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...𝚞𝚕𝚝𝚒𝚖𝚊 𝚙𝚊𝚐𝚒𝚗𝚊 𝚟𝚞𝚘𝚝𝚊 𝚍𝚎𝚕 𝚍𝚒𝚊𝚛𝚒𝚘...

Caro diario,
devo dirti che non mi sarei mai aspettato che gli ultimi tre mesi prendessero questa svolta.

Per certo se all'inizio dell'anno scolastico qualcuno mi avrebbe detto che a marzo Corbyn mi avrebbe chiesto di essere il suo fidanzato gli avrei sicuramente riso in faccia per l'assurdità e l'impossibilità dell'evento.

Ma eccomi qui a scrivere questa pagina di diario mentre la mia schiena è premuta contro il suo petto e lui mi sta lasciando piccoli baci sul retro del collo.

È la sensazione migliore dell'intero universo e non vorrei scambiarla con niente al mondo.

Comunque, circa un'oretta e mezza fa, ho deciso di parlare a Corbyn di questo diario e di come tu sei stato il mio mezzo di sfogo durante tutta la confusione che si era creata a causa della distanza.

Abbiamo letto assieme pagina per pagina, condiviso lacrime, abbracci di scuse e perdono, baci di pace e conforto.

È stato belle essere finalmente sincero su quello che avevo provato.

Non hai idea di quante volte l'ho sentito chiedermi scusa per tutto ciò che aveva fatto di sbagliato.

Questo mi fa capire che non sta fingendo, che non è tutta una finta.

E se potessi ricominciare tutto da capo farei gli stessi identici passi, soffrirei sempre lo stesso, perché alla fine il risultato di tutte quelle lotte -interiori ed esteriori- ci hanno portato fino ad oggi.

Posso finalmente dire di essere felice.

C'erano certe volte, in passato, in cui trovavo l'amore surreale. Alzava le tue speranze, giocava con te illudendoti e poi ti pugnalava alle spalle.

Forse avevo bisogno di sperimentarlo prima di poterlo capire appieno.

È un sentimento leggero e delicato come una farfalla ma distruttivo e catastrofico come una tempesta al tempo stesso.

Sperare non fa male quanto si pensa faccia.

Magari non si otterrà tutto ciò di cui si è speranzosi al riguardo, ma di sicuro è meglio di stare fermo e osservare il mondo crollarti addosso.

Io ho sperato e il mio mondo ora è qui, alle mie spalle...

Questo fu quello che lessi da sopra la sua spalla prima che un'idea mi venisse in mente e decidessi di interrompere la scrittura del mio fidanzato.

<<Dani?>> lo chiamai io dopo aver allontanato le mie labbra dal suo collo, facendo sì che il castano allontanasse la punta della penna dal foglio di carta e girasse la testa il più possibile per potermi guardare negli occhi.

<<Che c'è Corbs? >> chiese lui in tono dolce aspettando le mie prossime parole.

<<Posso un attimo il diario e la penna?>>

In risposta mi sorrise semplicemente, porgendomi i due oggetti e lasciandomi un piccolo bacio sulla guancia. Si spostò poi nel posto accanto a me per darmi così la possibilità di scrivere meglio, i suoi occhi puntati si di me mentre tracciavo le prime lettere sulla superficie cartacea.

𝕯'𝐄𝐀𝐑 𝐃𝐈𝐀𝐑𝐘 » 𝐝𝐨𝐫𝐛𝐲𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora