Kassim uscì dalla vasca da bagno con un bel sorriso sulle labbra. El era sceso giù da Sonja e il ragazzo ne aveva approfittato per farsi un bel bagno caldo nel mentre che lo aspettava.
Si sentiva felicissimo, non solo per il fatto che era passato ben un mese da quando lui e EL avevano fatto il loro patto, ma anche perché tra di loro stava andando tutto bene. Si ogni tanto c'erano dei piccoli litigi che però i due ragazzi sapevano risolvere in pochissimo tempo iniziando a baciarsi.
Kassim si guardò allo specchio e sorrise al suo riflesso. I suoi capelli erano cresciuti ancora di più e adesso gli arrivavano fino al bacino nonostante fossero raccolti ancora in treccine. In ragazzo non osava scioglierle, avrebbe avuto i capelli terribilmente lunghi. In realtà erano già più lunghi di quelli di sua madre e Morgana quando era partito, in quel momento non osava immaginare.
Guardando i suoi capelli perfettamente di lato rispetto allo specchio spostò lo sguardo più avanti e sbiancò. La sua pancia era leggermente più pronunciata rispetto a prima, ma li mangiava anche di meno di come faceva solitamente a Copto.
Il ragazzo guardò di nuovo attentamente, ma la sua pancia era davvero cresciuta. Deglutì a fatica e tutta la felicità di poco prima si infranse. E si maledisse. Si maledisse per essere per tre quarti un lione. Nella sua famiglia era l'unico, Jerome e Margana lo erano solo per metà e Alì, il più piccolo, lo era per un quarto.
Sperava davvero di sbagliarsi, di non essere rimasto incinta di El, ma aveva davvero paura. Doveva assolutamente parlare con il ragazzo. Ma cosa poteva dirgli? "Ehi sai che sono per tre quarti lione e credo di essere incinta di te?"
Di certo così non funzionava. Sapeva che ormai i Lioni erano entrati a far parte definitivamente di Xart, ma alcuni ancora non li vedevano di buon occhio e aveva paura che El potesse essere uno di quei nobili.
D'altra parte non poteva nascondere a lungo la cosa al ragazzo, anche perché se era veramente incinta la pancia gli sarebbe cresciuta ancora e El se ne sarebbe accorto.
L'unica soluzione a quel punto era prendere il cuore in mano e parlargli. Molto probabilmente non l'avrebbe più voluto vedere, o peggio poteva provare ad ucciderlo. Kassim sperava vivamente che il ragazzo non lo facesse.
Uscì dal bagno dove si era rifugiato e, dopo essersi messo dei vestiti abbastanza comodi, si sedette sul letto aspettando El. Aveva lasciato li la giacca quindi doveva per forza tornare sopra.
El non si fece attendere molto, infatti poco dopo era già nella camera mentre sorrideva a Kassim che ricambiò il sorriso.
- devo dirti una cosa importante- prese coraggio il moro mentre EL li lasciava un bacio sulla fronte.
- vengo domani, te lo prometto- disse il biondo prendendo la giacca e mettendosela.
Kassim si alzò dal letto per raggiungere il ragazzo.
- è davvero molto importante, per favore- chiese Kassim che non sapeva se il giorno dopo sarebbe riuscito a parlare.
- Im mi dispiace ma devo andare. Se faccio di nuovo tardi mio padre mi lincia- disse Ciel che era davvero dispiaciuto di non poter restare con il ragazzo. Aveva perso troppo tempo a parlare con Sonja per la sorpresa che doveva fare a Im che aveva perso la cognizione del tempo.
- okay- disse Kassim conscio che non poteva imporre al ragazzo di restare. - ma promettimi che domani ci sei. Devo veramente parlarti- disse Kassim fissando i suoi occhi rossi in quelli viola dell'altro.
- ci sarò-
- niente ritardi-
- niente ritardi- disse Ciel sorridendo e lasciando un dolce bacio sulle labbra del moro prima di uscire dalla sua camera e successivamente da "Il grido del gelo".
Il principe aveva un sorriso bellissimo sulle labbra. Era felice che le cose tra lui e Im erano andate così bene e aveva preso la sua decisione. Non avrebbe sposato Morgana. Non poteva sposare una ragazza che non amava quando a due passi aveva la persona che gli aveva fatto perdere la testa.
Si conoscevano da due mesi, era vero, però ogni giorno che passava insieme ad Im si sentiva sempre più legato al moro.
Quella sera stessa avrebbe parlato con i suoi per dirgli la sua decisione. Voleva sposare Im, Im e nessun altro. Poco importava che non avrebbe avuto eredi. C'era sempre Erik.
Ciel però era davvero preoccupato. "Perché Im aveva quella faccia?" era la domanda che rimbombava nella testa del ragazzo. Sapeva però che avrebbero parlato il giorno dopo. Sperava solamente che non volesse lasciarlo, non proprio quando aveva deciso di fare il primo passo per chiedergli di sposarlo. Ovviamente gli avrebbe anche rivelato di essere il principe Ciel. Non vedeva l'ora di vedere la faccia del ragazzo quando gli avrebbe detto tutto.
Aveva continuato ininterrottamente a fare domande su di lui e Ciel era davvero curioso di vedere la sua reazione.
Fu con quel pensiero che il ragazzo andò a dormire non vedendo l'ora che arrivasse il giorno successivo. Il giorno successivo che sarebbe stato il giorno più brutto della sua vita.
Suo padre appena sveglio gli aveva dato una notizia orribile: dovevano partire immediatamente perché Narec voleva far incontrare lui e Morgana.
Ciel iniziò a protestare. Doveva parlare assolutamente con Im, glielo aveva promesso. Ma il padre fu irremovibile. Il biondo non era nemmeno riuscito a parlare con loro la sera prima.
Cercò in qualunque modo di uscire di nascosto dal castello per andare a parlare con il ragazzo che amava, ma fu sempre bloccato dalle guardi.
Arrivata l'ora dell'incontro Ciel voleva sprofondare perché era su una stramaledettissima carrozza diretta a Ghoie e non verso la camera del suo Im.
Sperava solo che quell'immenso ritardo che stava facendo non avrebbe fatto scappare il suo bellissimo Im.

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Kizuna
CasualeViene organizzato un matrimonio combinato per unire due regni governati da due re che non si sopportano nonostante in passato fossero stati grandi amici. Il matrimonio riuscirà a ricucire quel legame? O andrà a finire male come pensano tutti i citt...