Capitolo Dodici

9.8K 462 351
                                    

Non permetto la stampa delle mie storie sotto forma di libro su siti che lucrano sul mio lavoro né per uso personale né per rivenderle, altrimenti procederò per vie legali visto che hanno il copyright.
Inoltre, vi prego di non lasciare commenti che fanno cenno alla sessualità dei protagonisti in modo maleducato; commenti con bestemmie, troppe parolacce e insulti; commenti che fanno riferimento a cospirazioni o ad altre fan-fiction perché non è rispettoso nei confronti dell'autore, dei lettori, della storia e dei suoi personaggi.
Altrimenti, sarò costretta a bloccarvi o a togliere la storia da questa piattaforma. Mi dispiace scrivere questo avviso all'inizio di ogni capitolo, ma sono arrivata al limite.
Grazie e buona lettura 🌻

«Lou, smettila o farò tardi!»

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Lou, smettila o farò tardi!»

Harry era disperato e, soprattutto, in enorme ritardo: se Louis non lo avesse liberato dalla sua presa ferrea presto, il traffico in autostrada avrebbe mandato all'aria il brunch che lo aspettava a Londra e tanti saluti.

«Lou!» lo ammonì ancora, quando l'altro lasciò anche un morso giocoso sulla sua natica destra. «Niente morsi!»

«E da quando?»

«Da quando sono in ritardo di almeno un'ora sulla tabella di marcia!»

Quella precisazione non servì a granché perché Louis avvicinò le labbra alla sua apertura e cominciò a lubrificarla, aiutandosi con la lingua e baci bagnati e ignorando qualsiasi sua ritrosia. Nel frattempo, le mani tenevano ancorato al materasso il suo bacino e Harry non poté fare a meno di grugnire nel cuscino e maledirsi perché raramente riusciva a dire di no a Louis, soprattutto quando il suo piacere era coinvolto. Per questo, si limitò ad andargli incontro e a godersi quei gesti accorti che lo preparavano a ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.

Louis non impiegò molto a farlo voltare sulla schiena e a riempire di baci il suo ventre, a ripassare con la lingua le linee scure dei suoi tatuaggi e a inglobare pian piano il suo membro eccitato per pochi e profondi affondi. Poi, risalì il suo corpo e lo baciò con passione, fino a rubargli ogni respiro e quel poco di lucidità che gli era rimasta. Gli stuzzicò l'entrata con la punta del suo membro più e più volte, fino a quando non fu Harry a premere i palmi sul suo fondoschiena e a spingerlo in lui in un colpo secco perché era stanco di aspettarlo, perché bruciava dal desiderio di sentirlo dentro di sé, di sentirsi suo.

Riconobbe presto la familiarità delle sue spinte che gli provocavano piacere, la delicatezza delle sue mani che gli accarezzavano le cosce, il calore dei suoi baci che sembravano quasi bruciare sulla sua pelle abbronzata. Amava ogni sensazione, ogni gemito, ogni respiro rubato e restituito in un bacio, amava il fatto che si fosse abituato a loro due così in fretta, che fosse accaduto in modo così naturale e spontaneo. Louis si spingeva in lui fino a scavargli l'anima, gli entrava sottopelle e gli scuoteva cuore, gambe e ogni certezza, gli provocava un piacere che con nessun altro aveva mai sfiorato.

A Million Dreams // L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora