(3.6)

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A/N: ho appena capito che ogni volta che acceno a qualcosa sul capitolo successivo voi pensate il contrario di ciò che ci sarà dentro 👁👄👁

𝙳𝚊𝚗𝚒𝚎𝚕'𝚜 𝚙𝚘𝚟

<<Ho promesso a mia madre che oggi sarei tornato a casa appena finito a scuola, ci si sente domani Z,>> dissi al castano di fronte a me.

In risposta Zach mi diede una pacca sulla spalla, salutandomi con un "certo, a domani" prima di girarsi e inoltrarsi nella via dove si trovava casa sua.

Eravamo da poco usciti da scuola e il sole splendeva alto in cielo.

Continuai a camminare dritto per la mia strada, le mani strette sulle spalline del mio zaino mentre con passo spedito mi dirigevo verso casa mia.

Chiusi per un secondo gli occhi, godendomi il leggero venticello che quel giorno aveva deciso di rinfrescare la città di Los Angeles.

La brezza si infiltrava tra i miei capelli, scompigliandoli di tanto in tanto.

Passavo però spesso le mie dita fra i vari ciuffi per pettinarli, nonostante sapessi molto bene che in poco tempo sarebbero tornati come prima.

Ci misi meno di dieci minuti per arrivare di fronte alla mia porta d'ingresso, aprendola con le mie chiavi nonostante sapessi bene che mia mamma era dentro.

<<Sono a casa!>> urlai non vedendo nessuno in salotto. Mi tolsi lo zaino dalle spalle, mettendolo sopra al tavolino dell'ingresso assieme alle mie chiavi.

Diedi un'occhiata alla stanza, rendendomi conto che sopra al divano c'era un borsone che non avevo mai visto in vita mia.

Oltre a quell'oggetto nient'altro era cambiato, e questo alimentava di più i miei dubbi.

Decisi però di andare in cucina, da cui riuscivo a sentire già da fuori due persone parlare e la macchina del caffè accesa.

Quando i miei occhi si scontrarono con un paio azzurro ghiaccio non potei fare altro se non bloccarmi dal cornicione della porta e coprirmi la bocca dallo stupore.

Non riuscivo a muovere alcuna parte del mio corpo, fin troppo scioccato per poter avanzare verso il biondo e abbracciarlo.

<<Corbyn?! Oddio,>> riuscii solo a dire mentre il mio cuore batteva all'impazzata.

Corbyn era seduto su uno degli sgabelli di fronte all'isola della cucina dove prima della mia interruzione stava tranquillamente chiacchierando con mia madre.

Lo guardai dalla testa ai piedi, assicurandomi che lui fosse reale.

I suoi capelli dorati erano parzialmente nascosti dal suo cappello preferito, i suoi occhi erano invece coperti da un paio di occhiali da sole con le lenti blu e il sorriso sul suo volto era accentuato da due file di denti bianco perlati.

Al suo polso c'era il bracciale che gli avevo regalato pochi mesi prima.

Non era mai stato così bello quanto in quel momento.

<<Hey Daniboy,>> mi salutò lui girandosi verso la mia direzione.

Sembrava quasi impossibile che lui fosse lì, a pochi passi da me.

<<Cosa ci fai qui?>> chiesi sembrando però più duro di quanto volessi.

Il ragazzo ridacchiò solo, aspettandosi di già questa reazione. Certe volte era insopportabile come lui mi conoscesse così bene.

<<C'è stato un brutto temporale ieri e nei dormitori non c'è più ne luce ne acqua calda. Hanno chiuso l'università per una settimana e ho pensato di venire qui da te.>>

Ciò che mi aveva fatto commuovere più di tutto era come aveva detto di essere venuto qui per me.

Non per la sua famiglia o qualunque altra cosa, ma per me.

Rimasi congelato al centro della stanza per un po' mentre processavo nella mia testa ciò che il mio migliore amico, nonché il ragazzo che amavo, aveva appena detto.

<<Te ne resti fermo lì o mi vieni ad abbracciare?>> mi chiese con le braccia leggermente spalancate.

Mi risvegliai dalla trance in cui sembrava fossi caduto e con un sorriso sulle labbra mi lanciai verso Corbyn, perdendomi nel suo abbraccio.

Casa dolce casa. 

▪︎🌸▪︎
-CHEVBESSONgirl

A/N: sorpresa 👁👄👁

Btw ho deciso di dividere il capitolo finale in due quindi ce un capitolo in più (:

𝕯'𝐄𝐀𝐑 𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘 » 𝐝𝐨𝐫𝐛𝐲𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora