Capitolo 5

936 42 0
                                    


- devo venire anch'io per forza?- chiese la donna che non aveva nessuna intenzione di seguire il marito a quella riunione.

- è stata richiesta la presenza di entrambi. Non puoi non venire- disse l'uomo sistemandosi meglio la giacca che si era messo prima di aiutare la moglie a salire sulla carrozza.

Una volta che entrambi furono saliti la carrozza partì lasciando alle loro spalle il palazzo di Copto.

- Jafar sono davvero preoccupata- disse la donna guardandosi intorno spaventata. Non aveva mai lasciato Copto dopo il matrimonio. Un conto era farsi vedere li da tutti i cittadini, un conto era uscire dal suo regno ed essere sotto esame di re che avrebbero quasi sicuramente riconosciuto la sua natura di Liona.

- Ashe tranquilla ci sono io con te- disse Jafar prima di baciarla per tranquillizzarla.

- ho paura di quello che potrebbero fare lo sai bene. È anche per questo che non mi sono mai mossa-

- a Copto non se ne è accorto nessuno, perché dovrebbe succedere adesso?- chiese l'uomo legandosi i capelli neri che gli arrivavano alle spalle in una coda bassa.

- perché ci sono dei re che hanno a che fare con i Lioni ogni giorno e di sicuro riescono a riconoscere tratti particolari come per esempio i miei occhi- disse la donna indicandosi gli occhi rossi come il sangue. A parte per quel piccolo particolare, del quale i cittadini di Copto non ne facevano tragedia visto che due principi su quattro avevano quegli stessi occhi, era una donna normalissima: minuta, capelli neri e pelle forse troppo chiara per essere del sud, ma che comunque piaceva da morire a Jafar.

- tranquilla, se accennano a fare qualcosa intervengo io- disse l'uomo baciandola sulle labbra per tranquillizzarla. Non avrebbe permesso a nessuno di toccare la donna della sua vita.

Era vero, aveva amato alla follia Yrja, ma già quando aveva fatto la proposta alla bionda sentiva che c'era qualcosa di strano che lo legava ad Ashe.

Aveva incontrato Ashe per caso mentre stava per essere assassinato da un Lione. La ragazza aveva impedito al suo concittadino di ucciderlo e quello l'aveva ripudiata. La ragazzina era scoppiata a piangere non appena si era accorta di quello che aveva fatto veramente. Jafar, di cinque anni più grande di lei, non ci aveva pensato due volte e per ringraziarla l'aveva invitata a stare al palazzo.

Dopo il brutto rifiuto di Yrja, Jafar non si capacitava di essere rimasto si male, ma non quanto si aspettava. Aveva avuto bisogno del suo tempo per riprendersi, anche perché prima della scelta definitiva della bionda aveva scoperto una cosa che non gli era andata per niente a genio. Era stato quello il motivo del litigio con il suo migliore amico, non il fatto che Yrja avesse scelto l'altro come tutti credevano.

Innamorarsi si Ashe era stato un processo così veloce e naturale che i due non si erano nemmeno accorti di essere finiti al letto insieme se non il giorno dopo.

Ashe aveva voluto mettere subito le cose in chiaro. Se lei fosse stata solo in rimpiazzo non avrebbe accettato niente. Il fatto era che Ashe non era un rimpiazzo. Era qualcosa di molto più importante.

Jafar era riuscito a far capire ciò alla ragazza che era stata più che contente di diventare prima la sua ragazza e poi sua moglie.

Il viaggio durò mezza giornata e Ashe era davvero stanca. La carrozza non era per niente comoda, avrebbe preferito mille volte cavalcare un cavallo che fare nuovamente il viaggio in carrozza. Ma non poteva visto che era una regina.

Alcune volte si chiedeva quando le era venuta la malsana idea di accettare la proposta di matrimonio di Jafar, poi si ricordava di tutto quello che c'era stato tra loro e sorrideva. Sorrideva, perché se a lei quel ragazzo non le fosse piaciuto fin dal primo momento non si sarebbe mai messa in mezzo per salvarlo e sopratutto non sarebbe mai stata abbandonata dalla sua famiglia.

- siamo arrivati- le disse Jafar una volta che la carrozza si fermò. L'uomo scese per primo, poi aiutò la regina a scendere dalla carrozza.

- non ero più abituata a questo freddo- disse la donna cercando di riscaldarsi le braccia. Aveva vissuto per più di venticinque anni al sud e alla fine si era abituata al clima caldo che c'era. Arrivare in un posto dove faceva leggermente più freddo la metteva a disagio.

- Jafar sei arrivato!- disse Narec andando incontro al re con un sorriso bellissimo. Jafar sorrise a sua volta per poi stringere forte la mano dell'uomo.

- siamo in ritardo?- chiese il re del sud preoccupato.

- no mancano ancora Aloise e Yrja- disse Narec sistemandosi meglio un ciuffo dei capelli castani che gli erano andati davanti agli occhi. Jafar storse leggermente la bocca.

Era stato indetto quell'incontro perché bisognava definire meglio i particolari del matrimonio fra il principe del nord e la principessa del sud, quindi era assolutamente richiesta la presenza dei sovrani di quei regni.

Gli altri due sovrani non erano obbligati a partecipare, ma Jafar era più che sicuro che li stessero già aspettando con tanto di mogli appresso pronti a sparlare di loro.

- volgiamo andare?- chiese Narec. Jafar annuì e insieme ad Ashe si incamminò verso la sala del consiglio.

Come Jafar aveva previsto nella sala erano già presenti il re dell'est e dell'ovest con le rispettive mogli.

- buongiorno- salutò educatamente Jafar mentre Ashe faceva un leggero inchino con la testa stringendo forte il braccio del marito al quale era aggrappata. Era la prima volta che vedeva gli altri re e si sentiva veramente a disagio.

- Jafar! Finalmente, sei sempre in ritardo- disse Nabusin, re dell'est mentre la moglie ridacchiava.

- mi dispiace avervi fatto aspettare- disse Jafar, ma Ashe notò senza troppi problemi il tono sarcastico nella voce del marito e dovette nascondere il suo sorrisetto compiaciuto nel ventaglio blu che si era portata appresso.

- e finalmente conosciamo tua moglie- disse il re dell'ovest, Hook, mentre si mangiava con gli occhi la donna che era mille volte più bella della moglie. Jafar lanciò un'occhiataccia al moro mentre cercava di nascondere la sua donna meglio dietro di lui.

- come mai non ce l'hai fatta conoscere prima?- chiese Nabusin, anche lui guardava la donna come fosse qualcosa di stupendo.

"perché siete dei porci" pensò l'uomo ma non gli rispose, anche perché venne nuovamente interrotto dall'ingresso di Narec insieme ai due regnanti del nord che erano appena arrivati.

KizunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora