Capitolo 6

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PRESENT DAY - 30th September
Il mese di settembre era finito. Quella sera sarebbero partiti per Grimmauld Palace per aiutare Harry con le ricerche degli horcrux. Quel mese era stato tanto strano quanto intenso. Aveva passato ogni singola sera da Severus. Il loro rapporto si era evoluto da quel semplice bacio, aveva svegliato un sentimento in entrambi. Parlavano e scherzavano come prima ma spesso si sfioravano casualmente le mani e rabbrividivano, si guardavano negli occhi e dei sorrisi comparivano sui loro volti. Hermione aveva appena finito di preparare il suo baule per andare al quartiere generale. Uscì dal dormitorio per andare da Severus a salutarlo. Mentre passò per la sala comune vide Ron già pronto per andare che salutava sua sorella e le vennero in mente le parole che Severus le disse quella sera riguardo a Ron. Meriti di meglio, le disse, poi si ricordò della morsa allo stomaco dopo il suo bacio, ai brividi ogni volta che gli sfiorava la mano, al senso di sicurezza fra le sue braccia. Lei è Ron si erano parlati a stento quel mese, e ogni volta che lo facevano litigavano. Non voleva andarsene, non sapeva quando avrebbe rivisto di nuovo Severus, se l'avrebbe visto di nuovo. Aveva troppa paura di perderlo, era la sua ancora di salvezza, ogni volta che aveva un problema andava da lui, ogni volta che voleva parlare, andava da lui, lui c'è sempre stato. E le tornò in mente Ron. Il suo ragazzo non c'era mai per lei, ormai se ne interessava solo per svagarsi. Hermione si fermò di colpo davanti all'entrata dello studio di Severus perché si rese conto di aver più paura di perdere lui di quanta ne avesse di perdere il suo ragazzo. Non le era ancora chiaro, ma stava iniziando a innamorarsi di Severus Piton, il quale, a differenza della ragazza, si era reso conto dei propri sentimenti da poco più di una settimana. La sua coscienza gli diceva di allontanarla, che lui non le poteva darle niente, ma era un egoista. Non poteva perdere l'unica luce rimasta nella sua vita, non poteva fare a meno di continuare a vederla ogni giorno, e ora era nervoso. Il vecchio pazzo continuava a ripeterli prima di morire che prima o poi la felicità sarebbe tornata nella sua vita dopo Lily, e ora non poteva fare a meno di chiedersi se quella felicità non fosse Hermione. Continuava a camminare avanti e indietro per il suo studio, fra poco lei sarebbe passata a salutarlo prima di andare nel mondo esterno dove lui non potrà proteggerla, in balia dei mangiamorte e non si sarebbero più rivisti per solo Salazar sa quanto tempo. La sua luce sarebbe rimasta forse per mesi con quel maiale di Weasley e lui non avrebbe più potuto stringerla a sé dopo ogni loro litigata. Sentì bussare alla porta e non fece in tempo ad aprire che si trovò un Hermione in lacrime al collo.
-Scusa, mi ero promessa di non piangere, ma non ce la faccio.-
Severus ricambiò l'abbraccio, stringendola forte come se avesse paura che potesse scomparire. Andarono nelle sue stanze.
-Tu cosa farai ora?- chiese Hermione asciugandosi le lacrime.
-Come ti ho detto la prima volta che ci siamo parlati, ora vi aiuterò indirettamente, Potter e Weasley non devono sapere che io vi sorveglio e vi do una mano. Non mi vedrete, ma saprò in ogni momento dove siete e cosa fate.-
Hermione annuì.
-Sarai il nostro angelo custode.-
Severus sogghignò.
-Si, se mi vuoi definire così diciamo di sì, sarò il vostro angelo custode.-
Dopo ciò calò fra loro il silenzio.
-Mi mancherai.-
Disse Hermione. Piton la guardò tentando di accennare un sorriso.
-Anche tu mi mancherai Granger, come farò senza di te.-
Sembravano un insieme di parole a caso e frasi fatte, ma Severus intendeva dire ogni parte di quella frase e Hermione l'aveva capito. Non sapeva davvero cosa avrebbe fatto senza la sua luce. Una lacrima gli attraversò il volto, Hermione gli si mise più vicino e gli asciugò la lacrima col pollice, accarezzandogli la guancia. Severus chiuse gli occhi e inspirò, godendosi il momento. I loro respiri erano vicini come i loro volti. Severus non resistette più, le prese il volto fra le mani e la baciò, Hermione lo ricambiò subito. Si staccarono e si appoggiarono l'uno alla fronte dell'altro a occhi chiusi. Severus ruppe il silenzio.
-Sembrerò stupido ma... è troppo tardi per chiederti di non andartene?-
Hermione si allontanò da lui, gli sorrise e lo abbracciò.
-Non sai quanto vorrei restare qui con te, ma devo andare. Dobbiamo mettere fine a questa guerra.-
Rimasero abbracciati per lungo tempo fino a che Hermione non si alzò in punta di piedi e gli lasciò un bacio all'angolo della bocca.
-Promettimi di prenderti cura di te.-
Severus sorrise.
-Te lo prometto se lo fai anche tu-
Tornarono nuovamente ad abbracciarsi.
-Severus per quanto mi piaccia restare fra le tue braccia, ora devo proprio andare.-
Il mago annuì e l'accompagnò alla porta. Si salutarono e Hermione si diresse verso il dormitorio di Grifondoro per partire attraverso il camino. Camminava sorridendo come un ebete pensando al bacio di prima con Severus, non aveva mai provato niente del genere, né con Ron, né con Krum. Il suo entusiasmo fu spezzato appena entrò nel dormitorio.
-Dove sei stata fino ad adesso?-
Le disse Ron infuriato.
-Sono andata a salutare Luna.-
Abbozzò come scusa.
-Dobbiamo andare, muoviti.-
Lei e Ron entrarono nel camino dopo aver salutato Ginny e gli altri ragazzi di Grifondoro. Apparirono a Grimmauld Palace dove Harry e gli altri membri dell'ordine li stavano aspettando. Appena Hermione vide Harry gli saltò addosso.
-Harry, mi sei mancato tantissimo.-
Ron alzò gli occhi al cielo e lanciò una battuta poco divertente.
-Con me non hai mai tutto questo entusiasmo.-
Hermione fece finta di non sentire, mentre l'amico lanciò al rosso un'occhiataccia.
Dopo i saluti, Harry li mise al corrente delle novità sugli horcrux e stabilirono la partenza per il giorno seguente. Harry aveva recuperato il medaglione di Salazar Serpeverde Serpeverde dall'ufficio della Umbridge al Ministero, il diario di Tom era stato incoscientemente distrutto da lui il secondo anno e l'anello da Silente prima di morire. Aveva individuato la coppa di Tosca Tassorosso come prossimo obiettivo, e sapeva che si trovava nella camera blindata di Bellatrix Laestrenge. Un'altro era il diadema perduto di Corvonero, ma non sapeva dove cercare, aveva intuito che Nagini fosse un altro horcrux, ma ancora non sapeva di essere lui l'ultimo.

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