Third Chapter

1.9K 130 122
                                    

-Sectumsempra!- esclamò lui, dopodiché una luce bianca uscita dalla sua bacchetta mi colpì in pieno. Caddi a terra, ed iniziai a sentire la mia carne che si apriva ed un dolore lancinante percorrere le ferite, che mi fecero perdere tantissimo sangue. Non riuscivo a muovermi, ma lo vidi avvicinarsi a me; aveva uno sguardo spaventato e triste. Chiusi gli occhi per un istante, e per quell'attimo sperai di non avere più la forza di riaprirli.
-No.. io non..- lo sentii balbettare. Lo guardai, ed ora era inginocchiato accanto a me; il suo viso era pallido e visibilmente scosso. Avessi avuto le forze di fare qualcosa l'avrei probabilmente abbracciato, dicendogli che non serviva che si sentisse in colpa. Me lo meritavo, dopo tutti quegli anni passati a trattarlo male. Ma non riuscii nemmeno ad emanare un solo gemito di dolore. Percepii la sua mano sfiorarmi la guancia, ma la ritrasse immediatamente. Si stava sporcando le vesti col mio sangue, ma non sembrava importargli: stava lì, accanto a me, e mi scrutava spaventato e triste. Una lacrima scese dal mio occhio destro, poi mi si presentò davanti il professor Piton, che scansò Potter bruscamente. L'uomo iniziò a rimarginare le mie ferite, donandomi un immediato sollievo. Harry non si muoveva, stava in piedi a guardare la scena, ed io non smettevo di guardarlo. Mi sentivo a pezzi.. Potter aveva appena tentato di uccidermi. Mi aveva visto in un momento di estrema debolezza, perché trattarmi in quel modo subdolo?

Mi risvegliai di soprassalto, ansimando. Fortunatamente, non c'era nessuno nella stanza con me, se non il Chronos, il gatto nero. Mi misi a sedere e guardai alla grande finestra alla mia sinistra: si potevano osservare le creature che popolavano quelle acque scure. Notai, proprio in quel momento, un gruppo di Avvicini nuotare velocemente davanti al vetro, a seguirli vi era una coppia di Sirene che smanettavano il loro forcone.

Mi passai una mano sugli occhi, che faticavo ancora a tenere aperti completamente. Mi guardai attorno e buttai l'occhio nel grande e luccicante orologio d'oro appeso sopra la porta della stanza; segnava le 15.47, e ciò significava che i miei amici stavano per concludere la lezione di Divinazione.

Tornai a guardare la finestra, che ora mi mostrava una strana e grossa creatura che aveva la prima metà del corpo di un pesce e una grossa bolla color viola prugna che lo completava. Aveva dei lunghi denti che fuoriuscivano dalla bocca, e piccoli occhietti rossi leggermente schiacciati, come se stessero scrutando attentamente qualcosa. Non vi feci molto caso così mi alzai ed andai in bagno, dove mi diedi una veloce sistemata, pettinando accuratamente i miei biondi e morbidi capelli e lavandomi velocemente il volto, così da sembrare più sveglio, nonostante la lentezza con cui mi muovevo mi avrebbe probabilmente tradito.

Mi abbassai le maniche ed indossai nuovamente il mantello; infilai la bacchetta nella tasca di quest'ultimo indumento ed uscii dalla stanza, risalendo le scale fino alla Sala Comune, che percorrei con disinvoltura, infine uscii anche da quest'ultima, ritrovandomi nei bui corridoi dei sotterranei.

Camminai fino alle scale che iniziai subito a salire. Non sapevo in realtà dove stessi andando, ma avevo assolutamente bisogno di distrarmi, ed il primo luogo che mi venne in mente fu la Torre di Astronomia, quindi mi ci recai immediatamente.

Nelle scale, incrociai Ron Weasley, che scendendo mi squadrò da capo a piedi con occhi carichi di disprezzo; si fermò quando fu un gradino più in alto di me, e feci lo stesso, pensando mi volesse parlare.

-Hai il coraggio di farti vedere in giro? Davvero?-

Non poteva essere più arrabbiato di così, ed il rossore nelle sue gote lo dimostrava, insieme anche al luccichio di collera nei suoi occhi azzurri. Per parlare usò un tono freddo, duro, cattivo.

Non risposi. Non seppi come farlo. Abbassai lo sguardo, ritrovandomi ad osservare le sue scarpe consumate sui lati. L'avevo sempre preso in giro per la sua situazione economica, ma è sempre stato dieci volte più felice di me, anche se faticava a soddisfare i propri desideri monetari.

𝐃𝐞𝐬𝐭𝐫𝐨𝐲𝐞𝐝 ;; 𝐃𝐫𝐚𝐫𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora