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Grazie e buona lettura 🌻A Harry era sempre piaciuto assomigliare a nonna Mary.
Entrambi avevano occhi smeraldini e brillanti, labbra piene e rosee e boccoli castani a incorniciare il loro viso. Quando le pettegole li fermavano nella piazza principale soltanto per far notare loro che fossero due gocce d'acqua, il suo petto si gonfiava d'orgoglio e non tanto per un mero fattore estetico, ma perché Mary era tutto ciò a cui lui aspirava a diventare: una persona forte, indipendente, gentile e caparbia. Il loro non era il tipico rapporto "nonna e nipote" perché ad unirli, oltre all'affetto, c'era anche una passione, quella per la sartoria e la moda, che li aveva aiutati a realizzare alcuni dei loro sogni più grandi. Ora, quella passione che gli aveva insegnato cosa fosse la libertà incatenava Harry al suolo e sembrava mettere ogni aspetto della sua vita in discussione.
Prese un profondo respiro, mentre un venticello fresco gli scompigliava i capelli e gli increspava la pelle di brividi.
La metà di agosto aveva portato con sé frequenti temporali e quella sera il cielo gli sembrava più tetro del solito con i suoi nuvoloni carichi di pioggia e qualche lampo che s'intravedeva in lontananza e che illuminava il cimitero. Quei lampi squarciavano il cielo disturbandone la quiete così come facevano i suoi pensieri e neanche accarezzare il volto sorridente di sua nonna sulla lapide bianca riuscì a tranquillizzarlo. Sentiva tutto il peso di quella giornata trascorsa lontano da casa sulle spalle, il petto stringersi in una morsa dolorosa e il mal di testa torturargli le tempie. Strinse la presa sui fogli che aveva tra le mani e scosse la testa.
«Cosa devo fare, nonna?» chiese esitante.
Una domanda, nessuna risposta e troppi pensieri a occupargli la mente tanto da farlo tornare al cottage soltanto a notte fonda.
Si mosse cautamente nella penombra per non far rumore perché Louis doveva essere a letto già da un pezzo e non aveva la forza per affrontarlo in quel momento. Nel corridoio incontrò Whiskey e tese una mano verso la sua testolina fulva per accarezzarla, ma lui la annusò e andò via miagolando infastidito: Harry non poté fare a meno di pensare che quel gatto avesse un sesto senso, che avesse annusato odore di guai, segreti e omissioni e se ne fosse giustamente chiamato fuori. Sospirò e si diresse nello studiolo, intenzionato a rimanerci il minor tempo possibile perché in quella stanza della casa la presenza di sua nonna era fin troppo tangibile e lui non voleva sentirsi giudicato. Aprì frettolosamente il baule in legno e infilò al suo interno i fogli che stringeva tra le mani, rimandando ogni decisione al domani e pensando a quanto stonassero al fianco degli altri oggetti presenti perché i primi appartenevano al suo futuro e i secondi soltanto al suo passato. Tornò al piano inferiore e si spogliò velocemente, prima di entrare nella doccia e lavare via la giornata trascorsa, l'umidità del cimitero e i suoi sensi di colpa. Non lo aiutò granché a rilassarsi, ma almeno ora aveva sulla pelle un profumo familiare, qualcosa che si avvicinasse al suo concetto di casa.
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A Million Dreams // L.S.
FanfictionTutte le storie iniziano con un solenne "c'era una volta", ma non è questo il caso: questa storia inizia con l'ingombrante baule di legno di nonna Mary che contiene passato, presente e futuro di ben tre generazioni. Harry Styles, stilista esordiente...