il giorno dopo, quando tornammo da scuola, lasciò l'accendino sul mobile all'ingresso.
andò in camera sua e lo lasciò lì, non so per quale motivo.allora ne approfittai: lo ficcai in tasca, doveva smetterla con quella roba.
mi sedetti sul divano indifferente e guardai il telefono.
quando tornò all'ingresso cercò sul mobile e naturalmente non lo trovò.
"cosa stai cercando?" finsi.
"l'accendino... sono sicuro di averlo lasciato qui..." si grattò tra i capelli, cercando di ricordare.
"forse ricordi male e l'hai lasciato da un'altra parte."
"mh... nono, l'ho lasciato qui... aspetta... l'hai preso tu?" si girò lentamente verso di me.
"io? perché mai dovrei prenderlo?" spensi il telefono e lo guardai.
"per non farmi fumare. non giochiamo a nascondino e dammelo." mi si avvicinò.
mi alzai dal divano e mi allontanai.
"non l'ho preso!" continuai."non mi piacciono questi giochi. dammi l'accendino ora."
mi imbronciai e vedendolo realmente incazzato, lo uscii dalla tasca; lo afferrò velocemente e se lo conservò nella sua tasca.
"puttana." sussurrò guardandomi con gli occhi neri.
alzai il braccio pronta per dargli uno schiaffo, ma lui mi fermò al volo.
indietreggiai d'istinto ed incontrai il muro alle mie spalle.perfetto, mi aveva bloccata.
"lasciami." dissi sicura, fingendo di non avere il cuore in gola, la pelle d'oca e le farfalle nello stomaco.
"solo se non fai quello che stavi per fare."
"solo se non mi chiami di nuovo in quel modo."
"solo se non prenderai più le mie cose."
lo guardai arrabbiata e aggrottai le sopracciglia, elaborando un modo per potergli rispondere.
"sei uno stronzo." abbassai lo sguardo.
non mi piaceva arrivare a dire quelle parole, ma mi sentivo di dovergli rispondere allo stesso modo."mai negato di esserlo." rispose.
rialzai lo sguardo verso di lui e lo beccai mentre si leccava lentamente il labbro inferiore.
fissai ipnotizzata quel movimento e schiusi le labbra meravigliata.
"sei proprio una bimba cazzuta." sorrise lateralmente.
mi resi conto che la distanza tra noi stava diminuendo pian piano.
"non vuoi che gli altri ti mettano i piedi in testa." continuò fissandomi le labbra.
"soprattutto da quelli come te." gli risposi.
"ecco. sei così prevedibile..."
posò una mano sul mio fianco e una leggera scossa invase tutto il mio corpo.chiuse gli occhi e si avvicinò alle mie labbra.
io sussultai e rimasi immobile, ma lui si fermò proprio a due millimetri di distanza.
aprì gli occhi e si allontanò.
"non ti opponi?"si stava prendendo gioco di me??
"a che gioco stai giocando?" chiesi perplessa e annoiata.
in realtà mi tremavano le gambe e il cuore batteva fin troppo velocemente.guardò il mio polso ancora stretto nella sua mano e lo lasciò andare non delicatamente.
"impara a farti i cazzi tuoi." disse, poi prese le sue cose ed uscì di casa.
•••
o.o.o.ouhm, spero che non fraintendiate tutto ciò con il fatto della "violenza sulle donne" perché non è affatto quello che voglio trasmettere,,
(lo dico perché mi è già capitato oof)
quindiiii
questo capitolo ha buone intenzioni okay?ah poi spero non vi scandalizziate dal fatto che si parla di fumo e tutti i suoi attrezzi vari, è colpa vostra se siete entrati in una storia dove nella descrizione sta scritto bestemmie/parolacce consentite nei commenti, dovevate prevederlo :)
(mamamamma venerdì scorso non ho aggiornato e me ne sono resa conto solo ora-)
STAI LEGGENDO
[➖] 𝐡𝐨𝐮𝐬𝐞𝐦𝐚𝐭𝐞𝐬 ;; 𝘩𝘢𝘯 𝘫𝘪𝘴𝘶𝘯𝘨
Fanfiction« housemates ;; han jisung » - ❝ sei han jisúng? ❞ ❝ jísung. ❞ - ; dove haesul, pur di trasferirsi a seul, accetta di avere un ragazzo come coinquilino; se non fosse che il loro rapporto inizia con il piede sbagliato. - 『iniziata』 8 feb 20 pubblic...