Che cosa ho fatto?
Questa domanda mi ha tormentata per la maggior parte del tempo.
"ti ho stracciato" sento dire da Jaden.
"non è vero, solo per 3 punti hai vinto" chiarisce Quinton.
Guardo quest'ultimo e mi sfugge una risata per la sua espressione corrucciata in completo disaccordo.
Sento sbuffare qualcuno di fronte a me e in automatico il mio sguardo saetta su Anthony, appena in tempo per vederlo sollevare gli occhi al cielo.
"che c'è?" lo sguardo confuso.
"niente" risponde scrollando le spalle.
Glielo avrò chiesto almeno una decina di volte da quando siamo entrati in questo ristorante e la risposta non è cambiata minimamente.
Mi agito sulla sedia, ormai stufa e mi sporgo nella sua direzione.
"non mi sembra 'niente'" cerco di imitare la sua voce bassa.
Una cosa che non riesco a tollerare sono le persone che mentono su qualcosa quando è evidente che sia il contrario, ho molta pazienza, ma in questo genere di cose è molto facile che perda le staffe.
Purtroppo sono costretta a rimettermi al mio posto per l'arrivo del cameriere.
"ciao ragazzi, cosa vi porto?" chiede gentilmente una voce maschile.
Guardo il ragazzo vestito con la maglietta dello staff del ristorante e rimango sorpresa quando mi accorgo che mi sta fissando.
Le mie guance perdono il loro colore naturale e assumono una sfumatura di rosso, abbasso lo sguardo e vedo Anthony saettare i suoi occhi da me al cameriere con uno sguardo tutt'altro che amichevole.
Quando riesco a ricompormi rimango solo io per ordinare "una cotoletta e delle patatine grazie, e anche una coca se è possibile" dico timidamente,ho sempre odiato questa parte di me.
"certo, ve lo porto subito" dice il ragazzo rivolgendomi un sorriso che ricambio senza neanche accorgermene.
Adesso che lo guardo meglio, non è così male, avrà pochi anni di più di me, i capelli biondi e gli occhi scuri, alto e dalle braccia capisco che è ben allenato.
Anthony è più bello.
Ecco un'altra cosa che odio, la mia coscienza.
Il ragazzo che mi sta davanti sbuffa di nuovo, ma questa volta molto più forte come se volesse richiamare l'attenzione della sottoscritta.
"che c'è, Anthony?" chiedo per l'undicesima volta mentre scandisco ogni parola infastidita.
"niente" eccoci di nuovo al punto di partenza.
Infastidita poggio le mani sul banco e arrivo quasi al suo naso.
Quinton mi poggia delicatamente una mano sulla spalle "Jen, stai calma, ti stanno guardando tutti" sussurra in modo da non attirare ulteriori persone.
Mi accorgo che ha ragione quando vedo volti di persone sconosciute che mi guardano con curiosità.
Lentamente prendo il mio posto e mi appoggio allo schienale incrociando le braccia al petto.
"parla, dimmi cosa non va" quasi lo supplico.
Fa per aprire bocca e chiarire i miei dubbi, ma subito la richiude assottigliando gli occhi e fissando un punto preciso.
Mi volto e vedo il cameriere di prima arrivare con le bibite.
"ecco qui" arriva al tavolo e posa le lattine, per poi andarsene poco dopo, non prima di avermi rivolto un sorriso che ricambiai con meno enfasi.
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𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑚𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑡𝑢 𝑠𝑎𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 | ANTHONY REEVES
Romance[COMPLETA] Jennifer White,chiamata da tutti Jen,è la solita ragazza timida,sulle sue. Suo padre,il signor White,uomo d'affari,cerca di accontentarla in tutti i modi dalla tragica morte della madre. Le prova tutte,ma non c'è niente da fare,finchè no...