Notte Grassona

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Dov'eravamo rimasti? Ah sì, quando Paul se n'era andato!

Chiusi io la porta ma notai che dei ragazzi non c'era traccia.

Sentivo dei rumori strani provenienti dal piano superiore e anche delle risate.

Presa dalla curiosità mi avviai attraverso le scale. Mi chiedevo dove fossero i ragazzi..

Una volta arrivata, notai che la luce di "camera mia" era accesa e la porta semichiusa.

Aprii la porta e notai che Liam buttava i miei cd per terra mentre Harry li schiacciava con i piedi; Niall che strappava le pagine dei miei libri mentre Louis bruciava con l'accendino le foto del mio album fotografico; Zayn era rimasto a guardarli, impassibile. Appena mi videro mi risero in faccia mentre le mie lacrime di rabbia cominciavano a scendere amare sulla mia ancora tenera pelle.

Non poteva essere, non volevo credere a ciò che stavano facendo. Non l'avrebbero passata liscia di certo.. credevo.

-"Hahah la grassona è arrivata!"- disse il biondo

-"Cosa state facendo, coglioni?!"- urlai accanendomi con il primo che mi capitò a tiro, Harry.

Errore madornale.

Mi diede una manata sul capo talmente forte che cresi di essere svenuta.

Il riccio si avvicinò a me,mi accarezzò dolcemente la guancia sorridendo mentre io  ribollivo di rabbia e spostai malamente la sua fetida mano.

Secondo errore madornale:  

immediatamente mi prese violentemente per i capelli portandomi dove voleva lui: davanti allo specchio. Si abbassò vicino al mio orecchio e mi disse

-"Cosa vedi, cosa vedi?"-

Gli lanciai lo sguardo più crudele che io abbia mai lanciato a qualcuno e gli sputai in un occhio. Si pulì con la manica per poi prendermi per i capelli  e farmi sbattere la testa contro lo specchio, rompendolo in mille pezzi. Gemetti in un urlo muto.

-"Perchè lo fai? Che problema hai?!"- tentai di gridare ma uscii solo un sussurro.

-"Perchè sei orrenda e te la faccio pagare, stronza!"-  sorridendo mentre con uno schiaffo mi fece sbattere la testa contro un armadio. Mi girava la testa e vedevo tutto sdoppiato.

Sentivo le risate degli altri ma non ci diedi importanza perchè mi preoccupava il fatto che sentivo qualcosa colarmi dalla fronte: sangue.

-"Siete degli animali"- non credevo che dietro a quelle belle faccine si nascondessero 5 famigerati violenti.. io ero semplicemente una ragazzina.

-"Sei disgustosa, cara!"-disse Louis facendomi l'occhiolino.

-"Sai, credo che mi piacerà il fatto che tu vivrai qua, sei il sacco da boxe perfetto"- disse Niall avvicinandosi a me.

 La rabbia si era tramutata ad un attacco di panico

Urlare sarebbe stato inutile e perlopiù impossibile: eravamo lontano dalla città londinese, in periferia, e la crisi di panico non aiutava affatto.

-"E non solo.. sei pur sempre una femmina"- aggiunse Liam, facendomi alzare per poi buttarmi sul letto con una spinta che mi fece male.

-"Hahah, e che vuoi fargli fare??"- commentò il riccio mentre Liam mi strappò, e non scherzo, mi strappò letteralmente di dosso la camicia, lasciandomi in reggiseno.

-"Lasciami, porco!"- mi dimenavo e lo graffiavo  ma ad ogni movimento la sua stretta sulle mie braccia si faceva sempre più forte, stritolandomi.

-"Beh, Harry, se guardi bene, può soddisfarmi . Fermati un attimo, Williams."- slacciandomi il reggiseno, facendomi rimane completamente a petto nudo mentre continuavo a mugugnare un 'ti prego, no' flebile, che solo Liam riusciva a sentire. Piangevo, piangevo e piangevo.

-"Sì, è messa abbastanza bene. Non piangere, piccola, stiamo insieme o no?"- con quel maledetto sorriso, il riccio si avvicinò mentre aveva in mano un calzino.

-"Vi p-prego.. n-non f-fatemi del ma-ale"- Per la prima volta nella mia vita avevo paura. Immaginavo cosa sarebbe successo e il fatto che fossi così impotente, mi uccideva. Quel calzino mi fu messo in bocca per non farmi piangere o gridare perciò quella fu l'ultima volta che parlai.

-"Scusate ragazzi ma a me disgusta questa troia, andiamo Zayn?"- disse il biondo.

Zayn annuii e lo accompagnò fuori, guardandomi negli occhi. Gli mandai uno sguardo supplichevole, gli chiedevo mentalmente di aiutarmi ma l'unica cosa che fece fu togliere lo sguardo e uscire dalla stanza.

Era stato l'unico che da quando ero entrata in quella casa non mi aveva parlato, l'unico che non mi aveva guardato.

Non capivo se fosse per ripudia o sensi di colpa finchè un morso non mi fece svegliare dai miei pensieri: Liam stava mordendomi il seno in modo violento insieme ad Harry.

Poi sentii un dolore allucinante: Louis mi aveva tolto i pantaloni e tutto il resto lasciandomi completamente nuda, penetrandomi con tre dita; Liam mi diede un pugno, facendomi tacere e le mie lacrime lasciarono spazio ad un gemito di dolore soffocato.

Mi sentivo una carogna nella savana quando i leoni mangiano i suoi resti.

Harry lambiva il mio collo e quando toglieva la bocca diceva sempre lo stesso: 'puttana'. Non erano le dolci parole che sentivo dirmi da James quando avevamo fatto l'amore la prima volta, mi chiamava principessa, mi diceva di essere bellissima, mi diceva di amarmi, mi faceva sentire speciale, non una troia come facevano quei tre mostri. Perchè erano dei mostri per fare certe cose ad una ragazza.

Non mi ricordo quando tutto quello finii.

 Avevo sentito solo lo sperma di tutti e tre depositarsi sulla mia gamba, sul mio addome e sul mio collo e mi fece capire che dopo aversi masturbato avevano finito il loro "lavoro".

-"Domani finiamo, notte grassona"- 

-"Notte, puttana"-  e infine Louis mi diede un bacio sulla fronte.

Ero disgustata, mi sentivo una pezza, non mi sentivo nemmeno un essere umano! Non capivo tutta quella violenza, non capivo quella "dolcezza" a certi punti. Sentivo un forte mal di testa, ma dovevo pulirmi quindi mi feci una doccia, togliendomi tutta la schifezza sul mio corpo anche se tremavo ogni volta che mi toccavo perchè mi ricordava il loro brutale tocco.

Mi avvolsi in un asciugamano ma notando un succhiotto sul mio collo, lo lasciai cadere alle mie caviglie. Notai i lividi, i morsi, i tagli e feci una breve analisi partendo dal volto: avevo un taglio molto lungo tra i capelli e la fronte dalla caduta sull'armadio; la guancia e l'occhio gonfi e bluastri; collo pieno di succhiotti; seno distrutto dai morsi e rosso; pancia morsicata con segni evidenti.; nelle gambe segni di unghie. Non mi riconoscevo più.

Era l'inizio, purtroppo.

Sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora