-"Disturbo?"-
Ogni volta che qualcuno mi parlava alle spalle, prima di girarmi, tendevo a sentire l'odore di quella persona nell'aria, grazie alla mia memoria olfattiva.
Ma quell'odore era così strano e piacevole che non ricordavo di avere mai sentito odore simile, o meglio di non ricordare nessun'altro odore.
Non mi girai lo stesso per quanto fossi curiosa di sapere chi fosse. Era una voce strana, familiare.
Quella persona tossì, quasi per farmi sapere che esisteva.-"Evidentemente sì.. ci vediamo a casa, Chanel"-
Harry?
Mi girai e vidi una testa riccia che svoltava l'angolo esposto in strada e illuminato da una fioca luce di un palo poco distante e la scritta rossa al neon sopra la mia testa facendomi sentire una senzatetto.
Non so quante volte ho detto che Harold è schizofrenico ma non è mai abbastanza!Dalla posizione fetale in cui ero, mi alzai e guardai di nuovo il vestito: era distrutto, sfasciato e neanche con mille toppe si sarebbe potuto rindossare. Ero ancora in intimo e faceva un freddo cane ma con tutti i paparazzi che si trovavano all'uscita del locale pensai giustamente che sarebbe stata una cattiva idea passare per quella strada, così presi la strada opposta, quella buia. Buttai il vestito in una pattumiera vicina e feci qualche passo prima che un tacco degli stivali si ruppe.
Fantastico, no? Non poteva andare peggio.
Invece sì.
Ogni auto che passava per quella strada quasi desertica, o suonava il clacson o si fermava con la solita domanda "quanto vuoi?".
Puttana.
Oh, quasi dimenticavo, una macchina passò e mi bagno completamente a causa di una pozzanghera.
Seminuda, bagnata, infreddolita, zoppa, mi ci voleva un miracolo, ecco.Ennesimo clacson e l'auto si avvicinò. Ma erano così disperati?
Continuai a camminare senza voltarmi e aumentai il passo, non volevo trovarmi un maniaco che mi potesse stuprare. E non appena sentii una chiusura della portiera, quasi marciai per lo spavento ma zoppa e quasi nuda, dove potevo pretendere di andare?-"Aspetta, Chanel!"-
Mi girai di scatto.. Bieber?!
-"Justin? C-cosa ci fai qua?!"-
Lo guardai stupita mentre correva verso di me
-"Questa domanda dovrei fartela io! Non sono luoghi adatti ad una ragazza come te e per di più senza vestiti!"- Si tolse la giacca e anche la felpa e me li porse.
Mi opposi un attimo perchè rimase in canottiera però mi obbligò ad indossarli e mi arresi, dopotutto faceva un freddo cane e andare in giro così non era il massimo.
-"Vieni, sali in macchina"-
Salii in macchina ma non sapevo dove mi portasse.. Sinceramente non m'importava. A casa non volevo andare, avrei dovuto affrontare Harry, Zayn e pure gli altri.
-"Ahm, sono le quattro del mattino e il mio hotel si trova a cinque minuti da qui. Vuoi che ti accompagni a casa o vieni a stare da me stanotte?"-
Mi chiese all'improvviso, non staccando gli occhi dalla strada.
-"Sto da te"-
Risposi quasi in un sussurro.Ero stanca, stremata e non avevo voglia di niente e di nessuno. Con la sua mano strinse la mia, per confortarmi ed esibì un bellissimo sorriso. Contraccambiai, infondo era gentile.
Arrivammo immediatamente, passò a prendere la chiave ed entrammo in camera. Io mi aspettavo tutto tranne che fosse enorme quanto una casa! Era gigantesca, enorme! C'erano tante stanze, un salotto enorme e una cucina tutta per sé. Non si trattava per niente male il ragazzo in un hotel.
-"Justin, dov'è il bagno?"-
Avevo bisogno di un bagno caldo, decisamente.
-"Uhm, laggiù, infondo a destra"- disse facendomi l'occhiolino. Okay.
Ci misi 15 minuti al massimo, non mi sentivo a mio agio lì.
Presi un asciugamano e lo strinsi sopra il petto. Riusciva a coprirmi più o meno. Aprii la porta del bagno e trovai per terra, davanti alla porta, un pantaloncino e una maglietta larga accompagnata da un cioccolatino.
Sorrisi, era da tanto che non mi facevano attenzioni del genere. Li presi e chiusi la porta. Inspirai per un attimo il suo odore. Era davvero buono. Era un misto di miele e un odore virile allo stesso tempo. Li indossai e mi andavano leggermente larghi.
-"Ti va di mangiare qualcosa??"-
Stavamo guardando la sua tv da, non so 123498 pollici al plasma?! Haha, comunque declinai la sua offerta. Avevo lo stomaco chiuso ed ero piuttosto stanca. Justin mi aveva dato il suo letto grande e soffice però mi stava già ospitando quindi gli chiesi di dormire con me e con gioia accettò.
Non fraintendete, per quanto carino fosse, non era di certo il mio tipo. A me piaceva Zay-- Cazzo, Zayn! Avete presente quella sensazione nello stomaco quando sai che hai fatto qualcosa di brutto e che ne pagherai le conseguenze? Esattamente quella.
-"Hahahahah"-
Orsetti?! Justin Bieber, superstar mondiale, con un pigiama con gli orsetti?
-"Che c'è?!"-
Chiese Bieber guardandosi.
-"O-orsetti? Seriamente?!"-
-"Ma dai, sono carini!"- disse mentre si avvicinava al letto per poi accovacciarsi su di esso.
"Sei pessima, non sei nessuno per me!" Zayn mi allontanò con una mano.
"No,ti prego, voglio starti vicino!"e mi avvicinai ancora di più a lui ma con un pass, balzò indietro.
"Fermati o non mi vedrai mai più" mi avvertì però mi avvicinai lo stesso e lui fece come mi disse.
"Ti prego, Zayn ritorna, ritorna!" Urlavo e urlavo mentre piangevo.
Il buio.
Ero sudata, il mio cuore batteva all'impazzata e sentivo caldo, tanto caldo.
-"Shht, va tutto bene, tutto bene Chanel"-
Ero così traumatizzata che non mi accorsi che ero tra le braccia di Justin e mi stava stringendo fortemente, quasi dondolando.
Non mi ero mai sentita così protetta in tutta la mia vita. Non mi era mai capitato che qualcuno mi consolasse così. Mai, in realtà, qualcuno mi aveva consolato dopo un brutto sogno.
Dopo qualche minuto, mi accoccolai per bene sul suo petto e lui aveva cominciato a canticchiarmi una canzoncina che non credo di ricordare.
Luce. Maledetta luce. In quel momento pensai a quanto fosse attraente il buio e a quanto lo amassi!
-"Buongiorno"-
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai un Bieber appena sveglio ma con un fascino bestiale.
-"Giorno"- e mi stiracchiai come un gatto, facendolo sorridere.
-"Ti va di fare colazione, mmh?"-
Brontolò il mio stomaco. Imbarazzante.
-"La mia pancia ha parlato al posto mio"-
Fece un salto e si trovò fuori dal letto in un baleno. Passò tutto il contorno dell'enorme letto e si posizionò davanti a me, tendendo la sua mano.
-"Guarda che, anche senza che ti tenga per mano, non mi perdo! Haha"-
sbottai ridendo.
-"E io voglio essere sicuro che tu non ti perda quindi, op op! Dai, vieni!"-
Sorrisi scuotendo il capo e mi aggrappai a lui.
-"Ferma! Ho un'idea migliore!"-
Si girò di spalle e si abbassò un pochino. Voleva che gli salissi in spalle?! Quel ragazzo era completamente andato! Salii in spalla a lui e corse urlando "per Narnia".
Erano mesi che non ridevo, o meglio, anni.
-"Chanel?"-mi chiamò mentre mangiava un cornetto.
-"Sì?"- chiesi poggiando la tazza fumante di thè sul tavolo.
-"Cosa sono quei tagli sul tuo corpo?"-
Merda.
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Sindrome di Stoccolma
أدب الهواةQuesta è la storia di Chanel, che vende il suo corpo solo per pagare il conto dell' ospedale di dove è ricoverata sua madre affetta di cancro... Loro il suo incubo peggiore... I One Direction