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Il ristorante in cui eravamo andati era da sempre stato il nostro preferito. Non era molto grande e questo lo rendeva il posto perfetto per le nostre piccole uscite notturne.

Raramente il locale era affollato, infatti quella sera c'eravamo solo io, Corbyn e altre tre persone.

La musica che veniva riprodotta fra le quattro mura era a volume molto basso, permettendoci di avere piccole conversazioni senza dover obbligatoriamente alzare troppo la voce.

L'atmosfera era molto intima.

Grazie alle grandi vetrate su cui il nostro tavolo si affacciava potevamo vedere molto bene il sole superare la linea dell'orizzonte e le piccole stelle iniziare ad illuminare il cielo al suo posto.

Diedi il primo morso al mio hamburger, guardando Corbyn fare lo stesso con il suo.

<<Mi mancavano le serate come queste,>> dissi finito di masticare e afferrando il mio milkshake alla vaniglia.

<<Mmh, cosa in particolare?>> mi chiese il biondo con un sorrisetto sul viso. Ovviamente si aspettava che io dicessi che lui mi era mancato, ma di sicuro non gli avrei mai dato questa soddisfazione nonostante fosse la cruda realtà.

<<Qualcuno che mi offrisse la cena...>> iniziai ad elencare riferendomi come a poco prima il ragazzo di fronte a me aveva pagato il conto.

Lui alzò gli occhi al cielo, prendendo poi un sorso dalla sua bevanda.

<<O il modo in cui ti facevo ridere dopo che avevo fatto delle bellissime battute.>>

In risposta a Corbyn gli andò di traverso il milkshake e cominciò a tossire.

Scoppiai a ridere mentre lo guardavo portarsi una mano al petto e strabuzzare gli occhi.

<<Bellissime battute? Non sarei molto sicuro su questo,>> disse infine dopo essersi calmato.

Risi un'ultima volta.

<<Ed ultimo ma non meno importante...->> cominciai rivedendo lo stesso identico sorriso di poco prima farsi spazio sul suo viso <<-il modo in cui mi lasciavi guidare la tua auto in giro per la città.>>

<<Aspetta, ma questo non l'ho mai fatto.>>

<<Oggi non ti sembra il giorno perfetto per cominciare a farlo?>>

<<No, direi proprio di no,>> concluse lui esortando un'altra risata dall'uscire dalle mie labbra.

<<Comunque mi sei mancato,>> sussurrai, vedendo poi il suo volto subito illuminarsi.

<<Anche tu mi sei mancato,>> mi rispose con un dolce sorriso.

Continuammo a mangiare tranquillamente, facendo piccole conversazioni e lanciandoci di volta in volta delle patatine fritte durante i nostri piccoli "litigi".

Quanto era bello vedere che, nonostante tutto ciò che era successo fra noi, eravamo tornati lì, in quel locale come gli stessi ragazzi di sempre?

Finii finalmente il mio hamburger e quando alzai lo sguardo trovai gli occhi di Corbyn fissi sulle mie labbra mentre cercava di trattenersi dal ridere.

<<Cosa c'è ora?>> dissi esasperato tirando giù le maniche della felpa che erano arrotolate fin sotto i miei gomiti.

<<Sei un po' sporco di ketchup.>>

Cercai di pulirmi passando la punta della lingua attorno alla mia bocca ma a detta di Corbyn continuava ad esserci ancora salsa rossa.

<<Senti faccio io,>> esortò lui prendendo un tovagliolino e alzandosi in piedi; fece il giro delle tavolo e si sedette nella piccola panca accanto a me.

Con la mano sinistra girò il mio viso verso di sè mentre con quella destra passava dolcemente il pezzo di carta sulla mia pelle. Le mie guance si tinsero di rosso notando la poca distanza che ci stava separando.

Un sorriso soddisfatto gli piegò le labbra e allontanando le sue dita da me capii che aveva finito.

Prima di girarsi e afferrare il suo milkshake non ancora finito mi lasciò un leggero bacio sul naso, come se fosse una cosa normale e insignificante.

Lo sarebbe se quella non fosse stata la seconda volta da quando ci conoscevamo che lo faceva.

Il mio viso non accennava a ritornare al suo colorito normale, e ciò che successe dopo peggiorò la situazione.

<<Siete un coppia bellissima,>> disse una donna che passando accanto al nostro tavolo aveva assistito alla scena di pochi secondi prima.

E di sicuro il fatto che indossavamo la stessa identica felpa non era molto d'aiuto.

"Ci risiamo" pensai fra me e me.

Un'altra persona che credeva fossimo in una relazione, Corbyn che ci avrebbe riso su e io che avrei fatto la stesso per nascondere il dolore che mi aveva appena causato.

Odiavo ogni singola volta che questo accadeva.

Alzava le mie speranze e poi le faceva cadere subito dopo, ignaro di tutta la sofferenza a cui andavo contro.

Amore.

Era l'unica cosa che volevo da lui.

Chiedevo forse troppo?

<<Grazie mille signora,>> mi stupì Corbyn afferrando la mia mano e sorridendo dolcemente alla donna.

Il mio cuore saltò un battito e infatti dovetti darmi un pizzicotto sul braccio per realizzare che non stavo sognando.

Non la aveva contraddetta e ne l'aveva presa come una battuta.

Una volta che la signora si allontanò Corbyn si girò verso di me, i suoi occhi azzurri contenevano di nuovo in loro la stessa scintilla di quel pomeriggio.

<<Tutto ok?>> mi chiese lui notando la mia bocca ancora leggermente spalancata.

Cosa voleva dire?

"Certo che è tutto ok, hai appena confermato a quella sconosciuta che stiamo assieme quando mi hai dimostrato spesso in passato che non hai la minima intenzione di essere più di un amico per me."

Annuii soltanto, incapace di dire anche solo una parola. Non ero mai stato un tipo coraggioso, a parte quella volta che lo avevo baciato il giorno di Natale. Ma visto come era finita era meglio che tenevo per me ciò che pensavo e provavo.

<<Allora andiamo?>> chiese sempre il biondo strattonandomi per la mano che ancora mi stava stringendo.

<<Sì certo,>> risposi io con il cuore che mi batteva all'impazzata. Mi alzai poi in piedi, seguendo il ragazzo fuori dal ristorante.

Amore, amore, amore...

Perché era così complicato?

Perché era Corbyn così complicato?

▪︎🌸▪︎
-CHEVBESSONgirl

NON HO ANCORA FINITO IL PROSSIMO CAPITOLO BUT WHO CARES

𝕯'𝐄𝐀𝐑 𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘 » 𝐝𝐨𝐫𝐛𝐲𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora