Capitolo 6 - Parole

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Narratore esterno

<<Mmh, Zanark>>

La mattina dopo Gamma si era risvegliato a causa dei baci umidi che il verde stava lasciando sulla sua pelle. Aveva tenuto gli occhi chiusi per goderseli ancora di più, ricordando anche gli eventi della sera prima.

<<Se fai così non avremo nemmeno il tempo di- Aaah!>> <<Zanark!>> con un leggero spintone cercò di staccarlo dal suo corpo, con scarsissimo risultato <<E dai dolcezza, mi manca già stare dentro di te>> Gamma arrossì vistosamente mentre continuava nei suoi tentativi <<Zanark, sono solo le->> lanciò un'occhiata all'orologio <<È MEZZOGIORNO?!>>

<<Piccolo, non è ancora il momento di urlare>> lo baciò prepotentemente e le loro lingue iniziarono ad accarezzarsi come la notte appena passata <<No, Zanark, non mi tenterai in questo modo>> <<Non sono mica il diavolo>> entrambi ridacchiarono sulle labbra dell'altro <<Oh sì che lo sei>> <<Allora fammi sentire come gemi per me, angioletto>> <<Chi ti dice che io lo sia?>>

Zanark incastrò una gamba tra quelle dell'albino, andando a mordergli il collo <<Un angioletto molto cattivo>> <<Sei un idiota>> provava a trattenere i gemiti per non dargliela vinta, ma gli era impossibile <<Okay, basta>> lo guardò negli occhi <<Fammi tuo>>

(skip time)

<<Dove credi di andare?>>
<<Vuoi prendermi anche sulla porta di casa?>>
<<Potrebbe essere una buona idea>>

Zanark avvicinò a sé il corpo di Gamma stringendolo dalle natiche, che palpava possessivamente mentre lo baciava.

<<Hai già avuto quattro round di cui uno nella doccia>> il bianco voltava il viso a destra e a sinistra per evitare i baci dell'altro, che infastidito si spingeva sempre più in là, strusciandosi sul suo bacino <<Sono le quattro del pomeriggio e->> un sospiro di piacere giunse alle orecchie di Zanark quando questi lo girò facendogli aderire la schiena al suo petto <<Potrei non lasciarti mai andare via da me>> <<T-Ti chiamerò dopo, va bene?>>

Gamma deglutì a fatica, cercando di raccogliere tutta la poca lucidità rimastagli per non cedere ancora alla voglia di sottomettersi a Zanark, alla sua abilità di fottergli i pensieri, e non solo.

<<Mi mancherai così tanto, piccolo>>

(skip time)

<<Qualcuno qua si è divertito alquanto, vedo>> <<Ti giuro che avrei voluto tornare prima, ma quello stronzo mi ha praticamente segregato in casa sua fino ad ora!>> <<Non che non ti sia piaciuto>> <<Lo so che vuoi farti raccontare tutto>> <<Infatti!>>

Con un grande sorriso sornione Beta si accomodò sul divano, aspettando che anche il suo amico la raggiungesse <<Chissà quanti bei segni ti ha lasciato>> con un cenno indicò quelli visibili sul suo collo <<Com'era? Scopa bene?>>

Finalmente Gamma si lasciò andare come era solito fare con la sua migliore amica, e raccontò ogni momento passato con lui, senza scendere troppo nei dettagli, però: in fondo era una cosa che voleva tenere un po' per sé.

<<Mi sembrava di impazzire>>
<<Wow, dovrò conoscere il mio prodigioso cognato, allora>>
<<Non credi sia un po' presto? Insomma, ci siamo conosciuti da poco e non siamo niente, abbiamo solo trascorso una notte insieme>>

Mentre pronunciava quelle parole Gamma stesso capiva quanto fosse grande il peso che esse portavano dietro di loro: Zanark non era per lui un fidanzato, un compagno.

Con quella notte era stata suggellata una promessa di far durare questa loro storia ancora per molto, ma adesso quella frase stava facendo andare in paranoia l'albino.

<<Vedrai che andrà tutto bene>> Beta gli baciò la fronte, sorridendogli teneramente <<Se osa lasciarti così dopo essersi preso la tua verginità se la vedrà con me>> riuscì a tirarlo su di morale, strappandogli una risata <<Dovrà temere i pugni di una vecchia lesbica>> <<A chi hai dato della vecchia?!>> <<E tu ti preoccupi di questo?>> <<Io sono fiera di essere una ragazza gay, a differenza tua!>> <<Guarda che mi sono ricreduto!>> <<Era ora!>>

Risero insieme sdraiandosi sul divano, continuando a fare battute e a parlare del più e del meno.

Qualche ora dopo, però, la mente di Gamma vagò di nuovo a Zanark, perciò prese il suo telefono e aprì la chat che aveva con lui, leccandosi le labbra mentre digitava su quei piccoli tasti.

[Zanagam] &quot;I am not gay&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora