Capitolo Tredicesimo

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Tornata a casa c'è mia mamma che mi aspetta tenendo in mano guanti e detersivo.

<<Bentornata a casa tesoro!>> lo dice con un sarcasmo degno da oscar. So già cosa mi attende; giuro che non le terrò mai più niente nascosto... Se riesco.

<<Mi raccomando, igieniezza bene il water e i lavandini, cambia gli asciugamani e pulisci per bene il pavimento>> io annuisco senza battere ciglio e mi dirigo verso il mio oscuro destino.

Quando ho finito la mamma viene a controllare se il lavoro è accettabile e mi da un forte abbraccio <<Senti, lo sai che ti voglio bene, però ultimamente non ci stai molto con la testolina, vuoi parlarne?>> <<Magari quando lo capirò anche io sarai la prima a saperlo>> è un po' una bugia però vorrei essere certa della situazione con Levi prima di farmi trasportare dalle emozioni. La mamma ricontrolla il bagno e mi dice che non sono stata male e che domani mi spetterà la cucina. Grazie mamma.

Alcuni giorni dopo le cose sembrano normalissime, fin troppo. A scuola è tutto nella media, mi trovo sempre con Gloria e Tommaso, ma Levi sembra un po' distaccato, è sempre con il suo gruppetto di amici e raramente ci parliamo.

<<Ma non ne avete più parlato dopo quella sera?>> mi chiede Gloria <<Cosa dovevo dirgli? Oh senti, forse mi piaci e l'ho capito in una serata>> <<Sai cosa intendo>>. In effetti dopo il concerto non ho mai approfondito la questione con Levi. <<Pensi che dovrei farlo?>> Tommaso interviene nella discussione <<Ma perchè voi donne siete così problematiche!? é palese che ti piaccia, vai da lui e diglielo, al massimo ti dice no!>> <<Ma non è che tu gli puoi chiedere se gli piace qualcuna o robe del genere, così per essere sicura? <<Ma non è che tu puoi tirare fuori le palle e arrangiarti? Tutte pronte a parlare ma mai in queste occasioni!>>. Questa volta non aveva tutti i torti. <<Senti, posso chiedergli se vuole studiare con noi questo pomeriggio, se accetta poi avrai il tuo momento per confessarti con lui, va bene?>> <<Grazie, ti adoro!>> gli rispondo. Osservo attentamente Tommaso conversare con il bersaglio. Sembra confuso. Mi chiedo perchè ci stiano così tanto a parlare. Si stanno allontanando. Tommaso cosa fai?

<<Non dovevi fidarti di lui>> mi rimprovera Gloria. Sono sconsolata e sbuffo facendo volare un ricciolo che si era adagiato dulla fronte. <<Secondo me tanto vale che glielo dici e basta, via il dente, via il dolore>> io credo di non volerlo neanche più fare, insomma sarebbe già successo altro se ci fosse stato qualcosa.

Vado a studiare da Tommaso con Gloria ancora un po' delusa. Passata mezz'ora suona il campanello. <<Chissà ci sarà mai?>>  si domanda Tommy. Sento che apre la porta e la voce mi suona famigliare. Vorrei schiaffeggiarlo ripetutamente, ma cerco di mantenere la calma; Levi entra in salotto un po' arrossato alle guance, sembra abbia corso. <<Ciao, scusate il ritardo, ma la moto ha fatto un po di capricci>> <<A dire la verità non sapevamo che saresti venuto>> interviene Gloria. Levi ha la faccia perplessa <<Ma Tommaso mi ha detto che...>> Tommy da dietro lo spinge e lo fa sedere sulla sedia senza lasciargli finire la frase, blaterando sul fatto che lui non avesse detto niente. Devo comprarmi dei guantoni da box un giorno. La stanza diventa improvvisamente silenziosa e ognuno di noi è focalizzato sui propri compiti. Ad un certo punto Tommaso chiede se vogliamo qualcosa da mangiare, così lui e Gloria vanno in cucina a vedere cosa c'è e io e Levi rimaniamo soli. Nessuno dei due ha intenzione di iniziare una conversazione.

<<Ti viene l'esercizio 8 di mate?>> mi chiede di sfuggita. <<Non chiedere a me di matematica perchè sono negata>>. <<...Ok>>. Perchè adesso è così strano?. <<Non pensare che non voglia avere niente a che fare con te>> dice mentre cancella il foglio sul quale sta scrivendo <<Mi piace la tua compagnia>>. Lo guardo attentamente, sperando che continui a parlare, che dica qualcosa in più, ma niente. <<Anche a me stai simpatico>>. Lui accenna un sorriso e in quel momento tornano i nostri amici.

<<Raga, sabato siamo invitati al diciottesimo di Chiara, volete andarci?>> ci chiede Tommy. <<Dovrei chiedere prima ai miei, data l'ultima volta...>> Levi arrossisce e si gratta la nuca. <<Ti va se ti accompagno a casa e chiedo scusa ai tuoi?>> dice Levi <<Ma non devi farlo, semmai è colpa di Gloria che si è ammalata>> <<Beh grazie>> mi risponde la mia amica dandomi un mini calcio sotto il tavolo e io le chiedo scusa. <<Sento che devo farlo e poi cercherò di convincere i tuoi genitori ad andare alla festa>> <<E come pensi di fare?>> gli chiedo <<Non lo so, ma ci proverò>>. Almeno è stato sincero.

Arriviamo a casa mia e chiamo i miei genitori. <<Ciao. Tu chi saresti?>> chiede mio padre. <<E' il ragazzo che è andato a Milano con Adele>> risponde immediatamente mia mamma. Mi guardano entrambi curiosi di sapere cosa dobbiamo dirgli. <<Salve sono Levi. Io volevo solamente scusarmi per quanto è accaduto settimana scorsa. Per farmi perdonare vorrei accompagnare Adele ad un diciottesimo e la riporterei anche a casa così non dovrete stare svegli fino a tardi>> Mia madre sembra molto contraria ma mio padre è più veloce a prendere la parola <<Se proprio devi farti perdonare... Va bene, ma Adele deve essere a casa entro le due>> dice strizzando un occhio <<Sarà fatto signore>>. Levi salta sulla moto e va via e sono contenta ma anche perplessa che i miei abbiano accettato, in effetti solo mio papà lo ha fatto.



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