DALL'OBLO' DELLA CUCINA

239 20 31
                                    

(Per fortuna che sei tornato)

Era stato facile, il giorno prima, dire che ci saremmo presentati ai produttori. Nella mia testa si era proiettata l'immagine di noi che andavamo alla Gibbs Records per bussare gentilmente alla porta di un ufficio e chiedere di parlare con chi di dovere, ma non fu affatto così.

Senza appuntamento non si andava da nessuna parte con certa gente, Simon e Tyler lo sapevano bene. Per questo puntarono subito alla prima scorciatoia che gli venne in mente e andammo a disturbare la loro manager, la Samantha che avevo già avuto l'onore di conoscere. Ci presentammo a casa sua verso le otto di sera. Pensavano di trovarla in casa a cenare con la famiglia, invece lei venne ad aprire alla porta tutta in ghingheri. Indossava un abito nero e si stava raccogliendo i capelli biondi.

Corrugò la fronte nel vedere Tyler e Simon. Ma strabuzzò gli occhi nel vedere me dietro di loro.

"E voi che ci fate qui?" chiese, non esattamente entusiasta della sorpresa. "Dov'è Jeremiah?"

"Siamo venuti a coinvolgerti in una missione, Samantha."

"Mi fa molto piacere vedervi, ma ora non è un buon momento. Stavo uscendo."

"È questione di un attimo."

"Mi aspetta il vostro produttore, non vi conviene farmi far tardi."

"Fantastico, possiamo venire con te?"

"Dove?"

"Dal produttore!"

"Non se ne parla."

Samantha ci sbatté la porta in faccia. Tornò ad aprirla qualche minuto dopo, con la giacca elegante e i tacchi ai piedi, ma alzò gli occhi al cielo nel vederci ancora lì. Quando chiamò l'ascensore questo non arrivò, per cui fu costretta a prendere le scale. La seguimmo tutti insieme.

"Abbiamo una grande proposta da fare a te e al produttore, Samantha." disse Tyler, pedinandola. Sei lei non fosse stata una signora si sarebbe messa le mani sopra le orecchie e avrebbe attaccato a cantare pur di non starci a sentire. Era chiaro che quei ragazzi gliene avevano fatte di tutti i colori negli ultimi tempi. "Lo vedi questo ragazzo? È Charlie, il nostro salvatore. Colui che ci tirerà fuori dai guai."

"Sì, ho già avuto il piacere di fare la sua conoscenza."

"Ma quando?" borbottò Simon mentre continuavamo a scendere le scale. Io non proferii parola e per fortuna non lo fece neanche Samantha. Tyler decise di sganciare la bomba proprio in quel momento.

"Pensiamo di farlo entrare nella band finché Emmett non torna."

Questa volta Samantha si fermò dov'era. Si voltò a fronteggiarci e noi per poco non finimmo tutti addosso uno all'altro per la frenata improvvisa.

"Volete farlo entrare nella band?"

"Ha una voce pazzesca, dovresti sentirlo. Un sacco rock and roll."

"Ed Emmett che ne dice?"

Tyler sorrise, come se capisse le sue difficoltà.

"Ce lo ha presentato Gary. Gary Compton, presente? Il talent scout della Gibbs. Ci siamo conosciuti un po', abbiamo suonato insieme. Abbiamo solo bisogno della benedizione tua e del produttore per ufficializzare il tutto."

Lei era senza parole, era evidente. Le novità erano troppe e tutte insieme, cominciò a scuotere la testa come per liberarsene.

"Non mi sembra una buona idea."

"Possiamo organizzare qualcosa. Una specie di jam session solo per voi, per mostrarvi che non siamo male."

"Non è un buon periodo, Tyler. Ai J-EY fa bene una pausa."

THE LOVING ONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora