Capitolo 2

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PRESENT DAY - 1st September
Hermione era nella sua stanza, con ancora indosso la divisa, a guardare il soffitto del dormitorio. Sentì la porta aprirsi e Ginny si sedette sul suo letto.
Restarono un po' in silenzio, l'amica la guardava ma Hermione fissava ininterrottamente il soffitto.
-Hermione dobbiamo parlare. È tutta l'estate che sei strana. Ti sei isolata, non ne hai mai detto a nessuno il motivo, non capivo quale fosse il problema, ma hai passato tutta la sera a fissare Piton. Mi vuoi dire cosa ti ha fatto? Non puoi avercela con lui solo per aver ucciso Silente, noi lo odiamo ma tu sei a un livello superiore.- Ginny la guardava preoccupata, era la sua migliore amica, ora si sarebbe dovuta trovare con Harry e Ron in giro per il mondo alla ricerca degli horcrux, invece i superstiti dell'ordine avevano deciso che per questo suo stato d'animo sarebbe stato meglio mandarla a Hogwarts a controllare Piton, essendo un compito più tranquillo, per darle tempo di riprendersi. Ron, essendo il suo ragazzo, aveva deciso di seguirla e ora Harry era da solo in giro per il mondo.
-Hai ragione.- Hermione si mise seduta sul letto e iniziò a guardare l'amica.
-Sono passati due mesi, ormai non ha più senso tenermi tutto dentro se non riesco ad andare avanti. Ti racconto tutto, spero mi aiuterai a capire cosa devo fare.-
Ginny sorrise felice del risultato appena ottenuto.
-Al primo anno, quando è morto mio padre, sono scappata al lago nero. Piton mi ha trovata e, ti sembrerà strano, ma mi ha aiutata a superare la morte di papà. Il quinto anno mi ha detto che era stato incaricato da Silente di consolarmi ma poi, vedendomi si è ricordato la morte di sua madre e ha deciso che l'avrebbe fatto comunque, nonostante la richiesta del preside. Quando vi dicevo che andavo a fare lezioni private di pozioni avanzate con lui, in realtà passavamo le ore a chiacchierare, talvolta a leggere insieme, qualche volta mi insegnava davvero delle nuove pozioni, ma quello che conta è che per me era diventato talmente importante da aver preso il posto di mio padre. Quando è risorto Voldemort mi ha detto che avrebbe iniziato a fare delle cose che non mi sarei spiegata, che avrei dubitato delle sua lealtà verso Silente, quindi ogni volta che Harry e Ron lo accusavano, io puntualmente lo difendevo. Ma dopo quello che ha fatto l'anno scorso, io ho perso la fiducia in lui. Come può essere leale a Silente e ucciderlo? Ho passato l'estate da sola perché continuavo a chiedermi se fosse sempre stato dalla parte di Voldemort.- Ginny sussultò a quel nome, ma non disse niente.
-Se mi fosse mai stato amico o se mi avesse sempre usata, se fosse pentito per aver ucciso Silente o quantomeno per avermi trattato in quel modo. Ginny io lo odio ma continuo a sperare che per lui ci sia ancora speranza di passare dal lato giusto.- Finì di parlare ma non appena Ginny iniziò a rispondere, qualcosa fuori dalla finestra attirò la loro attenzione. Era un gufo completamente nero con gli occhi verde prato, aveva legato alla zampa un foglietto arrotolato. Hermione lo fece entrare e lesse il messaggio.

Hermione, fatti trovare fuori dal dormitorio.

Nessuna firma, nessun indizio, non riconosceva  nemmeno la calligrafia.
La ragazza passò il biglietto all'amica per sapere cosa ne pensasse.
-Riconosci la scrittura?- chiese la riccia.
-No, penso sia stato scritto con la magia. Cosa vuoi fare?-
Rispose la Weasley.
-Beh, vado a vedere chi è-
-Se fosse uno dei mangiamorte che vuole rapirti?-
-So come difendermi, e poi se mi avessero voluto consegnare a Voldemort,  l'avrebbero fatto quando sono saliti sul treno a cercare Harry.-
Hermione si mise il mantello e uscì.
In quel momento fuori dal dormito dei Grifondoro, Severus Piton si muoveva avanti e indietro per il pianerottolo. Era nervoso, voleva vedere Hermione ma temeva la sua reazione, sapeva che il suo desiderio non era ricambiato. Finalmente il dipinto della signora grassa si spostò e ne uscì Hermione.
-Tu! Sei stato tu a mandarmi il messaggio.-
Hermione diventò nuovamente infuriata appena vide Piton.
-Quale brillante osservazione Hermione, pensavo non venissi riconoscendo l'incantesimo per camuffare la scrittura, ma a quanto pare mi sbagliavo. Ti ho chiesto di venire perché voglio dimostrarti che sto dalla vostra parte, che sto ancora seguendo il piano di Silente.-
Hermione si mise a ridere, ironica.
-Come puoi star seguendo il piano di Silente se l'hai ucciso? Pensi davvero che io sia così stupida da crederti di nuovo, tu mi hai usata tutto questo tempo, non te ne penti? -
Piton cercava di stare calmo e di parlare a bassa voce, c'erano ancora in giro i Carrow e avrebbero potuto sentirlo.
-Hermione ascoltami...-
La ragazza lo fulminò con lo sguardo.
-Non chiamarmi più per nome, sono tornata ad essere la signorina Granger che tanto hai odiato all'inizio del primo anno, prima che mi venissi a parlare su ordine dell'uomo che hai ucciso.- Quell'affermazione lo fece uscire di senno.
-Se non vuoi fidarti di me allora non farlo. È nel tuo interesse sapere...-
-Preside, buonasera-
Amycus Carrow salì le scale e sorprese i due.
-Vedo che questa ragazza è fuori dal letto oltre orario.- Disse sogghignando.
-Signore sono le otto, il coprifuoco è tra due ore.-
Rispose Hermione fingendo di essere sempre stata calma.
-Signorina le regole sono cambiate, il coprifuoco è alle sette e mezza. Posso chiederle il suo nome.-
Hermione fece per rispondere, ma Piton la interruppe.
-Spinnet, la signorina si chiama Alicia Spinnet-
Il preside le lanciò un'occhiata d'intesa. Hermione non capiva cosa stesse succedendo.
-Signori, io mi avvio verso le mie stanze.-
Detto ciò, Piton se ne andò. A quel punto, Amycus Carrow sposto il suo sguardo su Hermione.
-Bene signorina Spinnet, trenta punti in meno a Grifondoro, ora vada a dormire se non desidera passare il resto della settimana in mia compagnia. A questo punto vado a finire la ronda.-
Allora Hermione entrò nel dormitorio. Non riusciva a capire come mai Piton non avesse detto a Carrow il suo vero nome. Magari si vergognava di essere stato sorpreso a parlare con Hermione Granger, l'amica di Potter. Il vero motivo non le passò per la mente neanche per un instate: Severus la stava proteggendo, Voldemort e i suoi seguaci erano convinti che si trovasse con Harry.

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