Benvenuta all'inferno

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-"Cosa sono quei tagli sul tuo corpo?"-
 
Merda.
-"Ehm, vedi io.."-
Non sapevo che inventarmi in quel momento. Non lo conoscevo troppo quindi avrei evitato di parlare dei miei problemi con lui. Anche perchè odiavo la compassione e poi era persino amico di Niall, non volevo altri problemi.
-"Tu..?"- aggiunse guardandomi per farmi continuare.
-"Ho..ho fatto un incidente anni fa, molto grave"- era una scusa perfetta ma non sapevo se se la sarebbe "bevuta".

-"Ah, scusami io non--"-

Sì!Se l'era bevuta!
-"No, no tranquillo. E' successo molto tempo fa"- e ripresi a bere la mia tazza fumante di the.
Non so perchè ma mi sentii in colpa per avergli mentito, come se sentissi il dovere di dirgli tutto, tutto di me, tutto ciò che mi era successo, mi succedeva e probabilmente mi sarebbe successo. Mi fidavo di lui. Però non mi fidavo di me stessa ed era quella la fregatura.


-"Vuoi dell'altro the?"-
mi chiese appena finii di berlo.
-"No, ti ringrazio."-

Justin mi diede dei pantaloncini nuovi e un'altra maglietta affinchè li potessi usare una volta finita la doccia mattutina.
La sera precedente non mi ero accorta del fatto che c'era un phon quindi avevo i boccoli rossi però in quel momento decisi di asciugarli e allisciarli per benino, tanto per rendermi presentabile il giusto indispensabile.
Non la stessa cosa per il trucco, ero struccata e mi chiedevo perchè Justin non avesse ancora urlato nel vedermi senza trucco.
Haha, no, non stavo male ma preferivo il mio amato rossetto rosso.


Dopo aver finito di fare tutto ciò che dovevo in bagno, uscii e trovai Justin che stava parlando al telefono con qualcuno quindi di scatto rientrai nel bagno e aprii molto lentamente la porta per sentire con chi e di cosa parlava. Non mi che mi facessi gli affari altrui ma se fosse stato..Harry, beh sarebbero stati fatti miei.

-"No, non mi devi più chiamare, chiaro?! ...Il fatto che non stiamo insieme non significa che io non ti ami!Anzi ti ho amata come nessun'altra al mondo ma mi hai tradito e sopratutto mi hai ferito e non sono masochista per tornare con te!"-

Sicuramente non era Harry.
Credo fosse Selena, la ex di Justin. Quella conversazione mi ha
fatto capire che tipo di persona è. Nel senso, lui sa perfettamente di amarla ma sa anche che se si fosse rimesso con lei, avrebbe sofferto ancora perchè tutti sanno c'è il detto che dice ' il lupo perde il pelo ma non il vizio '.
E' una persona così buona e generosa però sa quando pensare a sé stesso e ciò che è meglio per lui, nei limiti. Avrei dovuto fare anche io così? Lasciare le cure di mia madre per non essere più nelle catene che mi legavano a loro? Non potevo essere così egoista. Però era anche ingiusto ciò che stavo passando.


Ero rimasta lì, attaccata alla porta, con lo sguardo rivolto al vuoto e uno scricchiolio mi fece destare dai miei pensieri.
Justin.
-"Hey che ci fai qui?"-
-"A-ahm, scusa io.. Non volevo ascoltare, neanche interrompere quindi sono rimasta qui, scusa"-
dissi tutto troppo velocemente e in modo troppo impacciato.
-"Finiscila di scusarti, non hai fatto niente di male.. Vieni dai"-
Ero così impegnata a trovare una scusa che ero ancora leggermente accovacciata con la testa tra la parete e la porta del bagno.

-"Vuoi che ti porti a casa?"-
mi disse con una faccia da cane bastonato mentre eravamo sul divano praticamente a lanciarci sguardi indefiniti. Ovviamente non sarei voluta andare a casa. Codarda, lo so, affrontare Zayn e sopratutto Harry non era tra le cose più belle che avrei voluto fare in quel momento.

-"Tu che proponi?"-
Chiesi sorridendo, ed era tanti che non sorridevo per davvero.
-"Mmh, che pensi di fare shopping?"-
Lo guardai sbalordita e divertita allo stesso tempo.
-"Che c'è?"- sbottò curioso.
-"Un ragazzo che chiede ad una ragazza di fare shopping?!Hahah è esilarante, Justin"-
Scoppiò in una risata cristallina.
-"Hahah, non ci trovo niente di male però il mio shopping è diverso da quello degli altri"-
Lo guardai confusa. Che intendeva?
-"Intendo negozi, bowling, sala giochi e un giro per la città!"- Bieber mi aveva appena risposto alla mia domanda mentale, spaventoso. La sua idea dello "shopping" era troppo allettante.
-"E lo shopping alla Bieber sia!"-
Andammo a prepararci entrambi. Justin andò a prepararsi, io non avevo vestiti, a parte i suoi eppure stavo bene. Sembravo una rapper!

Sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora