CAPITOLO TRE

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Il mondo doveva avercela con lei per forza, non c'erano altre spiegazioni.

La ruota del Karma aveva deciso di staccarsi dalla sua base e di travolgerla con tutta la sua cattiveria e il suo sadismo.

Avrò fatto qualcosa di tremendo nella mia vita passata per meritarmi una simile tortura si disse, lanciando un'occhiata alla coppietta che si era appena seduta accanto a lei.

Magari eri Hitler, che ne sai le sussurrò la sua vocina interiore.

Volse lo sguardo disperato verso il fratello, il quale non sapeva se ridere o piangere per la situazione in cui si era ritrovata la sorella.

Un po' si sentiva in colpa per la situazione in cui l'aveva messa, costringendola ad accompagnarlo quella sera, ma sapeva che Heather doveva superare quella storia e che l'unico modo che aveva per farlo era mettersi faccia a faccia con il problema, ossia Evans.

Decisa a non considerare minimamente la donna di fianco a lei, Heather afferrò l'Iphone rispondendo a Yvonne, la quale le augurava di passare una bellissima serata e che si congratulava con lei per l'abito e per il suo look, invitandola a spaccare il culo a chiunque su quel red carpet, dimostrando al mondo il suo vero io.

Era così intenta nel rispondere alla sua migliore amica che quasi non si rese conto della voce leggermente acuta e irritante che le aveva rivolto la parola.

"Quindi tu saresti Heather?" Monique pronunciò quelle parole con un tono sprezzante, calcando il suo nome quasi disgustata.

Heather si chiese perché, nonostante l'odio che la donna al suo fianco sembrava provare nei suoi confronti, le avesse rivolto la parola. Sperava di non dover intavolare una conversazione con nessuno dei due, ma a quanto pare le stelle avevano deciso che la ragazza un po' di pace non se la meritava.

La mora rifletté qualche secondo sul da farsi: avrebbe dovuto liberare la sua bestia interiore e divorare la bionda davanti a sé, o avrebbe dovuto comportarsi come la matura donna di trent'anni che era?

Proprio matura non direi, dormi ancora con il peluche di Teddy nel letto la sua vocina interiore la ribeccò, sarcastica.

Lasciando stare il suo Io interiore intento nel sabotarla, decise che, almeno per quella volta, avrebbe fatto finta di non notare il tono della sua voce.

"Già... te invece saresti?" Heather le sorrise gentilmente, sbattendo le ciglia con una faccia curiosa.

Appunto, maturissima

Va bene, forse avrebbe potuto evitare di far finta di non conoscerla, dato che sapeva benissimo chi lei fosse, ma sinceramente avrebbe potuto fare anche di peggio, quindi non ci rimuginò più di tanto.

Un lampo di rabbia offuscò brevemente gli occhi azzurri della donna davanti a lei, prima che rispondesse seccatamente il suo nome "Sono la ragazza di Chris, ma credo che questo tu già lo sappia... non stavate insieme? Da quel che ho capito, lui ti ha lasciata proprio per me" affermò con malignità.

Heather sollevò leggermente un sopracciglio, confusa: seriamente Chris aveva deciso di lasciare lei per una persona del genere? La "conosceva" da non più di un'ora e già non la sopportava più.

Chris era dolce, affabile, sempre con il sorriso sulle labbra e mai sgarbato. Non importava quanto potesse essere di malumore, non l'aveva mai sentito rivolgersi malamente contro nessuno, nemmeno una volta, tanto meno con la malignità con la quale quella donna le aveva parlato.

La reginetta del ballo che si trovava davanti a lei, invece, era fatta di tutt'altra pasta: era da quando aveva messo piede sul red carpet, con quel vestitino bianco con le maniche a palloncino, che non aveva smesso di squadrare chiunque dalla testa ai piedi, comportandosi come una vera e propria diva.

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