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Arón Piper as Nicholas Churchman

Alice

"Spero tu stia scherzando" esclamai, guardando il mio telefono.

Alexander Baker:
Usciamo oggi? 😉

"Sfortunatamente no" mi disse Danielle, sciaquandosi il viso.
"Accetto dai" dissi convinta, rispondendo al messaggio.
"Sicura di non volerci pensare?" mi disse lei sconsolata.
"Perché?" le chiesi curiosa, prendendo un'aspirina per il mal di testa.
"Niente, niente" disse lei, sospirando.

"Che mi racconti?" chiesi al ragazzo davanti a me.
"Non ho nulla da raccontarti, parla tu. Mi piace sentirti parlare" mi disse Alex, abbozzando un sorriso.
Sentii le mie guance scaldarsi velocemente, mentre lui ridacchiava.
"Beh, sai già tutto sulla mia vita"
"Chris e Ellie tra quando si metteranno insieme?"  chiesi al ragazzo, bevendo il mio analcolico, per un po' basta alcool.
"Tra pochissimo, a lui piace lei e a lei piace lui" disse lui.
"Tu invece?" continuò bevendo un sorso della sua Coca Cola.
"Io?"
"Esci con qualche ragazzo?"
"No, al momento no"
"Che strano" esclamò lui, io lo guardai confusa, finendo la mia bevanda.
"Sei bellissima, come fai a non uscire con qualcuno?"
Io arrossii di colpo, mentre il ragazzo ridacchiava.
"E tu invece?"
"Non esco con nessuno, però al momento mi piaci tu"
"V-Vedo che sei m-molto diretto" balbettai, ancora con le guance rosse.
"Sono contento che tu abbia accettato di uscire con me"
"E io sono contenta di essere uscita con te" dissi sorridendogli.
Non sapevo da dove avessi tirato fuori il coraggio per dirgli quella frase. Non mi ero mai sentita così bene e così a mio agio. Anzi, in realtà sì. Venerdì notte.
Scacciai quel pensiero dalla testa.
Sentii il ragazzo sussurrare qualcosa, alzandosi dal tavolo per pagare il conto.
"Hai detto qualcosa?" gli chiesi, frugando nella borsa nel tentativo di trovare qualche moneta.
"Nulla di che, e togli quelle mani da quella borsa. Pago io"
"Ma no dai, mi sento in colpa"
"Non rompere" mi fulminò lui con lo sguardo.
Uscimmo dal locale mano per mano e durante il tragitto per tornare nelle proprie rispettive camere continuammo a parlare.
"Ci vediamo domani a pranzo?" mi chiese lui, lasciandomi la mano.
"Certo" dissi sorridendo, prima di girarmi per rientrare nel dormitorio.
Lui mi prese per un braccio e mi fece girare, prima di lasciarmi un veloce bacio sulle labbra.
Io arrossii di colpo e lo salutai con la mano.

Lunedì mattina, ore 9.37

La lezione di filosofia era più noiosa del solito.
Guardai i due ragazzi accanto a me. Nick si trovava tra me e Lucas. Non avevamo più parlato da sabato sera, per qualche strano motivo mi ignorava. Non ci siedi troppo peso e cercai di concertarmi sulla lezione.
Guardai Nick prendere appunti, mentre Lucas guardava fuori dalla finestra, come per il resto della lezione.

"Che facciamo?" chiesi ai due ragazzi, sorridendo.
"Io e Lucas andiamo a vedere una partita di basket, quindi andiamo" disse Nick a nome di entrambi.
Entrambi mi salutarono con un veloce "ciao" prima di allontanarsi.
Qualcosa non mi quadrava, era successo qualcosa? Non riuscivo a trovare il motivo della loro indifferenza nei miei confronti.
I miei pensieri vennero interrotti da una chiamata sul mio telefono.
"Hai finito lezione?" mi chiese Alex, non appena risposi al telefono.
"Sì, tu?"
"No, sono in bagno. Pranziamo insieme oggi?"
"Va bene"
"Ti richiamo dopo" disse lui riattaccando.
Danielle era ancora a lezione ed Ellie pure.
Un'idea mi balenò in testa, prima di dirigermi verso l'altra parte del campus.

Lucas

"Dove sta andando?" chiesi a Nick, guardare la ragazza passare davanti al campo da basket.
"Non saprei, vuoi vedere?" mi chiese lui, seguendo la ragazza con lo sguardo.
Presi lo zaino e me lo misi sulle spalle, prima iniziare a seguire la ragazza.
Si fermò davanti all'edificio dedicato alla classe di Economia Aziendale.
Vari studenti uscirono dall'edificio, sembravano tutti almeno più grandi di noi di 3 anni.
La ragazza saltò in braccio ad un altro ragazzo del quarto anno.
"Alex è già cornuto?" disse Nick sconvolto.
Io rimasi impassibile, guardando la ragazza prendere per il braccio il ragazzo e portandolo alla caffetteria.
Decidemmo di seguirli ancora, presentandoci alla caffetteria per chiedere spiegazioni.
"Ciao Alice" dissi sorridendo falsamente, guardando il ragazzo seduto davanti a lei.
"Allora me la rivolgi ancora la parola?" disse lei sorridendo.
Non le risposi ed intervenì Nick.
"Non ci presenti il tuo amico?" disse lui, sorridendo al ragazzo.
"Certo! Lui è David, mio fratello maggiore. David, loro sono i miei amici di cui ti ho parlato tanto" ci spiegò lei, sorridendo.
Che figura di merda! Me ne aveva anche parlato.
"Lucas Jade Zumann" dissi presentandomi.
"Nicholas Churchman"
"David Miller" disse lui, sorridendoci.
"Siamo passati solo a salutare, ora torniamo al campetto da basket" disse Nick, dopo qualche secondo di silenzio.
"Ci vediamo a pranzo?" chiesi alla ragazza.
"Mangio con Alex oggi" disse lei, sorridendo. Io rimasi impassibile.
"Capito. È stato un piacere David, da parte di entrambi. Buona giornata" intervenì Nick, trascinandomi fuori dal locale.
"L'hai sentita! Mangio con Alex oggi. Ma vaffanculo"
"Ci perde lei, amico" disse Nick, dandomi una pacca sulla spalla.
"Però se magari ti decidessi a dirglielo, prima che sia troppo tardi..." continuò.
"È troppo tardi" dissi io, interrompendo il discorso.

Alice

"Simpatici i tuoi amici" disse David, guardandoli fuori dalla vetrina.
"Di solito sì, oggi però mi hanno un po' ingnorata" dissi sconsolata, bevendo il mio caffè.
"Chi è Alex?" mi chiese mio fratello curioso.
"Un ragazzo con cui sto uscendo in questo periodo" dissi spiegandogli anche il resto della storia.
"Magari uno dei due è geloso di questo Alexander"
"Ma va! Non li conosci" dissi ridacchiando.
"Non credi che dovresti parlare con mamma e papà?" mi chiese lui preoccupato.
"Prima o poi lo farò" dissi sospirando.

*Due settimane dopo*
Ore 00.28

Mi girai e rigirai nel letto, non riuscendo a dormire. Neanche un briciolo di sonno.

Io:
Ehi, dormi già?

Sbuffai non appena vidi che al mio fidanzato non arrivavano neanche i messaggi.
Mi alzai dal letto, mettendomi un pantalone della tuta e una felpa, prima di uscire dalla camera. Lasciai il telefono in carica e mi misi le scarpe prima di uscire dal dormitorio e dirigermi verso la spiaggia.
Una figura familiare era seduta sulla sabbia, con una chitarra in mano.
"Non riesci a dormire?" chiesi a Lucas, sedendomi per terra accanto a lui.
"Mi hai spaventato" disse lui, ridendo.
"Scusa, ti ho visto e sono venuta a farti compagnia. Che stai facendo?" gli chiesi curiosa.
"Scrivo una canzone" mi spiegò lui, mostrandomi il suo quaderno.
"Sei anche un musicista?" gli chiesi, alzando un sopracciglio.
Lui rise, appoggiando la chitarra sulla sabbia.
"Non mi fai sentire niente?" chiesi delusa.
"Non sono bravo"
"Per me lo sarai sicuro! Dai!" dissi cercando di essere il più convincente possibile.
Lui rise, prendendo la chitarra in mano e iniziando a suonare piano una melodia sconosciuta.
In queste ultime settimane alla fine io e il ragazzo ci eravamo riconcigliati nonostante non avessimo litigato. Ma almeno avevano ripreso il rapporto di prima, non come quel famoso venerdì sera però.
"Ma sei bravissimo!" esclamai stupita.
"Grazie" disse lui sorridendo.
Lui continuò a suonare la chitarra per un po' di tempo, accompagnato dal suono delle onde.
"È tardi, domani abbiamo lezione alle 8" dissi alzandomi dalla sabbia, pulendomi.
"Ti accompagno" disse lui, prendendo la chitarra e il quadernino.
Il tragitto dalla spiaggia al campus durava circa 5 minuti, ma nonostante il tempo non volò una mosca.
"Buonanotte" dissi salutandolo, per poi rientrare nel dormitorio.

Mare || Lucas Jade ZumannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora