Tutto grazie a quella felpa (2)

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La ragazza oramai persa nella sua mente non si accorse minimamente della presenza ferma al suo fianco, le mani oramai erano congelate così come il naso, le sue guance avevano assunto quel colorito rosso così malato e pallido da portarsi a chiedere se la sensibilità di esse fosse andata a quel paese. Era così stanca di quella situazione, voleva alzarsi per andare verso casa al caldo, ma oramai le sue gambe si erano addormentate a forza di stare piegate in quella posizione rannicchiata, era anche sicura che se avesse provato a camminare i suoi arti inferiori non l'avrebbero retta nemmeno per pochi secondi. Non sapeva che fare se non continuare a sbuffare. Aveva davvero troppo freddo.

...

Mentre i pensieri nella sua testa continuavano a susseguirsi rumorosi estraniandola da tutto, come autodifesa per non pensare alla situazione ridicola in cui si ritrovava, percepì uno strano calore alle spalle ed alla schiena. Risvegliatasi dalla sua trance la ragazza portò le sue mani tremolanti a toccarsi le spalle, i suoi polpastrelli sfiorarono qualcosa di morbido e caldo, spostò il suo sguardo su di esso, capì che si trattava di una felpa bianca ed azzurrina mai vista prima, incuriosita la giovane diresse i suoi occhi intorno a lei cercando di capire come avesse fatto quell'indumento divino a finire sulla sua figura tremolante.
A pochi centimetri da lei notò un paio di scarpe prettamente scolastiche, la (C/C) risalì con il suo sguardo lungo tutta la figura al suo fianco, fino ad incontrare un paio di occhi nocciola che la fissavano con curiosità ma soprattutto preoccupazione, il ragazzo fin troppo alto per la sua statura minuta le allungò una mano per invitarla ad alzarsi, e senza pensarci su due volte la ragazza accettò molto volentieri quell'aiuto e soprattutto sostegno per la sua postura tremante. In quel momento per la giovane non esisteva nient'altro se non quell'angelo di ragazzo che la stava aiutando e la sua mano cosi calda e piacevole al tatto.

<< Grazie >> sussurò lei mentre si sistemava meglio la felpa enorme del ragazzo addosso e distogliendo per poco il suo sguardo da quello del giovane per portarlo sulla cerniera lampo e tirarla su. Il ragazzo osservò ammaliato quella creatura così bella e piccola da non accorgersi che lei lo avesse ringraziato, il suo cervello era letteralmente andato in fumo nel momento esatto in cui quei magnifici occhi (C/O) si incatenarono nei suoi rendendolo veramente felice, finalmente aveva trovato il coraggio di avvicinarsi alla sua personale Dea. Lo studente si riscosse solo quando vide la giovane allontanarsi da lui per andare verso la pioggia ed andarsene, non voleva che quel momento finisse così e subito, non se lo sarebbe mai perdonato. Senza accorgersene si mosse verso di lei e le afferrò velocemente ma delicato la mano.

<< Aspetta, ti accompagno a casa. Ho un ombrello.>> disse tutto rosso in viso non appena si accorse di avere tutta l'attenzione di lei e delle scariche che il contatto fra le loro mani gli regalava. Gli sembrava di essere in un sogno. Un bellissimo sogno.

La ragazza lo osservò per un po', voleva capire se andava bene fidarsi di uno sconosciuto o no, beh, l'aveva appena salvata dal congelamento, qualcosa doveva pur significare. Lo scrutò ancora più attentamente, era veramente un bel ragazzo, alto, muscoli al punto giusto, un viso dai lineamenti forti ma che nascondono ancora tratti bambineschi, capelli castani e disordinati ma che a lui stavano divinamente e poi quegli occhi, fin troppo belli, ma non per il colore castano (in molti li avevano così) ma per quello che riusciva a leggerci dentro, e furono proprio quest'ultimi a far accettare ad (T/N) l'invito inaspettato del ragazzo. La gentilezza e l'innocenza che vide in essi la conquistarono subito.

<< Va bene. Seguimi. >> a queste parole il ragazzo sorrise alla giovane e la portò vicino a lei sotto l'ombrello senza staccare la propria mano da quella di lei, anzi si permise di intrecciare le loro dita, era così bello averla vicino. Non avrebbe voluto più farne a meno. Mentre si avviavano verso la casa della (C/C) il ragazzo non smise neanche un attimo di ammirare l'amata di sottecchi, non voleva risultare invadente ed aveva anche paura di parlare visto che lei non aveva più aperto bocca da quando si erano mossi lungo la strada, sperava di non aver fatto qualcosa per farsi odiare da lei.

Nel mentre la ragazza trascinava il castano per la mano verso la sua abitazione, si era accorta di come lui avesse voluto approfondire il contatto fra le loro mani, a lei stava bene, in fin dei conti trovava molto piacevole quella stretta forte e calda. Aveva voglia di parlargli e chiedergli il nome ma gli doleva troppo la gola e le labbra non avevano ancora smesso di tremare, quindi si arrese e si accontentò di osservarlo di nascosto.

Dopo una decina di minuti i due giunsero davanti alla casa di (T/N), la quale lo ringraziò con un inchino e corse dentro casa lasciando quel povero innamorato imbambolato fuori al freddo. Anche lui dopo pochi secondi si diresse a casa dove decise di farsi una doccia calda mentre ripercorreva i momenti passati con la sua anima gemella e fantasticare su un loro futuro insieme. Non vedeva l'ora di chiamare il suo migliore amico e raccontargli tutto, aveva bisogno di condividere la sua felicità con qualcuno.

Angolo di un funghetto otaku 🍄

Ecco a voi il secondo capitolo, spero vi piaccia 🐼

Oikawa Tooru x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora