.0)

130 14 118
                                    

𝙳𝚊𝚗𝚒𝚎𝚕'𝚜 𝚙𝚘𝚟

Aprii gli occhi lievemente appena la suoneria della sveglia partì, le note di "feelings" di Lauv risuonavano fra le pareti della mia stanza. Rimasi con la testa poggiata contro il cuscino e gli occhi fissi verso il soffitto per qualche secondo prima di realizzare che era il giorno (non capivo se quello che aspettavo con ansia o non volessi arrivasse mai) di Natale.

Con movimenti molto lenti mi misi seduto sul letto, in mano il telefono che ormai non emetteva più alcun suono.

Un mezzo sorriso si fece spazio sul mio volto non appena pensai che quella mattina avrei forse avuto la possibilità di vedere entrambi i miei migliori amici, o almeno, dipendeva tutto se Corbyn era riuscito a prendere l'aereo.

A nominare il nome del ragazzo che tanto amavo nella mia testa mi ricordai che il suo regalo era ancora sopra la mia scrivania, fra le pile disordinate di fogli e libri aperti e accatastati l'uno sopra l'altro.
Mi alzai quindi dalla superficie morbida su cui ero seduto, le maniche della felpa che indossavo in quel momento a coprirmi interamente le mani, visto che ogni giorno appena sveglio provavo sempre un certo freddo.
Camminai a punta di piedi verso il tavolo di legno, non sapendo se c'era già qualcuno sveglio, alla ricerca ell'oggetto che era un simbolo dell'amicizia fra me e il biondino. Rimasi a frugare fra i vari materiali per qualche minuto trovando finalmente, assieme a delle merendine sparpagliate in giro, il bracciale.

Non era solo un semplicissimo gioiello, ma una catenina con una piccola targhetta con incisa una frase sopra, otto parole che avevo sentito molteplici volte uscire dalla bocca di Corbyn.

"I love you to the moon and back"

"Ti voglio bene fino alla luna e ritorno."

E, come ovvio sia, anche io ne avevo uno identico, visto che non mancavano le occasioni in cui usavo quella stessa affermazione.

Mi misi poi alla ricerca di una borsetta di carta, inserendovi all'interno il regalo e chiudendo il tutto con dello scotch trasparente.

La appoggiai sul mio letto per poi uscire finalmente dalla mia stanza, chiudendo la porta dietro di me.

Già dalla cima delle scale potei notare che entrambi i miei genitori erano svegli, intenti a fare conversazione con delle tazze di quello che presumevo fosse caffè fra le mani.

<<Buon Natale tesoro mio,>> disse mia madre non appena mi vide scendere l'ultimo gradino.

Le andai incontro e la circondai con le mie braccia, stringendola in un stretto abbraccio e augurando sia a lei che a mio padre "buon Natale".

Mi accomodai al tavolo della cucina afferrando dei pancake e posizionandoli sul piatto vuoto di fronte a me.

<<Dopo hai intenzione di andare da Zach a portargli il suo regalo?>> mi chiese mia madre mentre portavo alla bocca una forchettata di cibo.

<<Sì, subito finito colazione, così se sto lì per un'oretta o due riesco comunque ad arrivare in tempo per il pranzo,>> dissi dopo aver deglutito e prendendo in mano un bicchiere pieno di succo.

<<A proposito, tu sai se Corbyn è riuscito a prendere il volo?>>

<<Sua madre mi ha detto di sì. C'era un po' di maltempo ma l'aereo è partito comunque. Arriveranno qui assieme intorno alle undici e mezza.>>

Le mie guance facevano quasi male da quanto stavo sorridendo e non riuscivo a smettere di pensare al momento in cui lo avrei potuto abbracciare dopo più di tre mesi che potevo solo sentirlo e vederlo attraverso il telefono.

𝕯'𝐄𝐀𝐑 𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘 » 𝐝𝐨𝐫𝐛𝐲𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora