Capitolo Quindicesimo

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La musica è talmente alta che non capisco cosa dicono i miei amici ma ci stiamo comunque divertendo. La festeggiata è già ubriaca marcia e a malapena si regge in piedi. La pista da ballo è talmente piena che decidiamo di uscire un paio di minuti. L'aria è pungente in questa notte di fine ottobre, le orecchie sono ancora tappate e mi sento un po' intontita dai drink. Vedo Gloria che con la sua coda di cavallo che fa finta di strozzare Tommaso perchè per sbaglio le ha rovesciato un po' di birra sulle scarpe, lui si divincola e cerca ossessivamente l'accendino nelle tasche dei pantaloni, ma non lo trova <<Cazzo...>> dice palpandosi un po' ovunque <<Deve essermi caduto dentro in sala>> <<Se vuoi ti accompagno>> gli propongo. Entriamo nel locale e proviamo invano di cercarlo, sapendo che sarebbe stato impossibile trovarlo. ad un certo punto Tommy ricontrolla dentro una tasca del suo giubbotto e vittorioso lo alza verso l'alto, come se avesse trovato il suo "tessoro". <<Tu esci pure, io intanto prendo un'altra birra>> Mi dice. Io prendo la strada per tornare fuori, quando sento improvvisamente un braccio avvolgermi le spalle <<Ehi, ti stai divertendo?>>. Credo di non aver mai visto questo ragazzo prima d'ora. <<Sei di poche parole eh?>> sento a stento cosa mi sta dicendo e cerco subito di divincolarmi da lui. riprendo a camminare e lui mi afferra una mano <<Ti va di ballare?>> <<No, grazie>> gli rispondo seccata, ma lui si avvicina lo stesso e comincia muovere il bacino, facendomi fare una smorfia di ribrezzo. <<Non dovevi farti così carina se non volevi farti notare>> <<E tu devi essere per forza coglione per dire certe cose>>. Lo spingo via e cerco di raggiungere il prima possibile l'uscita. Mi giro per controllare per vedere dove sia questo ragazzo e vedo che mi sta inseguendo. Apro di fretta la porta e corro verso Gloria e Levi che mi guardano perplessi. <<C'è... C'è uno che non mi lascia in pace...>> e lo indico, lui vedendomi in compagnia fa dietro front. <<Tutto apposto?>> Mi chiedono entrambi preoccupati, io annuisco con la testa, però mi sento un po' a disagio per quello che è appena successo. Dopo poco arriva Tommaso che ci chiede cosa sia successo; tutti adesso sembrano disorientati.

Passa mezz'ora e ho bisogno di andare in bagno. <<Vengo con te>> dice immediatamente Gloria. <<Mi dispiace per prima. Se lo ribecchiamo, giuro che...>> mi prende la mano e me la stringe forte, vicino a lei posso stare tranquilla. Esco dal bagno e Gloria mi chiede di controllarle la porta. Vado a lavarmi velocemente le mani e dallo specchio vedo che si apre la porta d'ingresso del bagno. E' di nuovo il tipo di prima. Cerco disperatamente di far finta di non vederlo. <<Guarda un po' chi si rivede>> Mi guarda attentamente da capo a piedi e si avvicina. Dio, voglio che Gloria esca immediatamente e che faccia qualcosa. <<Senti, sei una ragazza molto carina, perchè fai la frigida?>> Sento il suo alito che puzza maledettamente di alcol. <<Dai, lasciati andare>> <<Stammi lontano, stronzo!>> Urlo e proprio in quel momento Gloria ci vede <<Laciala in pace pervertito!>> Gli comanda, lui si gira e le tira uno schiaffo, lei si allontana e scrive qualcosa sul cellulare. <<Cosa bisogna fare per avere un po' di privacy>> io cerco di respingerlo in tutti i modi ma la sua presa è troppo forte; comincia ad alzarmi il vestito. << Levale le mani di dosso!>> E' Levi, ci guarda e ha gli occhi lucidi. Il ragazzo mi molla e va contro Levi spingendolo a terra, Levi si rialza <<Senti, possiamo risolvere la situazione anche in un altro modo>> gli dice portandosi una mano sulla pancia. <<Sì, tu ci lasci in pace così continuiamo>> gli grida il tipo; Levi gli tocca la spalla per cercare di parlargli ma lui gli tira un pugno al naso facendolo sanguinare. Io ero stanca, volevo che tutto questo finisse. <<Tu non hai il diritto di fare tutto questo!>> Gli vado incotro e lo spingo a terra, lui cerca di rialzarsi e Levi lo blocca alle spalle. <<Credi di meritare la compagnia di noi ragazze in questo modo? Lo sai che ogni volta che fai così, distruggi l'atostima dell'altra persona?! Perchè credi che sia giusto? Cosa ti spinge a farlo? Quelli come te dovrebbero essere castrati!>> e gli ho dato un colpo di grazia ai "gioielli di famiglia. Levi mi guarda sbalordito. A quel punto entra il proprietario del locale <<Vedo che ci avete già pensato voi>> Mi chiede se sto bene, prende l'aggressore e lo sbatte fuori chiedendogli di non ripresentarsi più. Il signore infine ringrazia Tommy e Gloria per averlo avvisato e offre l'entrata, più tre drink gratis per la prossima volta.

Mi sento le gambe tremare, sarà per l'alcol insieme all'euforia del momento, ma mi adagio a terra e scoppio a piangere. <<Ehi, tranquilla>> mi rassicura Gloria. <<Sei stata incredibile, Adele, davvero. Credo che in pochi avrebbero fatto ciò che hai fatto tu>> Mi dice Levi con occhi profondi. <<Voglio tornare a casa...>> singhiozzo. Tommaso si offre per alzarmi da terra e tutti insieme andiamo verso la macchina di Levi. <<Dico a mia mamma che non serve che venga a prenderci>> Dice Gloria. <<Se volete stare qui, non c'è nessun problema>> <<Scherzi Adele, dopo tutto quello che è successo?>> interviene Tommy. Saliamo in macchina e torniamo a casa in completo silenzio. Levi decide di accompagnarmi per ultima. <<Lo so che forse devi ancora digerire la cosa, ma devi assolutamente dirlo ai tuoi genitori>> <<Lo so. Ma come?>> Gli chiedo con le lacrime agli occhi. <<Se vuoi ti aiuto. Probabilmente preferiresti avere Gloria come spalla in questo momento, ma sono meglio di niente. Che ne dici?>> <<Grazie...>>. Ci tiene a me, questo l'ho capito, lo vedo dal suo sguardo e anche se dovesse essere solo un amico, sono fiera che sia al mio fianco. A casa raccontiamo tutto ai miei, loro sono sconvolti. <<Dobbiamo denunciarlo>> dice la mamma. <<Non ne vale la pena Sandra. Non perchè non lo voglia ma ssarebbe solo una perdita di soldi e di denaro e finirebbe che a quel ragazzo non faranno niente>>. <<Ma...>> comincia mia madre <<Papà ha ragione, e sinceramente non voglio spendere altro tempo su questa faccenda. Spero solo abbia capito>>. Levi descrive la scena e gli racconta come ho reagito e vedo sulla faccia dei miei genitori una punta di orgoglio.

Levi guarda l'orologio e vede che sono quasi le tre; decide così di tornare a casa. <<Spero tu possa stare meglio, in qualche modo>> mi dice accennando un sorriso, lo abbraccio forte e sento che lui ricambia. Vorrei rimanere così per sempre, fermare il mondo a questo istante. Ho paura, mi sento vulnerabile, sento le lacrime che scendono calde sulle guance, ma tra le braccia di Levi mi trovo finalmente protetta.



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