CAPITOLO OTTO

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Il capitolo contiene temi delicati. Ho provato a descriverlo il più semplicemente e il meno dettagliatamente possibile, ma è comunque un tema particolare che può risultare pesante ad alcuni. Ci rivediamo in fondo al capitolo xoxo. 


La vita della ragazza non era mai stata rose e fiori.

Ma d'altronde, con un padre bastardo, una madre inesistente, una sorella odiosa e un fratello tossicodipendente, cos'altro poteva aspettarsi?

Aveva 8 anni quando il fratello fu arrestato la prima volta, 13 l'ultima. Durante quel periodo, tristezza e delusione aleggiavano nella casa dei suoi genitori, rendendo il clima pesante e asfissiante. Sua madre non faceva altro che piangere, sua sorella ne aveva approfittato per andarsene di casa, suo padre si era rinchiuso in un mutismo snervante.

Tutta quella situazione non si era certo appianata quando il fratello era stato rilasciato. Si può quasi dire che fosse peggiorata. Anzi no, senza il quasi: la situazione era drasticamente peggiorata.

Urla e strilli ora riempivano quei silenzi, incomprensioni e rancori facevano scendere lacrime sugli occhi di tutti.

Quella che un tempo era una famiglia si stava piano piano sfaldando, lasciando il posto a 4 estranei che condividevano lo stesso tetto e mangiavano allo stesso tavolo.

Robert era tornato a vivere in quella casa dopo il rilascio, il tempo di fare il punto di quella che era la sua vita, chiudere le ultime faccende e prendere le cose che aveva portato in quella casa dopo il divorzio, prima di riandarsene per trasferirsi a Los Angeles.

Heather si era ritrovata da sola in quella casa di matti, con una madre che non faceva altro che lamentarsi e un padre con il quale non aveva più nessun tipo di rapporto. Le uniche parole che quell'uomo le rivolgeva erano imposizioni riguardanti la sua vita, il suo modo di vestirsi, i ragazzi con cui usciva, il college che doveva frequentare.

Voleva che seguisse le sue orme, che divenisse qualcuno nel mondo dello spettacolo, come la sorella, ma Heather non poteva che odiare quella dimensione parallela fatta di lustrini e belle facce, così distante dalla realtà. Quel mondo pieno di sciacalli e falsità, dove chiunque avrebbe venduto la propria anima pur di farsi un nome.

Voleva scappare da tutto quello, voleva sentirsi libera.

Aveva realmente provato a scappare di casa, ma era stata rintracciata, ripresa e riportata nel luogo che più odiava al mondo.

L'unico barlume di felicità che riusciva a rischiarare quel grigiume che era la sua vita era il fratello, ma era troppo lontano fisicamente da lei per poter rendersi conto di quello che stava succedendo alla sorella, alla sua piccola scimmietta.

Furono gli anni del college che cambiarono tutto: si sa, quando si ha 20 anni tutto sembra possibile, non si ha niente da perdere e quel sentimento di ribellione può finalmente essere assopito.

Si rese conto, nel momento stesso in cui si rese conto di poter finalmente fare tutto quello che voleva tra le mura della sua confraternita, di potersi finalmente liberare dalle redini inflessibili della sua famiglia.

Beh, fu proprio quello l'inizio della fine, l'inizio di quella discesa sempre più veloce verso il centro dell'inferno.

Velocita provocata dallo strumento che aveva deciso di utilizzare per liberarsi da quella costrizione continua, per poter uscire da quella gabbia che era la sua vita.

Se solo avesse ripensato a quegli anni, si sarebbe data dell'idiota, facendo anche bene.

Non le ci era voluto molto per infilare nella cerchia sbagliata, la quale l'aveva trascinata in quel baratro di perdizione e dipendenza, in quella lussuriosa dimensione di totale felicità offertale dalla droga. Si sentiva così stupida: era caduta nella stessa voragine di suo fratello.

Si era persa, completamente, e quella sera di metà settembre, durante il suo ultimo anno di college, toccò il fondo tra le braccia di Yvonne.

Quando si era risvegliata nel letto di ospedale, tra quelle asettiche e bianche mura, il braccio che le pizzicava per la flebo, in quel momento si rese conto di cosa aveva fatto.

Non si sarebbe mai scordata degli occhi pieni di delusione di Robert prima di uscire dalla stanza sbattendosi la porta dietro di sé.

In quel momento, in quel preciso istante, le sembrò di risvegliarsi da quello che fino a quell'istante le era sembrato un sogno. Era arrivata a toccare il fondo dell'oceano e ora non poteva che darsi la spinta per tornare in superficie.

Ce ne aveva messo, di tempo, ma ne era uscita, con l'aiuto del fratello e della sua migliore amica. Aveva dato un taglio a quella merda e si era guadagnata quella piccola piastra in metallo con incisa una stella.

Era rinata.

Quella storia, quella parentesi importante della sua vita la sapevano poche persone

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Quella storia, quella parentesi importante della sua vita la sapevano poche persone. Robert e Yvonne, ovviamente, Scarlett e Chris. 4 persone su sette miliardi erano a conoscenza del suo più grande segreto. O almeno così pensava.

Merda

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Angolo Autore 

Ed eccoci finalmente alla mega rivelazione di questa storia: credo che nessuno di voi si aspettava una cosa del genere. Non so cosa mi abbia spinto a decidere una cosa simile, ma ho voluto affrontare in qualche modo questo tema, cercando di descriverlo nel modo più leggero possibile. Ovviamente è una tematica delicata e sono stata combattuta per molti giorni se mantenerla oppure cambiarla, ma la decisione oramai è stata presa quindi eccola pubblicata. 

Siamo finalmente arrivati al punto clou della storia, con questo scorcio del passato di Heather che in qualche modo funge da climax per questo sequel: da qui la strada sarà tutta in discesa. 

Ora come non mai vi chiedo di dirmi che cosa ne pensate della storia, per "tranquillizzarmi" anche dopo questa mia scelta. 

Un bacio e a presto 

Heatherxphoe 

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