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I giorni trascorsero veloci durante quella settimana e, con estremo dispiacere di Matteo, furono davvero poche le occasioni in cui il giovane ebbe la possibilità di incontrare il suo compagno. Il lavoro lo tenne abbastanza impegnato: gestiva il tutto da casa, prestando servizio come correttore di bozze per un'agenzia online che offriva servizi editoriali. Purtroppo, il weekend precedente, durante un temporale, una delle antenne che contribuivano alla diffusione di internet nel borgo era crollato sotto il peso di un masso, che si era staccato dal costone roccioso che si ergeva alle sue spalle, rendendo la connessione complicata e inaffidabile.

Stavano cercando di risolvere il problema e la situazione sembrava essere giunta a un buon punto così, un paio di giorni prima, Matteo fu in grado di accedere alla propria casella di posta elettronica, trovando decine di email e un carico di lavoro superiore al normale, che lo aveva costretto a lunghe ore recluso in casa, cercando di rimettersi in pari con le consegne.
Dopo aver perso preziosi giorni, scappando alla vista di Omar per evitare il confronto, il Destino sembrava averci messo lo zampino, contribuendo a rimandare ancora il tentativo di chiarimento tra i due.

Omar era stato impegnato con il trasloco di Luca Rasi: si era offerto per aiutarlo e, in pratica, aveva trascorso più tempo con lui negli ultimi giorni che con Matteo.
E Paolo sembrava essere sparito dalla circolazione: compariva soltanto alla sera quando il gruppo di amici si riuniva al bar della signora Anna prima di cena.
Matteo era divenuto sempre più irritabile: negli ultimi due giorni sembrava che il suo cervello non facesse altro che rinfacciargli quanto accaduto con l'amico; non aveva importanza che fosse stato l'altro a baciarlo. Paolo aveva voluto una conferma e Matteo, come uno stupido, gliel'aveva fornita.

Ormai, il giovane, non aveva più idea di come comportarsi: parlare con Omar gli sembrava l'unica scelta fattibile, tentando di ottenere da un'intima conversazione con lui delle delucidazioni su i suoi sentimenti. Ma poi pensava all'assurdità di dovere parlare con l'altro, da solo, senza gente in giro, per potere capire quello che provava per lui e pensava che si stesse soltanto costruendo una scusa per rimandare l'inevitabile.

Gli sarebbe dovuto bastare stargli vicino, vederlo, prenderlo per mano, baciarlo. Non avrebbero dovuto avere rilevanza le persone che gravitavano loro intorno durante i brevi incontri che erano riusciti a ritagliarsi per stare insieme durante l'ultima settimana: tutto quello gli sarebbe dovuto bastare per capire i propri sentimenti, se lo amavano ancora oppure no.
E invece continuava ad avere dei dubbi, soprattutto a causa del bacio di Paolo: aveva avuto modo di scambiarsi tante piccole effusioni romantiche con Omar in seguito a quell'episodio, ma se chiudeva gli occhi, le labbra che sentiva premere sulle sue erano ancora quelle di Paolo.

Si sentiva ormai sul fondo del baratro: aveva preso a odiarsi per tutta quella storia, tuttavia non riusciva a scorgere nessuna soluzione soddisfacente in fondo al tunnel nel quale, era consapevole, si era avventurato da solo, complicandosi la vita come un cretino.

Mise punto al romanzo che aveva appena terminato di correggere, maledicendo mentalmente l'autore che si era improvvisato scrittore, dimenticandosi di inserire nel testo qualsiasi forma di punteggiatura. -"Rallenta la mia scrittura. La pago, perciò può benissimo inserirla lei al posto mio"- gli aveva risposto il tizio in questione, che diceva di sé essere una specie di genio incompreso, mentre Matteo aveva capito benissimo che si trattava soltanto dell'ennesimo megalomane privo di talento letterario. Però, su di una cosa aveva ragione: lo pagava. Di quello che ne avrebbe fatto in seguito della schifezza che spacciava per romanzo, all'esaurimento del loro contratto di collaborazione, al giovane non importava.

Si alzò dal sedia, lasciando, finalmente, la scrivania, dove era stato come inchiodato per quasi tutto il giorno, concedendosi un panino davanti allo schermo del computer per pranzo, evitando di perdere ulteriore tempo su quell'incarico: non vedeva l'ora di toglierselo dai piedi e sembrava che quella giornata di lavoro intensivo lo avesse premiato in quel senso.

UNSETTLED ~ Storia di amori e gelosieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora