Capitolo 6

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- bene direi che possiamo iniziare- disse Narec sedendosi a capotavola per poi indicare anche agli altri re di sedersi. Ashe si stava per sedere affianco al marito, ma l'uomo la fece mettere a suo posto e lei lo guardò leggermente confusa. Non capiva perché voleva farla sedere vicino a Narec. Poi la donna guardò che affianco a quello che doveva essere il suo posto si era seduto il re dell'est e capì subito le ragioni del marito. Si nascose nuovamente dietro a ventaglio per non scoppiare a ridere per la gelosia dell'uomo.

Una volta che Ashe si fu seduta si ritrovò praticamente davanti ad Aloise e deglutì. Proprio davanti al re del nord doveva farla sedere Jafar? Lanciò un'occhiataccia al marito che scrollò le spalle.

Molto probabilmente pensava che fosse peggio che lei stesse al fianco di un re che voleva metterle le mani addosso e non difronte a uno che poteva riconoscere la sa vera natura.

La donna allora cercò di non far vedere troppo i suoi occhi rossi all'uomo che aveva difronte.

Narec nel mentre stava guardando confuso Jafar cercando di capire il perché di quel cambio di posto all'improvviso. Ma non disse niente all'uomo.

- bene. Prima di tutto quando avreste in mente di organizzare il matrimonio?- chiese il castano guardando i due re interessati alternativamente.

- il più tardi possibile- disse Jafar mentre Ashe annuiva con le parole del marito.

- è indifferente- disse invece Aloise ricevendo poi un'occhiataccia dalla moglie che nessuno colse, nessuno a parte Ashe che stava osservando attentamente la donna.

- Jafar non possiamo fare troppo tardi però- disse Narec con tranquillità apparente, stava per scatenare un putiferio, lo sapeva – infondo devono sposarsi presto per avere dei figli per continuare la discendenza-

- non credo ci siano problemi per gli eredi, infondo suo figlio non sa tenerselo nei pantaloni a quanto pare- disse Jafar facendo sgranare gli occhi alla moglie.

- chi ti credi di essere per criticare mio figlio!- disse Aloise con gli occhi viola che volevano uccidere il mulatto.

- di sicuro non voglio che a mia figlia vengano messe le corna- disse Jafar alzando la voce.

- e che ne sai tu?-

- ma dai una persona che ha sempre fatto una cosa continuerà a farla anche da sposata, e mia figlia si merita qualcuno di migliore di un principe da quattro soldi-

- come ti permetti di...-

- ora basta- disse Narec bloccando i due re che si erano alzati in piedi e che sembravano avere tutte le intenzioni di sbranarsi a vicenda. - so che sarà una cosa difficile, ma vi prego di collaborare e non basarci su pregiudizi- disse poi guardando Jafar per fargli capire il concetto.

Il mulatto sbuffò e incrociò le braccia irritato.

- che poi può anche essere che sia tua figlia che metta le corna al mio- disse Aloise facendo nascere il terrore negli occhi di Narec. Sarebbe finita male.

- mia figlia? MIA FIGLIA? Ma stiamo scherzando?- disse Jafar sorpreso dalle accuse dell'altro re. - mia figlia non andrebbe mai con il primo che capita, anche perché voleva sposare una persona che le piaceva veramente. Quindi è già assai che si sposi con tuo figlio-

- e chi ci può dare la sicurezza di tutto ciò?-

- ora stai esagerando Aloise- disse Yrja bloccando il marito qualche secondo prima che lo facesse Narec. Il biondo si morse il labbro per non dire altro e incrociò anche lui le braccia al petto.

- okay, credo che dovremmo lavoraci un po' sopra. Che ne dite di far incontrare i due ragazzi? Per farli conoscere prima del matrimonio- propose Narec.

Nessuno dei due re rispose e in governatore fece un profondo respiro cercando di calmarsi.

- okay avevamo fissato scadenza un anno per il matrimonio. A partire da oggi avrete un anno di tempo per far conoscere i due ragazzi. Il matrimonio avverrà tra dodici mesi precisi e non voglio sentire obbiezioni- disse poi con voce ferma.

Jafar annuì sconfitto da quelle parole, ma almeno aveva ancora dodici mesi a disposizione per cercare di far innamorare la figlia di qualcuno. Sapeva che se ciò fosse successo potevano avere più possibilità di annullare il matrimonio.

- okay- rispose invece Aloise al quale non sembrava minimamente importare della data. Sembrava volesse uscire da un momento all'altro.

- bene sono felice che abbiamo trovato un accordo senza ammazzarci- disse Narec alzandosi seguito a ruota da tutti gli altri presenti.

- dovevi proprio dire tutte quelle cose?- chiese Ashe al marito a bassa voce mentre uscivano dalla sala.

- non ci ho visto più. Non voglio che Morgana sposi uno del genere- disse l'uomo sospirando.

- lo so, ma non c'era bisogno di attaccare in quel modo, soprattutto quando Kassim è scomparso chissà dove a fare chissà cosa-

- dai è solo uno su quattro- disse borbottando il re del sud.

Ottenne in questo modo un ventaglio sul collo, visto che la sua donna era molto bassa e riusciva a raggiungere con il braccio alzato solo il collo dell'uomo e non la testa dove voleva realmente colpirlo.

Quel colpo fece girare di colpo tutti gli altri re che guardarono la scena confusi.

- comunque non ci hai ancora spiegato perché tua moglie non è mai venuta alle riunioni Jafar- disse Nabusin facendo girare i due interessati verso di lui.

- ma dai lo sanno tutti il perché- disse Hook ridacchiando. Jafar stava per rispondere a tono, ma venne preceduto dalla moglie.

- quindi sapete che ho problemi di salute? Jafar pensavo non lo avessi detto a nessuno!- disse la donna da perfetta attrice quale aveva imparato ad essere.

- io non ho detto niente a nessuno tesoro- le resse il gioco Jafar felice che lei fosse intervenuta.

- problemi di salute?- chiese la moglie del re dell'ovest mentre i due re che aveva parlato prima sbiancarono.

- si, sono molto debole e viaggiare mi stanca molto. Oggi sono stata costretta visto che si sarebbe parlato del matrimonio della mia bambina- disse la donna portandosi una mano al cuore.

- oh cara mi dispiace- disse la regina dell'est con finta compassione.

- non vi preoccupate ormai credo di essermi abituata alla cosa. Ma per curiosità se non vi stavate riferendo alla mia malattia allora di cosa stavate parlando?- chiese la donna con finto stupore.

Sapeva benissimo a cosa si riferivano.

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