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Mitchell Hope as Alexander Baker

Alice

"Se devo dire la verità non ho molto sonno" dissi, guardando l'orario sul mio telefono. 2.43.
"Neanch'io. Non è neanche tanto tardi, ci facciamo un giro?" mi chiese il ragazzo, prendendo in mano le chiavi della macchina.
"Io direi di andare in spiaggia, così almeno non guidi" dissi ridacchiando, facendo uscire dalla sua giacca una bottiglia di vodka alla fragola.
"Dove l'hai presa?" mi chiese lui ridendo.
"L'ho rubata dal frigo di Nick. Poi gliela ricompro" dissi, facendo le spallucce, aprii la bottiglia, buttando il tappo per terra per poi berne un goccio. Passai la bottiglia al ragazzo accanto a me, lui ne bevette un bel sorso, prima di ripassarla a me.
"Ti sei presa bene con l'alcool?" mi chiese ridacchiando. Io come risposta mi misi a ridere, continuando a camminare verso la spiaggia.
Mi prese per mano e iniziò a correre verso l'uscita del campus per arrivare alla spiaggia, distante pochi minuti dalla scuola.
"No aspetta!" urlai, con ancora il dolore ai piedi per i tacchi.
Lui mi guardò per un attimo e si girò, indicandomi di salire sulle sue spalle. Non ci pensai due volte e salii sulle sue spalle, lui si rialzò e tornò a correre.
Ci sedemmo su uno scoglio più sporgente rispetto agli altri.
Bevetti qualche altro sorso dalla bottiglia, prima di passarla a Lucas.
"Non capita spesso che io possa bere. Di solito guido sempre io, anche quando andavo al liceo" mi spiegò, bevendo vari sorsi di fila.
Io non risposi e mi ripresi la bottiglia.
"Cosa succederebbe se la finissimo?" gli dissi seria.
"Probabilmente vomiteresti, visto che è la prima volta che bevi alcool. Oppure andresti fuori subito" mi spiegò.
"Capito" dissi bevendo un altro sorso. Prima di iniziare a ridere.
"Mi sa che sei già fuori, non reggo proprio" disse ridendo.
"E il problema più grande è che non reggo nemmeno io" continuò.
Ci guardammo per qualche secondo e scoppiammo a ridere. Finimmo la bottiglia in pochi minuti, ma Lucas aveva decisamente bevuto di più.
"Secondo te l'acqua è fredda?" mi chiese, portando una mano verso l'acqua.
"Com'è?" gli chiesi, sporgendomi verso di lui.
"Vedi tu" disse schizzandomi l'acqua addosso.
"Sei un vero bastardo" dissi offesa.
Un lampo di genio mi venne in mente. Lui era molto vicino alla fine dello scoglio, così con tutta la forza lo spinsi in acqua.
"E poi sarei io il bastardo!" disse lui ridendo, riaffiorando dall'acqua. Si tolse velocemente i vestiti bagnati, buttandoli sullo scoglio.
Io risi e mi tolsi la sua giacca, appoggiandola sullo scoglio, mi tolsi velocemente le scarpe e il vestito.
Mi ricordai in quel momento del ragazzo in acqua, ma non ci diedi molto peso.
Lo guardai un attimo e mi accorsi che stava guardando da tutt'altra parte. Mi tuffai in acqua anch'io riemergendo accanto a lui.
Iniziai a ridere, almeno fino a quando non mi accorsi di quanto fosse alta l'acqua. Di certo il mio metro e 60 centimetri non mi aiutava.
Fortunatamente Lucas ci toccava, a malapena ma ci toccava, così mi aggrappai al suo braccio. Lui iniziò a nuotare più verso largo mentre io rimasi ancora appiccicata al suo braccio.
"Non è bello?" mi chiese lui, tenendosi a galla con le gambe.
"Non ho mai fatto il bagno di notte" dissi rivolgendo il mio sguardo verso il cielo stellato.
Tornai a guardare il ragazzo accanto a me, beccandolo a guardarmi.
"Torniamo a riva" suggerì lui, iniziando ad avere difficoltà a tenere a galla sia me che lui.
"Non fa poi così freddo" notai, sentendo il suo braccio bollente.
"Sarà l'alcool" disse lui, tornando nel luogo dove lo avevo lanciato.
Chiusi gli occhi e mi immersi nell'acqua per qualche secondo, fino a quando non sentii delle mani afferrarmi per la vita, facendomi riemergere.
"Eri lì sotto da troppo" disse lui, non lasciando la presa.
Io sorrisi, notando la vicinanza dei nostri visi. Avvolsi le mie braccia al suo collo, in modo da avere maggior equilibrio.
Nessuno dei due disse una parola, fino a quando Lucas ebbe la pazza idea di immergersi in acqua, sempre tenendomi stretta a lui.
Aprii gli occhi sott'acqua con fatica, per via dell'acqua salata.
Sentii il ragazzo togliermi le mani dalla vita, per appoggiarle sul mio viso e lasciarmi un veloce bacio sulle labbra.
Riemerse trascinandosi anche me, tenendomi di nuovo per la vita.
Spinsi il ragazzo verso di me, per poter riappoggiare le sue labbra sulle mie.
Era un bacio dolce e lento, almeno fino a quando Lucas non sollevò le mie gambe, avvvolgendole intorno a lui. Cambiò posizione e mi mise le mani sotto le gambe, in modo da reggermi. Lui approfondì il bacio, mentre io gli misi le mani fra i capelli.
Ci staccammo dopo pochi istanti per recuperare il fiato, prima di tornare a baciarci ancora, e ancora, e ancora.
Dopo vari minuti che sembravano più brevi che mai, tornammo sullo scoglio, senza dire una parola.
Ci sedemmo per terra, cercando di asciugarci, prima di vestirci. Mi avvicinai al ragazzo steso sullo scoglio con i suoi vestiti sotto la nuca.
Mi sdraiai accanto a lui, sentendo il suo braccio passare sotto le mie spalle.
"È quasi l'alba" disse lui, trovando il coraggio di parlare.
Io non risposi, tornando a scaldarmi con il calore del suo corpo. Erano quasi le 5 del mattino e l'aria del mare di certo non aiutava.
Mi alzai dopo una mezz'oretta, rimettendomi il vestito. Anche il ragazzo si rialzò, rivestendosi con i vestiti bagnati.
"Scusa" dissi ridacchiando, porgendogli la sua giacca.
"Penso ne abbia più bisogno tu" disse rimettendomela sulle spalle.
Io sorrisi, tirando fuori dalla tasca il mio cellulare, notando 7 chiamate perse da Danielle.
La richiamai, non ricevendo risposta. Le chiamate erano state fatte più di un'ora fa.
Lucas mi prese per mano, iniziando a camminare per dirigersi verso il campus.
Mi accompagnò fino alla porta della mia stanza.
Lo salutai con un cenno alla mano, cercando di aprire la porta della mia stanza. Chiusa a chiave.
Danielle di merda.
"È chiusa" sospirai, sbattendo la testa contro la porta.
"Vieni da me?" mi chiese il ragazzo.
Io annuii, seguendolo fino al suo dormitorio. Entrai nella sua stanza, decisamente più in ordine di quella di Nick e Alex.
"Ti dispiace se mi faccio una doccia veloce? Mi da fastidio il sale sulla pelle"
Lui annuì, tirando fuori un asciugamano dal suo armadio.
Lo ringraziai, ritornando in bagno.
Mi tolsi i vestiti velocemente, aprendo il getto della doccia.
Mi sciacquai i capelli e usai il sapone che si trovava nella doccia per lavarmi il corpo.
Uscii dalla doccia, avvolgendo il mio corpo nell'asciugamano.
Presi il mio intimo e lo sciacquai con dell'acqua, per poi asciugarlo con il phon.
Ripresi il mio vestito per metterlo, ma era decisamente troppo bagnato per dormirci.
Uscii dal bagno con l'asciugamano addosso e i capelli bagnati, cercando Lucas nella sua camera con lo sguardo.
Era sdraiato sul letto e mi guardò un attimo senza dire una parola.
"Non è che hai qualcosa da prestarmi?" gli chiesi imbarazzata, coprendomi il più possibile con la porta del bagno.
Si alzò dal letto, barcollando leggermente e si dirise verso l'armadio, prendendo una maglietta e lanciandomela.
Lo ringraziai, chiudendo la porta del bagno per rivestirmi.
Fortunatamente la maglietta era abbastanza lunga da coprirmi.
Uscii dal bagno con i capelli bagnati.
"Vado a lavarmi anch'io" disse Lucas, non degnandomi di uno sguardo prima di entrare velocemente in bagno.
Mi sdraiai sul suo letto, chiudendo un attimo gli occhi dalla stanchezza. Ma in quel momento mi tornarono tutti i ricordi di quella sera passata insieme al ragazzo e mi alzai di colpo, sentendo le guance rosse.
Lucas uscì dal bagno, senza maglietta e solo con un paio di pantaloncini.
"Dormo così" disse lui, alzando le spalle.
Si sdraiò nel letto accanto a me, dandomi la schiena.
Io mi girai nella sua stessa posizione. Mi misi sotto le coperte, avevo i capelli bagnati e indossavo solo una maglietta, stavo letteralmente congelando.
Anche il ragazzo si mise sotto le coperte, avvicinandosi a me non appena mi sentì tremare.
Mi cinse con un braccio la vita, tirandomi verso di lui. Mi girai velocemente, trovando il suo viso a pochi centimetri dal mio. Abbassai lo sguardo e abbracciai a mia volta il ragazzo. Lucas fece passare il suo braccio attorno alle mie spalle e iniziò a giocare con i miei capelli bagnati. Rimasimo in quella posizione per svariati minuti, il sole era già sorto da un bel pezzo. La stanchezza iniziava a farsi sentire e chiusi gli occhi piano, fino ad addormentarmi fra le braccia di Lucas Jade Zumann.

Mare || Lucas Jade ZumannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora