UN ORRIBILE RETAGGIO: Quarta Parte

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Yuvøren aprì la porta ritrovandosi ancora una volta in cima a delle scale. Anch'esse erano scolpite nella roccia e ogni singolo gradino era irregolare e diverso dal precedente, come se chiunque avesse scavato quel passaggio nelle profondità della montagna avesse deciso di farlo in modo approssimativo per impiegare il minor tempo possibile.

«Sta attenta a dove metti i piedi» avvertì la compagna alle sue spalle

Piccole goccioline di acqua gelida si staccavano da alcune infiltrazioni nella roccia precipitando sulle loro teste, rendendo sgradevole il cammino. Come se ciò non bastasse, scalino dopo scalino, l'umidità non faceva che aumentare, al contrario della temperatura che invece calava repentinamente penetrando come una lama nelle loro ossa.

«Questo posto non mi piace per niente» sussurrò Hivritt, ma il compagno non rispose. «Ho davvero un brutto presentimento.»

Giunti alla base della scala si trovarono all'interno di un ambiente tanto ampio da non riuscire a capirne la vastità ad occhio nudo. I loro passi sul pavimento roccioso echeggiavano perdendosi nell'oscurità apparentemente infinità. Forse si trovavano all'interno di una grotta. La loro presenza infatti allarmò una moltitudine di pipistrelli, che infastiditi dalla luce delle loro torce, cominciarono a emettere degli stridii in lontananza.

«Per lo meno non siamo soli quaggiù...» sdrammatizzò Yuvøren alzando gli occhi verso il soffitto calcareo.

«Ma che fortuna!» borbottò la ragazza. «Adoro la compagnia dei pipistrelli» aggiunse con una vena di sarcasmo.

«Diamo un'occhiata nei dintorni, magari troviamo qualcosa» suggerì il ragazzo incamminandosi lungo la parete di destra.

Hivritt a quel punto scelse quella di sinistra e dopo circa una ventina di passi notò un'asta conficcata in una roccia. «C-c'è una fiaccola qui...» Si avvicinò per accenderla.

«Anche qui» urlò Yuvøren. «La grotta deve esserne piena» ipotizzò.

Entrambi continuarono a percorrere il perimetro roccioso accendendo tutte le fiaccole, tuttavia, quando la grotta venne illuminata in ogni suo anfratto, i pipistrelli si alzarono in volo e cominciarono ad attaccarli. I ragazzi per evitare di farsi mordere si gettarono a terra agitando come forsennati le loro torce finché i piccoli mammiferi non si arresero, fuggendo su per le scale in direzione delle segrete.

«Che creature ripugnanti!» mormorò Hivritt, rimettendosi in piedi.

«I-incredibile!» esclamò il ragazzo. «È tutto vero... la storia è vera!» balbettò colmo di meraviglia.

La ragazza si voltò verso il compagno ritrovandosi di fronte a un tesoro di dimensioni spropositate. In fondo alla grotta enormi cumuli di monete d'oro e d'argento aspettavano soltanto di essere raccolti. Ovunque Hivritt posasse lo sguardo c'erano anfore d'oro, pietre preziose di ogni genere e dimensione, antiche corone auree, scettri sfarzosi, spade con impugnature di notevole manifattura, fulgide armature e forzieri aperti traboccanti di gioielli dal valore incalcolabile.

«S-siamo ricchi!» esclamò Yuvøren, lasciando cadere la torcia sul pavimento. «Hivritt, riesci a crederci!? Non avremo più bisogno di niente! Questa fortuna ci sistemerà per il resto dei nostri giorni e anche oltre.» La guardò con la felicità traboccante dagli occhi. «Sarà sufficiente per i nostri figli e per i figli dei nostri figli!» esultò.

«S-siamo ricchi?» ripeté incantata la ragazza avvicinandosi al tesoro. «Non è lontanamente paragonabile a ciò che avevo immaginato...» Si diede un pizzicotto per confermare a se stessa che non si stesse trovando in un sogno.

«Guarda qui, tesoro!» Il giovane si trovava a due passi da una coppia di scheletri abbracciati l'uno all'altra. I resti della donna stringevano tra le dita ossute un ciondolo d'oro decorato con un diamante rosso di notevoli dimensioni. «Dai vestiti sfarzosi che indossano devono essere i Grådige.» Si chinò sulla coppia. «Neppure in punto di morte è riuscita a separarsene» sussurrò per poi raccogliere il pendente ed osservarne ogni particolare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 20, 2021 ⏰

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