I momenti bui ci saranno sempre come la lampadina per accendere la luce: osserva e metti in atto le tue potenzialità.
Oggi il cielo è nuvoloso, grigio e piovoso, un po' come la mia vita. Da piccola non pensavo di arrivare a questo punto. Ero una ragazzina di quindici anni come tutte le altre. Amavo i colori, amavo la vita. Non sapevo ancora che, dopo qualche mese, il male mi avrebbe trovato e perseguitato fino a catapultarmi in un mondo buio. Non ricordo più cos'è la felicità. Non ricordo più come sono fatti i colori. Una volta il mio colore preferito era l'azzurro. Mi ricordava il cielo dove sognavo di volare ed essere libera come un uccello, un'aquila possente, per la precisione. E mi ricordava il mare, il mio amato mare che da sempre mi ha affascinato insieme alle sue creature.
Adesso vedo il cielo, ma è grigio, non più azzurro. E vedo il mare, non è più tranquillo ma mosso, con onde alte che quasi fanno paura. Paura, che parola. Ormai io vivo d'essa. Paura di uscire, di dialogare, paura dell'ignoto, paura della morte che mi perseguita ogni giorno. E, quando cala la notte, io rimango sola con i miei pensieri divoratori. E mi sento bloccata in questa vita che non sento più mia. I mostri mi perseguitano ormai da troppo tempo. Non c'è via di scampo, si sono insinuati nella mia mente, hanno trovato la loro casa ideale. Ma la mente è mia e vorrei che se ne andassero per vivere, per farmi vivere. Io non vivo più, sono diventata un vegetale che dorme e alle volte si nutre anche se non ne sente il bisogno. Vorrei scomparire, ma ho paura del buio. Ho paura di rimanere sola, anche in un'altra vita. E allora ho trovato degli escamotage per far sembrare questa vita un po' migliore. Di solito conto, in maniera ossessiva e quasi perfetta. Conto i numeri pari iniziando dal due fino a quando mi sento meglio. Però il contare ha anche il suo lato negativo. Quando inizio non riesco a smettere, comincia a farmi male la testa, il fiato si fa più corto, ho le vertigini e il cuore sembra esplodere. Fai pensieri positivi, mi ripeto. Ma non c'è nulla di positivo e quindi i pensieri si trasformano in pensieri negativi e sono triste, molto triste. Sono entrata nel mio inferno personale, da sola, e non riesco a uscirne.
A volte vedo mia mamma preoccupata, e mi dispiace. Non ho mai voluto che gli altri soffrissero per me, quindi spesso fingo un sorriso per farli stare bene. Sono brava a mentire, e quando lo faccio non guardo mai negli occhi. Perché, per quanto bugiarda possa essere, i miei occhi non mentono, nel mio sguardo si intravede la sofferenza. Nei miei occhi si vede il mondo, il mio mondo che non è uguale al vostro.Nel mio mondo ci sono creature, folletti, per la precisione. Ma non sono né belli né buoni. Loro mi tentano, a volte mi costringono a farmi del male. È così che il mio braccio è diventato una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Le lame sono incise sulla mia pelle, il sangue è diventato un amico che vedo spesso. L'altro giorno ho rischiato, mi sono tagliata un po' più giù, vicino alle vene. Sentivo il sangue che mi chiamava. Voleva uscire, sentivo il suo bisogno. Così ho iniziato a tagliarmi. Faceva male, molto male. Ma non mi sono fermata e ho tagliato più a fondo, fino a quando la pelle non si è aperta ed è cessato tutto. Non c'era più sofferenza, il calare del sangue sulla mia pelle mi faceva stare bene. Per un attimo era cessato il dolore che mi affligge giorno dopo giorno. Ma so che questo effetto dura poco, poi mi sveglio e sono costretta a vivere di nuovo, lontano dalle mie fantasie. E il mio dolore ritorna, così come le creature malvage. Questa è la mia vita da quando qualcuno mi ha maledetto. E così tutto quello che avevo, l'ho perso. Ho perso i colori, ho perso la felicità, le amicizie e la voglia di vivere. Poi, quando arrivano le ossessioni, è sempre un inferno.
A volte capita che un'ossessione mi faccia convincere di essere felice. E così sorrido fin quando l'ossessione passa e ritorno nell'infelicità. Le ossessioni possono essere tante e su tutto. Posso diventare lesbica, posso essere una scrittrice e molte altre cose. Ma poi quando svaniscono, ritorno me stessa e soffro perché pensavo di aver trovato la via d'uscita ma che via non è: è solo un'ossessione che mi fa sembrare quello che non sono. E quindi io che ero un'astronauta, non lo sono più. Mi sento come un'attrice con mille maschere che non riconosce più se stessa. Mi cerco, mi voglio, mi pretendo ma non mi trovo. Non so più chi sono, non so più quale sia la mia strada. Sempre che ce ne sia una.
Mi dicono combatti, ma loro non capiscono. Dovrei combattere contro me stessa. Io sono due persone e la seconda, quella sofferente, quella che non ha voglia di vivere, sta prendendo il controllo. La prima persona è la me di un tempo. Divertente e sorridente. Non si vede più da tanto, ma io so che è laggiù da qualche parte nella mia mente. E forse un giorno riuscirò a prenderla di nuovo anche se ormai non mi appartiene più. Sono cambiata e non parlo della crescita. Sono cambiata io, interiormente. Di me cosa ricorderanno? Una ragazza che ha perso la voglia di vivere? Che ha perso lo spirito di combattente? Che ha fallito in tutto e per tutto?
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Il mio mondo incantato
Short StoryOgnuno di noi nasconde un mondo incantato. Un qualcosa di segreto, di oscuro. In questo breve racconto scoprirete le varie sfaccettature di una patologia temibile solo dal nome: "la psicosi" attenzione: alcune parti possono essere molto "crude". Il...