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Che periodo strano, la società si ritrae su se stessa formando un guscio protettivo alla realtà, paura e odio saltano allo scoperto protette dall'immagine di noi stessi costruitasi nel tempo.

Vivere a casa e' impossibile, la testa scoppia, troppi pensieri, troppe voglie poche opportunità... probabilmente sono io che sputo in faccia alle chance, sara' che in sto periodo mi sento non lo so come.

Di prepotenza la natura ha ripreso il suo corso nella società, ha fatto capire che esiste e semplicemente e' forte, ineluttabile.

E' da un po' che non mi concentro, la causa mi e' ignota, sono incasinato, disordinato, la mia vita in questo momento non ha preso ancora una strada ben definita per quanto essa lo sia sempre. 

Vorrei poter fare di più e crogiolarsi in questa autoflagellazione continua e' inutile, non ha scopo, se non quello di tirarti giù.

Un peso di piombo legato alle caviglie mi fa sentire il risucchio della gravita, colliderò con la società me lo sento e l'impatto, come sempre, potrebbe sfondare le mie difese.

Mi sento emotivamente instabile, non so perché, vuoto, senza alcuna voglia... lascio indietro gli studi e nonostante la mia curiosità il nuovo mi risulta difficile.

Si può dire a diciotto anni di essere vecchi? Non credo.

Sto invecchiando dentro ogni giorno che passa, la vecchiaia da peso, il peso e' ingestibile se non si e' forti.

La musica non mi aiuta più, non trovo un deserto o un posto simile per poter entrare nella mia testa.

Vedo i miei problemi come quelli che sono, problemi, al quale la soluzione sempre ci sara' ma essendo questo dentro di me risulta impossibile trovare delle cause.

Mi sono sempre sentito introspettivo, capace di percepire me stesso e quando qualcosa cambia, e ora qualcosa sta avvenendo, ne sono sicuro... forse dovrei aspettare la fine di questo ciclo per parlare, ma e' utile capire prima che esso finisca per poter garantire una sicurezza nelle cose.

In questo momento lasciar scorrere ciò che disturba la mia testa potrebbe aiutare a ripulire temporaneamente la memoria e ciò che si concentra potrebbe anche puntarsi su qualcos'altro per qualche tempo.

Ho praticamente ripreso a fumare, non vuol dire niente ma vuol dire tutto, non dovrei per mia scelta, ma ho ceduto.

Come ho detto mi sento debole, e non fisicamente, per quanto lo sia comunque, ma mentalmente.

La gestione della testa penso si possa vedere come l'architettura, io sono l'architetto e la mia costruzione e' l'ordine e la capacita' del mio conscio di essere funzionale alla vita.

Almeno mi pongo sempre domande, non cadrò molto facilmente nel pensiero collettivo, almeno per ora perché prima o poi anche io sarò risucchiato nel vortice.

Qualcosa dovevo pur dire.

DiaryWhere stories live. Discover now