Non permetto la stampa delle mie storie sotto forma di libro su siti che lucrano sul mio lavoro né per uso personale né per rivenderle, altrimenti procederò per vie legali visto che hanno il copyright.
Inoltre, vi prego di non lasciare commenti che fanno cenno alla sessualità dei protagonisti in modo maleducato; commenti con bestemmie, troppe parolacce e insulti; commenti che fanno riferimento a cospirazioni o ad altre fan-fiction perché non è rispettoso nei confronti dell'autore, dei lettori, della storia e dei suoi personaggi.
Altrimenti, sarò costretta a bloccarvi o a togliere la storia da questa piattaforma. Mi dispiace scrivere questo avviso all'inizio di ogni capitolo, ma sono arrivata al limite.
Grazie e buona lettura 🌻Harry era nervoso.
Le sue gambe non ne volevano sapere di stare ferme e il suo piede picchiettava sul brecciolino del vialetto al ritmo delle paranoie che velocemente gli affollavano la testa e gli appesantivano il cuore. Era seduto sulla panchina all'entrata del cottage, reggeva il capo tra le mani inanellate e si premurava di guardare a terra perché gli sguardi compassionevoli di sua madre e Gemma lo infastidivano più di quanto già non fosse.
«Harry, si sta facendo tardi.» sospirò sua sorella. «Più tardiamo e più troveremo traffico in autostrada, lo sai.»
Lo sapeva, ma voleva soltanto aspettare qualche altro minuto: non chiedeva molto, dopotutto. In verità, voleva semplicemente aspettare Louis perché gli aveva assicurato la sua presenza alla serata prima del loro bacio e difficilmente rompeva una promessa.
«Aspettiamo un altro po', okay?»
«Okay, ma soltanto altri dieci minuti.»
Annuì grato per la pazienza che gli stavano dimostrando. Sapeva di non poter temporeggiare ancora per molto perché l'evento sarebbe cominciato alle sei in punto e avrebbe dovuto considerare il viaggio e anche il cambio d'abiti nel suo appartamento londinese, ma non voleva arrendersi. Louis sarebbe arrivato, ne era certo. Era leale, sempre di supporto e non aveva mai saltato un evento o una sua sfilata negli anni precedenti, arrivava anche a fare i doppi turni alla locanda pur di poter prendere il weekend libero e permettersi quei giorni a Londra. Insomma, era migliore di ciò che il suo comportamento schivo aveva mostrato nell'ultima settimana e niente avrebbe potuto far cambiare idea a Harry, che aveva infilato nel suo portabiti anche gli indumenti che aveva disegnato e confezionato per lui.
«Ehi...»
Erano già trascorsi dieci minuti?
«Gemma, ti prego.»
«Non puoi arrivare in ritardo a un evento che celebra te e la tua collezione, sarebbe da maleducati e da pazzi. Tu sei proprio sicuro che verrà?»
«So che le cose sono difficili tra noi ora come ora, ma me lo aveva promesso e Louis non rompe mai una promessa.»
Harry deglutì e sperò di non sbagliare, non quella volta per lo meno.
STAI LEGGENDO
A Million Dreams // L.S.
FanfictionTutte le storie iniziano con un solenne "c'era una volta", ma non è questo il caso: questa storia inizia con l'ingombrante baule di legno di nonna Mary che contiene passato, presente e futuro di ben tre generazioni. Harry Styles, stilista esordiente...