Capitolo 5

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PRESENT DAY - 5th September
Hermione camminava verso la torre di Grifondoro. Dopo aver parlato la prima sera con Severus, era tornata da lui il giorno seguente dopo cena. Avevano parlato nei suoi appartamenti, era più privato del suo ufficio con tutti i quadri.
Era rimasta in silenzio fino all'entrata del dormitorio, stava pensando. C'era qualcosa di strano in quell'incontro. Avevano solamente parlato e scherzato come tutte le altre volte, ma aveva la sensazione che ci fosse qualcosa di diverso, come se fossero più uniti di prima, come se avessero paura di perdersi nuovamente. Si era detta che era perché erano in guerra e da un momento all'altro Voldemort sarebbe potuto piombare a Hogwarts e uccidere tutti. Quando entrò nel dormitorio trovò Ron sul divano davanti al camino acceso.
-Dove sei stata?-
Severus aveva detto a Hermione di non dire niente a Ron del fatto che avessero parlato, era vitale per il piano che lui e Harry continuassero ad odiarlo per mantenere più sicura la sua posizione da spia.
-Dopo cena non mi sono sentita bene e sono andata da madame Pomfrey per prendere qualcosa, ha detto che erano solo crampi da ciclo più forti, sarà per lo stress.-
Ron non credeva alla spiegazione di Hermione, ma decise di chiudere comunque un occhio. Si avvicinò a lei e le mise le mani sui fianchi e le lasciò dei baci sul collo.
-Vieni a letto.-
Le disse sussurrando ma tenendo un tono imperativo.
-Ron non ho voglia questa sera, poi ti ho detto prima che ho il ciclo.-
Se ne andò nel suo dormitorio sbattendo la porta, senza più dirle niente. Stavano insieme da poco più di un anno e avevano avuto dei rapporti, solo che Ron ne voleva di più. La prima volta che avevano litigato era la prima volta che Hermione si era rifiutata di farlo, da allora litigavano più spesso ma lei gli voleva troppo bene per lasciarlo. Tornò nella sua stanza e si mise a piangere, ogni volta che Ron la trattava in quel modo la feriva, pianse finché stremata dalle lacrime si addormentò. Il giorno seguente a colazione aspettò che Piton finisse di mangiare e lo seguì fuori dalla sala grande, voleva parlargli.
-Professor Piton, permette una parola?-
Severus si girò e la vide. Decise di continuare a rivolgersi a lei in modo formale, Alecto Carrow aveva lasciato il tavolo per la colazione poco prima di loro e avrebbe potuto sentirli.
-Signorina Spinnet, quale spiacevole sorpresa, se è così urgente allora potrei accompagnarla in classe.-
Si avviavano verso i sotterranei. Solo quando furono sicuri di essere soli, tornarono a darsi del tu.
-Severus, ieri sera quando sono tornata in sala comune ho trovato Ron, e abbiamo litigato. Parlare con te mi ha sempre aiutato, posso venire da te oggi?-
Hermione aveva imparato troppo bene a leggere quella maschera impassibile, infatti notava un segno di preoccupazione dietro gli occhi spenti.
-Seguimi nel mio studio dopo pranzo. Ora vai a pozioni e non pensare a Ron.-
Prima di andarsene le accennò quel sorriso impercettibile che solo lei aveva imparato a notare. Finalmente dopo pozioni e storia della magia arrivò il pranzo. Lei e Ron non si parlavano dalla sera precedente, e sia Ginny dal loro tavolo, che Piton da quello dei professori, l'avevano notato evidentemente. Vide finalmente Severus uscire dalla sala grande e lo seguì, come le altre volte, fino ai suoi appartamenti nel suo ufficio. Si sedettero su un divanetto e Hermione iniziò a parlare.
-Beh allora, la prima volta che io e Ron.. beh... l'abbiamo fatto è stata quest'estate, stavamo insieme da quasi sei mesi e ci sentivamo pronti. È stato il momento più bello della nostra relazione. Ron lo voleva rifare, dopo un po' era arrivato a chiedermelo due volte al giorno e io ogni volta rifiutavo. Diamine non sono una macchina del sesso, sono una persona. Ogni volta che rifiutavo litigavamo e ogni volta mi sentivo peggio, so di avere ragione ma mi sento come in colpa per rovinare io nostro rapporto. Ieri sera dopo che sono tornata da te, me lo ha chiesto di nuovo e quando gli ho detto di no si è allontanato infuriato. -
Severus la guardava sbalordito. Era furioso per come il rosso si stesse comportando con quella ragazza che per lui era così importante, era la sua luce nei giorni di buio, e se Ronald Weasley non sapeva apprezzare quanto fosse bella, intelligente, spiritosa, divertente non se la meritava.
-Hermione tu non devi sentirti in colpa nemmeno per sbaglio. Se quel maiale non sa apprezzarti allora significa che non è quello giusto. Siete stati buoni amici ma forse il vostro legame è destinato a finire con un amicizia, non deve andare oltre. So che ti piace ma non deve farti soffrire, tu non meriti di stare con uno che ti tratta in questo modo.-
Parlò di getto, senza rendersi conto realmente di ciò che aveva detto. Solo una volta finito apprese a pieno le sue parole e leggermente imbarazzato si allontanò da lei, voltandosi verso la finestra. Hermione si alzò, gli prese una mano e lo fece alzare, aveva bisogno di un suo abbraccio, si sentiva al sicuro fra le sue braccia. Rimasero stretti l'uno all'altra finché Hermione non smise di piangere e alzò la testa sorridendogli, fece un gesto per la prima volta: gli lasciò un bacio sulla guancia alzandosi in punta di piedi per raggiungerlo. Severus la guardò meravigliato, arrossendo impercettibilmente.
-Grazie.- disse Hermione sorridendogli, metabolizzando quello che aveva fatto e abbassando lo sguardo imbarazzata. Anche Severus stava diventando rosso mentre Hermione scioglieva l'abbraccio. Rimasero entrambi in silenzio per qualche secondo.
-Mi torturerai con la tua presenza anche domani sera?-
Chiese Severus, ironico.
-Si, a domani sera.- rispose Hermione sorridendogli.
Hermione uscì dalle stanze del preside ripensando a quel gesto di gratitudine che aveva compiuto. Non sapeva perché l'aveva fatto ma non l'aveva lasciata indifferente. Non era come quando salutava Harry con dei baci sulla guancia, era diverso.
Allo stesso modo Severus rifletteva sdraiato sul divano nella stanza dov'era stato con Hermione fino a poco prima.
L'aveva preso di sorpresa, non gli aveva mai dato un bacio, si erano abbracciati parecchie volte, ma mai dati un bacio. Stava pensando a Hermione, era diventata rossa dopo averlo fatto e aveva abbassato lo sguardo, era imbarazzata, era sicuro che pure lui fosse diventato rosso, anche lui era imbarazzato eppure quel gesto gli era piaciuto, l'avrebbe vissuto altre mille volte, l'aveva fatto dimenticare di essere in guerra, di essere un spia, di essere un cinico preside bastardo, come se li avesse portati in una dimensione senza né spazio né tempo. Hermione viveva le stesse sensazioni distesa sul suo letto nel dormitorio di Grifondoro. Ripensava alle parole di Severus su Ron, del fatto che secondo lui, lei non meritasse di essere trattata in quel modo, che meritasse di meglio, a come si era sentita al sicuro nel suo abbraccio e alla morsa allo stomaco che aveva sentito dopo avergli dato un semplicissimo bacio sulla guancia.

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