Capitolo 12

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Im era diventato una droga, la sua droga. Ciel non riusciva a stare più di un giorno senza andare dal ragazzo. E a Ciel non andava per niente a genio il fatto di essere uno dei tanti che si scopavano Im. Lui voleva essere il solo. Quel ragazzo era troppo bello, e lui troppo geloso.

Lo voleva tutto per se, ma sinceramente non riusciva a pensare ad un modo per impedire al ragazzo di lavorare al bordello.

L'unica possibilità era chiedere a Sonja di impedire agli altri di farselo, ma Ciel sapeva che Im se ne sarebbe subito accorto. Era molto sveglio quel ragazzo.

- a cosa stai pensando?- gli chiese l'oggetto dei suoi pensieri sedendosi sopra di lui a cavalcioni.

- se te lo dico mi ammazzi- disse il biondo poggiando le mani sulle cosce del ragazzo.

Lui rise per poi baciarlo.

- che ne dici se invece di ucciderti ti lego mentre lo facciamo?- chiese il ragazzo ancora molto vicino alle labbra dell'altro.

- così mi fai solo un favore- sussurrò il biondo catturando nuovamente le labbra dell'altro. Si, alla fine si era abituato ad essere legato da Im mentre lo facevano. I primi tempi era stato un dramma, poi si era rilassato come aveva detto di fare il ragazzo e be' era diventato uno dei suoi modi preferiti per farlo. Ma ovviamente solo Im poteva farlo, se qualcun altro si fosse azzardato a legarlo lo avrebbe fulminato e fatto uccidere all'istante.

- allora dimmi- disse Im stendendosi definitivamente sopra a Ciel.

- stavo pensando a te-

- Oh El, così mi lusinghi- disse Kassim ridacchiando.

- e al fatto che non mi piace che scopi anche con altri- continuò il principe aspettando la reazione del ragazzo che non tardò ad arrivare.

- mi stai dicendo che mi vuoi tutto per te? Devo essere il tuo servo personale?- chiese Kassim leggermente irritato.

- certo che no, mi da solo fastidio che altri ti possano toccare, tutto qui-

- sei geloso- e non era una domanda quella di Kassim, era più un'affermazione. Poi il mulatto si mise a ridacchiare.

- se tu sei disposto a pagare Sonja per tutti i clienti che le farai perdere, potrei anche decidere di farlo solo con te- disse poi Kassim sorridendo al ragazzo.

Si era pazzamente innamorato di lui. Lo aveva ammesso a se stesso appena se ne era accorto. Nonostante alcuni suoi modi rudi, El era davvero un ragazzo tranquillo e Kassim immaginava che ci fosse ben altro sotto la maschera che si era creato il ragazzo.

E poi andare con gli altri nobili non gli aveva dato altre informazioni sul principe Ciel. Dicevano tutti la stessa identica cosa. Quindi non aveva niente da perdere ad avere come unico cliente Ciel. Anzi, guadagnava parecchio.

- stai parlando sul serio?- chiese Ciel felicissimo delle parole del ragazzo.

- certo che si, ma ad una condizione, o meglio due- disse Kassim alzando due dita.

- dimmi- disse Ciel che era pronto ad assecondare tutte le richieste del ragazzo pur di averlo tutto per se.

- come tu sarai l'unico per me in questo periodo, così io sarò l'unico per te- disse la prima condizione mentre abbassava un dito. Ciel annuì, in quel periodo aveva solo in mente solo Im, anche nei momenti meno opportuni.

- e secondo devi permettermi di fare anche l'attivo- e fu li che Ciel sbiancò. Non aveva mai permesso a nessuno di farlo. E sinceramente non ne aveva minimamente voglia.

- è una condizione necessaria?- chiese Ciel mentre vedeva lo sguardo di Im assottigliarsi.

- per me si- disse il ragazzo sistemandosi le treccioline che gli erano cadute davanti agli occhi. Di certo El non poteva pretendere di non invertire i ruoli, anche solo per una volta, se voleva che lui diventasse il solo.

- so che il tuo ego da nobile è enorme e non vuoi che qualcuno possa usare questo a tuo svantaggio, ma qui nessuno saprà quello che fai- cercò di convincerlo il moro. Teneva tanto a quel ragazzo e non voleva perderlo.

- non lo so Im- disse Ciel mettendosi seduto e fissando i suoi occhi viola in quelli rossi del ragazzo.

Che cosa doveva fare? Era il principe ereditario e di certo essere preso da un altro ragazzo non rientrava propriamente nei suoi compiti. Lui doveva far nascere l'erede. Era lui che doveva prendere.

Ma Im era importante. Molto. Si era accorto di come quel ragazzo lo aveva totalmente sconvolto in pochissimo tempo e non voleva perderlo. Tutti gli altri avevano perso importanza.

Le campane risuonarono facendo ridestare dai loro pensieri i due ragazzi.

- devo andare- disse Ciel alzandosi e rivestendosi mentre guardava con la coda dell'occhio Im che era rimasto immobile sul letto. Prima di uscire, però, il principe lasciò un bacio sui capelli intrecciati dell'altro.

Kassim guardò la porta chiudersi e sospirò pesantemente. Perché doveva andarsi a cacciare in quella situazione? E sopratutto perché gli aveva proposto quell'ultima cosa? Non glielo aveva mai chiesto perché aveva sempre avuto paura di un suo no. In quel momento aveva sentito come di avere un grosso potere sul ragazzo e si era buttato. Mai scelta era stata più errata. Ora lo avrebbe perso. Ne era completamente convinto, e si malediva per quello che aveva fatto. Voleva tornare assolutamente indietro e cancellare quell'ultima proposta.

È vero, si era sorpreso parecchio quando El aveva accettato il fatto che poteva avere solo lui, non se lo sarebbe mai aspettato. Non da un nobile. Aveva inquadrato quasi subito El, però con passare del tempo stava capendo che c'era una parte che quel ragazzo non osava mostrare agli altri, che mostrava forse solo alle persone a lui care. E Kassim credeva di essersi innamorato proprio di quell'aspetto di El. Il nascondere la sua vera natura.

Kassim più volte si era chiesto se il ragazzo avrebbe accettato di fidanzarsi con lui ufficialmente, ovviamente gli avrebbe detto di essere uno dei principi del sud. Ma poi si metteva a ridere. Non lo avrebbe mai fatto. Sopratutto se, come ipotizzava Kassim, era l'erdere della sua famiglia.

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