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Caro diario
ti ho mai detto di come amo fare lunghe passeggiate da solo?

Mi aiuta a calmarmi, cosa che se ci pensi su sembra impossibile in questa grande città.

Los Angeles non dovrebbe essere la città che ti dà le ali? Quella che ti dà di possibilità di avverare i tuoi più fervidi sogni?

Perché io invece mi sento come se invece fossi incastrato? Imprigionato?

Sono in momenti come questi che esco di casa senza dire una parola e corro al parco.

Ora per esempio sto scrivendo da una panchina mentre il sole viene coperto sempre più dalle nuvole.

Un po' come è successo a me: le mie insicurezze e paure hanno avuto la meglio, coprendo il lato gioioso e impavido di me.

Un po' do la colpa a Corbyn sai?

Lui era la leggera brezza che anche se sembrava insignificante, riusciva a contrastare l'arrivo delle nuvole che però, per colpa della sua partenza hanno preso il sopravvento.

La chiamata da ubriaco, il bacio, i segreti che mi teneva e che sono sicuro tiene ancora nascosti, Capodanno... hanno tutti alimentato il forte vento che ha riportato a galla quelle terribili emozioni di cui, grazie a Corbyn, mi ero dimenticato dell'esistenza.

Anche se, ad essere sincero, lui è la stessa persona che riesce a contrastare le nuvole e a far passare attraverso dei piccoli varchi la luce del sole.

Come fa qualcuno ad essere la causa della tua tristezza ma allo stesso tempo della tua felicità?

Mi piacerebbe davvero saperlo.

-Daniel Seavey

A/N: questo capitolo è cosi semplice ma bellino OSNSKSBAJAJ (penso sia la prima volta che faccio un doppio aggiornamento su questo libro-)

𝕯'𝐄𝐀𝐑 𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘 » 𝐝𝐨𝐫𝐛𝐲𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora