PRESENT DAY - 1st September
Al binario nove e tre quarti era in atto la stessa scena di ogni anno: ragazzini del primo anno che abbracciavano i genitori, carichi come molle per l'emozione del primo giorno a Hogwarts, studenti del settimo tranquilli a parlare con gli amici a riflettere sul fatto che quello sarebbe stato il loro ultimo anno, il loro ultimo treno. Tutto questo teatro però aveva un aspetto più macabro e oscuro che comparve per la prima volta, erano in guerra, Silente era morto, la scuola era in mano ai mangiamorte. Hermione era seduta nel suo scompartimento con gli amici di sempre, ma con la mente era altrove. Ripensava alla fine dell'anno precedente, quando il loro preside era morto per mano di quello che per lei era diventato un padre, Severus Piton. Dalla morte del suo vero padre, sette anni prima, incontrava spesso il suo professore di pozioni con la scusa di avere lezioni avanzate private. Invece passavano i pomeriggi a chiacchierare, a scherzare ad approfondire il loro legame che ogni anno che passava era sempre più forte. Quando stavano insieme, lui calava la maschera del cinico, duro e impassibile professore di pozioni e diventava amichevole, divertente a tratti pure affettuoso.
-Hermione- le disse un giorno alla fine del quarto anno prima che lei salisse sull'espresso per tornare a casa, dopo la resurrezione di Voldemort - d'ora e in poi farò delle cose che non ti spiegherai, sarò più assente, ti verrà da dubitare della mia lealtà verso Harry e Silente. Ricordati che sono dalla vostra parte sempre e che lotto per voi-
Quelle parole le vennero in mente quando Harry le disse di averlo visto uccidere Silente al posto di Draco. Se era dalla loro parte, se non serviva il signore oscuro, se le era mai stato amico, come mai aveva ucciso l'uomo al cui fianco diceva di combattere, quando c'era qualcun altro disposto a farlo? L'unica risposta era che le avesse mentito per tutto quel tempo, che servisse in realtà il signore oscuro, che era un doppiogiochista.
Aveva passato l'estate chiusa in camera sua alla tana, chiedendosi se qualcosa nella loro amicizia fosse mai stato reale o se l'avesse solo usata per tutto quel tempo per ottenere informazioni sul ragazzo sopravvissuto per il nemico. Pensava a quando lo aveva seguito fuori dal castello, con Harry, quando gli aveva lanciato contro il suo stesso incantesimo oscuro, Sectumsempra, a quando le aveva urlato contro ed era sparito. Da quel giorno non aveva avuto più sue notizie. Per questo aveva passato l'estate a torturarsi, mangiava poco, era debole, dormiva a stento e tutto perché era preoccupata per Severus. Lo odiava per aver tradito la sua fiducia, perché era convinta di essere stata usata da lui, perché ora stava dalla parte del male; ma nonostante tutto non poteva fare a meno di chiedersi se fosse ancora vivo, se stesse bene, se le avesse mai pensato, se fosse pentito, perché nonostante tutti i torti subiti non poteva sopportare l'idea di perdere un'altra persona così importante nella sua vita, perché nonostante l'odiasse non aveva ancora capito che forse quello che li legava non era una semplice amicizia...
-Hermione, sei con noi?- Ginny la richiamò al mondo reale.
-Si ci sono- mentì. L'amica la conosceva troppo bene per ignorare il suo stato d'animo, ma fece finta di nulla.
-Dicevamo, avete idea di cosa ci capiterà quest'anno? Cioè, ora Piton è preside, la Gazzetta diceva che i due nuovi insegnanti, i Carrow, sono seguaci di Voi-Sapete-Chi. Anche se quest'anno non ci saranno tornei per ammazzarci o serpenti pietrifica-persone sarà sicuramente il più difficile- disse Ron mentre il treno rallentava entrando nella stazione di Hogsmeade.
Nel castello, nell'ufficio del preside, Severus Piton era seduto alla scrivania con le mani nei lunghi capelli neri.
Aveva passato in quella stanza tutta l'estate tra i discorsi del ritratto di Albus e la punizione che si era autoinflitto per averlo ucciso. Non era andato al suo funerale, ne aveva mai visitato l'isola con la sua tomba bianca. Aveva pensato tutto il tempo alla sua alunna dagli occhi color miele. Pensava all'odio sul suo volto mentre gli lanciava contro il suo stesso incantesimo. Pensava a quando le aveva urlato di non usare quell'incantesimo contro di lui, che era lui il principe mezzosangue. Non sapeva perché l'aveva fatto e se ne rese conto solo quando si materializzò nell'ufficio dell'uomo che aveva appena ucciso contro la sua volontà e, pieno di sensi di colpa, tirò un pugno contro il muro, per poi accorciarsi a terra e lasciare che i suoi sensi di colpa per aver ceduto al suo lato oscuro uccidendo Albus, lo divorassero.
-Severus- il ritratto di Silente lo riportò con i piedi per terra.
-È ormai sera, dovresti andare al banchetto- Piton alzò la testa.
-Come faccio Albus? Sai bene che non mi importa se mi odiano tutti in quella sala, ma l'odio da parte sua non lo posso reggere. Appena la vedrò mi fulminerà con lo sguardo. Non si fida più di me.-
-Severus tu sei il preside, e per di più è il tuo primo giorno come tale, vai al banchetto. Se vuoi riottenere la fiducia di Hermione basta parlarle, spiegarle come stanno realmente le cose, portala qui, se non ti crede, io posso confermare la tua versione.-
-E dimmi, la tua mente brillante sa pure dirmi come farò a parlarle? Non penso che abbia molta voglia di bere un te con un quadro e il suo assassino.-
-Severus, ragazzo mio, trova un modo per incontrarla fuori dal dormitorio dopo il coprifuoco. Ma ora l'importante è che tu vada a cena.-
A quel punto Severus Piton si avviò verso la sala grande, vestito di nero come al solito, indossando la sua solita maschera da cinico professore di pozioni, nonostante ora fosse preside, e avanzava nel castello con le sue solite falcate, sembrava tutto regolare ma dentro quell'uomo il cuore era spezzato. Entrato in sala grande, facendo una della sue solite entrate trionfali dalla porta principale, mentre tutti gli studenti erano già seduti. Prese parola appena arrivò al leggio davanti al tavolo dei professori.
-Benvenuti ad un altro anno ad Hogwarts. Prima che il banchetto inizi, voglio dare il benvenuto ai nuovi membri del corpo insegnati, i Carrow, si occuperanno di vigilare le lezioni e il vostro comportamento nella scuola. Ora la professoressa McGranitt può procedere con lo smistamento.- Non si era preparato un discorso, anche se lo avesse fatto non sarebbe mai stato all'altezza di quelli di Silente. Non aveva fatto in tempo a sedersi al tavolo, che si accorse finalmente dei due occhi color miele lo stavano fissando da quando era entrato dalla porta principale, carichi d'odio, dal tavolo rosso oro. La verità era che non una persona in quella sala gli voleva bene, aveva ucciso l'amatissimo preside di Hogwarts pochi mesi prima, dai volti, nessuno aveva ancora superato la notizia, né gli studenti né i professori. I Carrow si trovavano lì per ordine del signore oscuro e nemmeno loro nutrivano una simpatia per il nuovo preside, infatti il loro compito non era vigilare gli studenti, ma lui. Di tutte quelle persone, gli importava solo l'opinione di una, quella che lo guardava con lo sguardo più omicida di tutti. Severus avrebbe voluto urlare a tutti che non era lo sporco doppiogiochista che tutti pensavano che fosse, doppiogiochista lo era, ma stava ancora seguendo il piano di Silente. Quel piano gli aveva portato via la vita, lo assecondava, istruzione dopo istruzione da quando Lily era morta. Aveva fatto credere alle persone che lui fosse una persona diversa da quella che era realmente. Il banchetto terminò e il preside smise di crucciarsi solo quando Hermione lasciò la sala con la Weasley, andando verso i dormitori.-----------------------------------------------------------------------
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Effetto Collaterale
FanfictionHermione Granger perde il padre in un attacco da parte dei mangiamorte, durante il primo anno. Severus Piton su ordine del preside la aiuta a superare la perdita, all'inizio riluttante poi sempre meno inizia una bellissima amicizia con la ragazza in...